Lo scrittore siciliano in un video di Fanpage: “Sgombero persecutorio di un regime di violenza, non sono cittadino complice”
Durissima e coerente presa di posizione di Andrea Camilleri contro lo sgombero a Castelnuovo di Porto vicino a di 540 migranti cacciati per strada dal Decreto sicurezza voluto da Salvini approvato dal governo di Lega e 5 Stelle.
“Ci tengo da cittadino italiano, a dire questa frase: Non in nome mio”, esordisce lo scrittore in una video intervista al sito Fanpage.it. A Castelnuovo di Porto c’erano 540 migranti “che erano riusciti perfettamente a integrarsi nella società italiana, con gente che lavorava e pagava le tasse in Italia, con i bambini che da due anni frequentavano le scuole italiane, questo sgombero è persecutorio, stiamo entrando in un regime di violenza, di prepotenza.
I i porti – prosegue Camilleri – devono essere a tutti, i porti sono la riva sognata da migliaia di persone, si comincia a perseguitare coloro che ormai sono italiani, perfettamente integrati”. E conclude: “Questa è una ossessione rendetevene conto. Non in nome mio, mi rifiuto di essere un cittadino italiano complice di questa nazista volgarità”.
Globalist.it, 26 gennaio 2019