L’esperta di diritto Ue: Impossibile trasferire i migranti senza il loro consenso

29 Agosto 2018

L’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, sostiene che i migranti della Diciotti non potranno essere trasferiti in Albania, o in qualunque altro Paese non Ue, contro la loro volontà.
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Chiara Favilli, lei che è professoressa associata di diritto dell’Unione europea all’Università di Firenze, ci spiega perché? 
«Perché non esiste alcuna norma nazionale o internazionale che lo consenta. L’Albania non è un Paese appartenente all’Ue e dunque l’Italia violerebbe il
principio di non respingimento previsto dal diritto internazionale».
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Può spiegare più nel dettaglio? 
«Quelle persone si trovano su territorio italiano e dunque devono poter presentare domanda di asilo in Italia, non può essere negato loro questo diritto».
Scendiamo nel concreto. Sono un migrante a bordo della nave della Guardia costiera italiana, mi vogliono trasferire in un altro Paese contro la mia volontà.
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Può spiegare più nel dettaglio?   
«Quelle persone si trovano su territorio italiano e dunque devono poter presentare domanda di asilo in Italia, non può essere negato loro questo diritto».
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Scendiamo nel concreto. Sono un migrante a bordo della nave della Guardia costiera italiana, mi vogliono trasferire in un altro Paese contro la mia volontà. È un rapimento?  
«No, ma ogni trasferimento coatto dev’essere giustificato da un provvedimento amministrativo, per esempio un’espulsione, contro cui si può presentare ricorso. Inoltre un giudice deve avallare quell’atto, il che non è facile. Le motivazioni di un provvedimento del genere devono essere legati alle esigenze di maggior tutela del richiedente asilo, non a una presunta ragion di Stato. Qui si sta sovvertendo la ratio delle norme». .

Ma non esistono trasferimenti tra Stati?   

«Sì, non è infrequente tra Paesi Ue, ma sono appunto regolati da norme comunitarie. E anch’essi sono soggetti a ricorsi. Italia, Svizzera e Belgio sono già state condannate dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo per trasferimenti non correttamente motivati».

.E in quel caso cosa rischia l’Italia?  

«Se il trasferimento non è ancora avvenuto, viene bloccato. Se invece è già avvenuto è previsto un risarcimento».

E se il governo dovesse bypassare questa parte, trasferendo di fatto i migranti senza alcun provvedimento amministrativo o un avallo da parte di un giudice?

«Allora l’atto sarebbe arbitrario e dunque nullo. È un principio cardine del diritto. Nessuno può essere costretto a trasferirsi se non perché c’è un atto amministrativo che poggia su una norma. Qui, però, non c’è norma. Il richiedente asilo potrebbe anche presentare denuncia per abuso di potere e dall’Albania potrebbe comunque fare domanda d’asilo all’Italia perché è il primo Paese Ue in cui è arrivato. Checché se ne pensi o se ne dica in queste ore, i richiedenti asilo hanno dei diritti. E anche piuttosto solidi».

Qual è, dunque, il futuro di questi migranti?  

«Questo ancora non lo sappiamo. Ma posso dire che trovo molto difficile la traduzione in termini giuridici delle decisioni politiche che sono state prese in queste ultime ore».

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La Stampa.it, 27/08/2018 

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