Ha detto la Ministra Maria Elena Boschi introducendo la proposta di riforma costituzionale al Senato: “Oggi è il tempo delle scelte: nelle vostre mani, onorevoli senatori, l’ultima chance di credibilità per la politica tutta.” Sarebbe interessante sapere su quali testi la Ministra ha studiato i principi e le regole della democrazia per fare questa affermazione, retoricamente roboante quanto vuota e sbagliata: non c’è ma un’”ultima chance” nella democrazia, dove appunto si vota puntualmente e nessuno può mai dire di rappresentare l’ultima possibilità o di avere in mano la risposta definitiva ai problemi (se questo fosse che senso avrebbe votare e rivotare?). Ad essere precisi la democrazia è un sistema dove ogni scelta è penultima.
Mi sto chiedendo anch’ io, da qualche giorno, su quali testi abbia studiato la giovane ministro Boschi e , per quel poco che si sa, la ‘ materia coltivata ‘ è il diritto commerciale con specializzazione in diritto societario.
Un po’ poco per sputare sentenze sui … ‘ professoroni ‘ di diritto costituzionale , anche se rispetto ( giusto per citarne due a caso ) ai ministri della giustizia e della sanità ( semplice diploma di maturità scientifica per Orlando e classica per la Lorenzin ) , ci troviamo pur sempre davanti ad una giovane laureata che – forte di un solo anno di pratica forense – è stata addirittura membro della commissione esaminatrice di diritto civile della scuola di specializzazione per le professioni legali di Firenze !!! La competenza in diritto societario, d’altra parte, deve essere particolarmente richiesta nel momento in cui ‘ si è fatta strada l’ idea che la democrazia abbia fatto il suo tempo e che si sia ormai in un un tempo post-democratico: il tempo della sostituzione del governo della ” tecnica ” economico-finanziaria al governo della ” politica ” democratica (…) da cui la necessità di cambiare la Costituzione in senso meramente efficientistico-aziendalistico (da ‘ La Via Maestra ‘ ).
Giovanni De Stefanis, LeG Napoli
Nel panteon della Boschi c’è Fanfani, grande oppositore e grande sconfitto del referendum sul divorzio, che segnò il confine fra riformatori e conservatori.
Concetti troppo raffinati, ragionamenti troppo complessi per una come la Boschi: questa è gente che non ha la benché minima cognizione del pudore, che non conosce il sentimento della vergogna. Ma vai a fare la madonna nel presepe vai.
A LAVARE LA TESTA ALL’ASINO……
E’ insito in un sistema democratico l’apertura a tutti i cittadini. La riforma cosiddetta costituzionale riduce queste libertà inesorabilmente. Stimatissima Prof.ssa, come recita un vecchio proverbio napoletano, “A lavà a cap o ciucc s’ perd o tiemp, l’ acqu’ e o sapon. …” (a lavare la testa all’asino, si perde tempo, acqua e sapone).
Penso che la parola chiave di questo governo sia dilettantismo questa idea di fare le riforme costituzionali a pezzi questo desiderio parossistico di arrivare al voto qualunque sia questo comportamento in europa sulla testardaggine di portare un nome solo per il ministro della difesa mi sembra solo dilettantismo e richiamare fanfani come politico e statista mi è sembrato anche di cattivo gusto
Per chi non ha la minima idea di come affrontare i veri problemi del Paese e ha bisogno dell’appoggio (reciproco) di Berlusconi per esistere può anche darsi che questa sia l’ultima chance, Forse dovremmo augurarcelo e proprio per questo tentare in tutti i modi di fermarli/e.
Sig. Baicchi,
“…Forse dovremmo augurarcelo e proprio per questo tentare in tutti i modi di fermarli/e.”
E come? Ribadendo ciò che abbiamo fatto finora con grandi successi? nuove manifestazioni, appelli, raccolte firme, editoriali, analisi, commenti e lamenti, lettere aperte al Presidente Napolitano e magari a Renzi?
Oppure sarà il caso, se vogliamo fare sul serio e non per celia, di provare con la Democrazia Diretta Propositiva agita dalla Sovranità Popolare Realizzata?
Perchè Sovranità Popolare non è un inutile intercalare, non è un “incidente tecnico” in cui sono incorsi i Padri Costituenti. Ma è, NON A CASO l’articolo UNO, il PRIMO della Costituzione!
Non crede sia maturo e urgente il tempo di estrarre la Carta dalla bacheca, dove raccoglie la polvere delle cose in disuso e gli insulti dei vecchi demolitori e dei nuovi rottamattori?
Non crede che sia tempo di utilizzare tutti gli strumenti di autodifesa che la carta ha in se e ci mette a disposizione?
Io ne sono convinto! Ma comincio a dubitare che la preoccupazione da tanti tanto ostentata, sia ad uso e consumo degli astanti o dei lettori.
Paolo Barbieri
Credo che Baicchi abbia perfettamente ragione. Le esternazioni di queste ore del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio sono indice di debolezza se non addirittura di paura : la paura che il partito dei 101 franchi tiratori ( quello che ha sabotato la formazione di un governo di centrosinistra a guida Bersani e lavorato per la ri-elezione del primo Presidente….presidenzialista ) sia più vivo che mai e possa tirare qualche brutto scherzo alla corsa trionfale del rottamatore. Che su queste riforme – ci piaccia o meno – ha puntato tutto se stesso, sapendo benissimo che parte del suo stesso partito non le avrebbe digerite e, per questo, coprendosi ,a destra, con lo sciagurato accordo del Nazzareno. Un’ operazione di bassissimo profilo , priva di qualsiasi risvolto etico e caratterizzata da una sostanziale ignoranza in materia costituzionale.
Se all’ interno del Pd non ci fosse stata quella… affollatissima corsa sul carro del vincitore e la consultazione europea non si fosse trasformata nel referendum pro o contra Grillo , favorendo Renzi ben al di là dei suoi meriti, oggi – io credo – potremmo raccogliere l’ auspicio di Baicchi : fare ogni sforzo per fermare questi sprovveduti-autoelettisi padri costituenti. Ma il rottamatore, non passa giorno che ci ricorda – con rituale tanto ossessivo quanto privo di contenuti apprezzabili – che 11 milioni di cittadini gli hanno conferito l’ espresso mandato di fare le riforme, proprio ‘ queste ‘ riforme. E allora ? Allora auguriamoci che ciò di cui in queste ore si sta parlando – la possibilità di elezioni anticipate – si realizzi davvero. Se lavoreremo seriamente, potremmo dimostrare all’ ex sindaco di Firenze che era in errore quando pensava che gli undici milioni di voti plaudessero al commissariamento della democrazia nel nostro Paese.
Giovanni De Stefanis, LeG Napoli