Berlinguer, i partiti e il potere

09 Giugno 2014

Trent’anni fa, questi erano i giorni dell’agonia di Enrico Berlinguer. Si era sentito male il 7 a Padova. Un ictus lo aveva colpito durante un comizio per le elezioni europee di quel lontano 1984. Sarebbe poi morto quattro giorni dopo, l’11 Giugno. Era il segretario del Pci che aveva spezzato il legame con Mosca, che aveva scelto la Nato come ombrello militare e che aveva indicato la via del compromesso storico con la Dc per il governo del Paese.

berlinguerTrent’anni fa, questi erano i giorni dell’agonia di Enrico Berlinguer. Si era sentito male il 7 a Padova. Un ictus lo aveva colpito durante un comizio per le elezioni europee di quel lontano 1984. Sarebbe poi morto quattro giorni dopo, l’11 Giugno. Era il segretario del Pci che aveva spezzato il legame con Mosca, che aveva scelto la Nato come ombrello militare e che aveva indicato la via del compromesso storico con la Dc per il governo del Paese. Pochi però lo ricordano per quelle straordinarie intuizioni politiche. I giovani poi manco sanno chi fosse, se provate a chiederlo. I più, però, lo ricordano per una lucidissima intervista a Repubblica del 1981 in cui denunciava la questione morale imperante nel Paese.
Già, chissà cosa direbbe oggi di fronte allo scandalo dell’Expo o a quello del Mose che vede coinvolti anche gli esponenti del suo stesso partito. In questi giorni, dopo che alla sua memoria si è inneggiato strumentalmente anche in campagna elettorale, non si contano le copertine dei settimanali, i film, gli articoli dedicati a Berlinguer. Anche da parte di chi lo ha tradito nei comportamenti di tutti i giorni. Il modo in cui però Enrico Berlinguer poneva la questione morale non era soltanto come una conseguenza della pratica corruttiva, già allora ampiamente diffusa. Lui poneva una questione di pratiche politiche, di comportamenti non etici, denunciava l’occupazione da parte del sistema dei partiti di tutti i gangli del potere economico ed istituzionale. Ecco, oggi che tutto è cambiato, che il Muro di Berlino è caduto da più di vent’anni, che la maggior parte degli eredi del Pci e della Dc si ritrova insieme nel Pd, proprio gli epigoni di quello che era il suo partito sono diventati i più fieri prosecutori di quelle pratiche che Berlinguer con tanta forza stigmatizzava. Gli esempi? Dalle fondazioni culturali alle Asl, dall’editoria alle banche, dal mondo delle cooperative alla televisione pubblica per finire ai festival cinematografici, praticamente non v’è settore che non veda o non risenta di una logica partitica e spartitoria.
Così succede che un bel giorno a Livorno…

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