Zagrebelsky e il circolo di Libertà e Giustizia di Ginevra

23 Settembre 2015

Gustavo Zagrebelsky Presidente Onorario Libertà e Giustizia

Cari amici ginevrini,

mi sarebbe piaciuto essere con voi e con Alessio a festeggiare il primo anniversario annuale di vita del vostro Circolo di Libertà e Giustizia. La presenza di Sandra Bonsanti con voi è la dimostrazione, pur nella mia assenza, di quanto la componente italiana della nostra Associazione tiene alla vostra presenza ed è orgogliosa della vostra attività.

Libertà e Giustizia esiste in funzione della difesa di principi di civiltà politica e sociale che, come la democrazia, la libertà, la giustizia e la solidarietà, hanno una dimensione che necessariamente trascende le dimensioni nazionali. Le vicende e i drammi che, proprio in questi giorni, stanno investendo l’ Europa e minacciano di travolgerne la stessa idea di unità politico-spirituale, dimostrano quanto sia importante la difesa dei principi in forza dei quali ci sentiamo europei. Una difesa forse disperata ma, proprio per questo, eccezionalmente importante. Andrà a finire come noi non sappiamo, ma saremo almeno in pace con noi stessi per avere cercato di fare il nostro dovere.

Per quanto riguarda le vicende italiane – vicende che, al cospetto dei problemi più generali in cui siamo immersi, hanno il sapore e i limiti della provincia – vorrei aggiungere questa considerazione. Noi, inevitabilmente, essendovi immersi, corriamo il rischio di stravolgerne i significati, di farci prendere da punti di vista troppo particolari, di subire i nostri sussulti umorali, senza il filtro necessario della distanza da cui poterle guardare. Ci auguriamo che altri Circoli come il vostro possano nascere anche in altri Paesi, con i quali condividiamo i nostri problemi e con i quali dobbiamo trovare risposte comuni.

Perciò, cari Amici, lavoriamo insieme. Voi non perdete la vostra specificità, cioè il vostro legame con l’Italia e contemporaneamente il vostro inserimento nella vita e nella cultura di un Paese di lunga tradizione democratica, che non ha condiviso le tragiche esperienze del secolo scorso, che ha difeso orgogliosamente la sua identità nazionale e che, al tempo stesso, ha saputo mostrare, nei momenti più tragici, il suo volto aperto all’accoglienza dei perseguitati. L’egoismo nazionalistico è, però, una minaccia sempre incombente e di portata generale, da cui nemmeno i Paesi di antica tradizione civile sono esenti.

In questo momento di difficoltà, anche Libertà e Giustizia ha il suo compito da svolgere. Cerchiamo di stabilire contatti di collaborazione costruttiva al di là e al di qua dei confini nazionali. Grazie per tutto quello che state facendo. Non sentitevi emigrati.

 

Nato a San Germano Chisone (To) il 1° giugno 1943. Laureato a Torino, Facoltà di Giurisprudenza, nel 1966, in diritto costituzionale, col professor Leopoldo Elia.

  • Professore di diritto costituzionale e diritto costituzionale comparato alla Facoltà di Giurisprudenza e alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Sassari dal 1969 a 1975.
  • Professore di diritto costituzionale comparato alla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Torino dal 1975.
  • Professore di diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, dal 1980 al 1995.

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