Tobagi, Colombo e le associazioni: autonomia reciproca

17 Luglio 2012

Massimo Marnetto

Molti vorrebbero il fallimento di questo esperimento per poter dire che è impossibile cambiare il vecchio metodo; mentre insieme siamo riusciti a concordare su due persone di qualità, facendo un’importante esperienza pubblica di ritorno alla priorità dell’interesse generale

Autonomia reciproca: questo il concetto cardine attorno al quale ruota il primo incontro tra Benedetta Tobagi, Gherardo Colombo e le Associazioni che li hanno indicati al PD, per la loro nomina nel Cda della RAI.

“Noi – esordisce Roberto Natale della Fnsi – siamo tutti d’accordo per cambiare nettamente il metodo della partitocrazia, che pretende un controllo dei propri consiglieri. Voi rappresentate la vostra storia e la vostra credibilità e per noi questo è sufficiente”.
“Certo questo è solo l’inizio di un processo –  aggiunge Fulvio Fammoni (CGIL) – che dovrà continuare fino alla completa autonomia della Rai dalla partitocrazia. Dovranno entrare nelle trasmissioni le tante realtà attive del paese,  che non accetteremo  siano relegate in uno dei tanti canali analogici, perché le vogliamo sentire e vedere nei programmi dove si parla dell’Italia “.
“Se parliamo di mafia – dice il rappresentante di Libera – non possiamo sempre far vedere i morti ammazzati, ma iniziamo a mostrare  i tanti giovani che hanno reagito e quelli che lavorano nelle terre sottratte ai boss, non in modo “palloso”, ma magari costruendoci una bella storia per una fiction”.
“C’è una parte importante di cittadini attivi – dico al mio turno – che è stata completamente rimossa, quella che si batte per l’interesse generale. Questa opinione pubblica, data spesso per mancante, invece c’è, ma  deve entrare nella cronaca politica, anche se non appartiene ai partiti.
“Molti vorrebbero il fallimento di questo esperimento per poter dire che è impossibile cambiare  il vecchio metodo; mentre insieme siamo riusciti a concordare su due persone di qualità, facendo un’importante esperienza pubblica di ritorno alla priorità dell’interesse generale”.
Tante le denunce degli “addetti ai lavori” : come l’assurda chiusura di Rai International proprio quando Monti esorta ad alzare lo sguardo sull’Europa e sul mondo; il drastico ridimensionamento delle redazioni estere (Santo La Volpe), l’appiattimento della fiction su stereotipi per lo stesso pubblico, senza il coraggio di sperimentare per “creare” nuova audience, il brutale piano per snaturare Cinecittà ed altro.
Ma c’è spazio anche per proposte concrete: come la presentazione del palinsesto non solo ai pubblicitari, ma anche a chi paga il canone; nonché l’organizzazione in autunno di un incontro con tutti i consiglieri del Cda allargando la partecipazione alle altre associazioni interessate.
“Io vi ringrazio – fa Benedetta Tobagi concludendo l’incontro dopo aver ascoltato tutti e preso fogli di appunti –  della concretezza delle vostre testimonianze e proposte. Questa esperienza ci ha colti di sorpresa nel giro di un week end. Dovremo riflettere su tutto quello che oggi abbiamo condiviso e trovare il modo per continuare a confrontarci in modo più sistematico, pur nel rispetto dei nostri ruoli”.
“Condivido quanto ha detto Benedetta – aggiunge Gherardo Colombo – Anch’io  voglio ringraziarvi per quanto ci avete aiutato a capire con i vostri interventi. Ma soprattutto per aver posto l’accento sull’autonomia. Questo ci fa sentire ancor più responsabili e impegnati. Non è un compito facile quello che ci aspetta, ma sapere che ci state vicini, ci dà forza”

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