“Berlusconi ineleggibile”, l’adesione di Sandra Bonsanti: “La legge sul conflitto di interessi non si può più rinviare”

07 Marzo 2013

Rossella Guadagnini Consiglio di Direzione Libertà e Giustizia

La presidente di Libertà e Giustizia spiega le ragioni della sua adesione convinta all’appello di MicroMega per l’ineleggibilità di Berlusconi in base alla legge 361 del 1957. Firma anche tu. Berlusconi condannato a un anno per Bnl-Unipol.

La presidente di Libertà e Giustizia spiega le ragioni della sua adesione convinta all’appello di MicroMega per l’ineleggibilità di Berlusconi in base alla legge 361 del 1957. Giornalista e politica italiana, viene eletta nel 1994 per la coalizione dei Progressisti. Durante la XII Legislatura è stata membro della commissione parlamentare antimafia. Nel 1996 ha rinunciato a ricandidarsi per assumere la direzione del quotidiano “Il Tirreno”. Dal 2002 è presidente dell’associazione vicina al centrosinistra che ha partecipato alla costruzione del Pd.

Perché ha aderito all’appello lanciato da MicroMega su Berlusconi ineleggibile?
Mi sarebbe sembrato impossibile e impensabile non aderire. Da oltre vent’anni è una mia idea costante. Nel 1994 lasciai il quotidiano “la Repubblica” per andare in Parlamento a fare una legge sul conflitto di interessi. Il senso del mio primo intervento alla riunione dei gruppi fu proprio questo. Mi alzai sola, soletta, e chiesi: “Scusate, ma non si può dire che Silvio Berlusconi non è candidabile?”. Da quel momento la mia posizione politica all’interno del gruppo dei progressisti cambiò… Era proprio allora che Achille Occhetto aveva pronunciato la famosa frase: “E ora governi!” in riferimento al Cavaliere. L’andazzo, insomma, era tutto diverso. Dopo di che il mio capogruppo, Luigi Berlinguer, mi disse che il conflitto di interessi era “la contraddizione di Berlusconi e noi non dovevamo risolvergli quel problema”.

Una ‘vecchia storia’, dunque, almeno per lei.
Sì. In questi anni è stato molto difficile, si sarebbe potuto spingere di più. Anche con i numeri che c’erano nelle giunte per le Elezioni della Camera era difficile. Adesso certamente i numeri sono diversi e questa norma del 1957 potrebbe avere finalmente una sua applicazione, trovare accoglimento e consenso. Proviamo. So che una firma è un atto di partecipazione e la do con convizione. La legge sul conflitto di interessi non è più rinviabile.

Meglio, insomma, che Berlusconi stia fuori dal Parlamento?
La destra che abbiamo noi in Italia è stata forgiata da Berlusconi, che ha contribuito a crearla a sua immagine e somiglianza. C’è ormai un collegamento molto stretto tra lui e i suoi eletti. Per cominciare a intravedere in Italia una destra democratica con cui fare i conti, credo sia fondamentale tagliare dei rapporti a cominciare da quella sede, il Parlamento, dove la corruzione si concretizza, e abbiamo visto con quali mezzi. Non c’è soltanto la corruzione con i soldi, è la stessa presenza attiva di Berlusconi a contribuire.

E’ importante la cultura della legalità?
E’ importante avere una destra democratica con cui poter discutere dei contenuti, dalle proposte alle riforme, pur facendo una politica che non ha nulla di simile. Su alcuni punti fondamentali, come ad esempio la tenuta delle istituzioni, bisogna poter avere una base comune. Con Berlusconi questo è impossibile, dal momento stesso in cui afferma che bisogna rifare tutta l’architettura costituzionale. Questa è una posizione eversiva. Da qui bisogna cominciare.

L’accusa, sempre la stessa, è quella del giustizialismo. Come risponde?
Quella di essere giustizialista è un’etichetta appiccicata sempre addosso a chi sostiene l’autonomia della magistratura. Ci sono magistrati che sbagliano. Ma esistono già gli opportuni meccanismi di garanzia per i cittadini.

Come Libertà e Giustizia avete rilanciato l’appello di Micromega?
Certamente. E i nostri circoli in giro per l’Italia hanno cominciato a promuovere tutta una serie di iniziative pubbliche al fine di sensibilizzare i cittadini sulla cultura della legalità, contro il problema della corruzione e per far cessare i continui attacchi contro i giudici e la magistratura.

Leggi l’articolo sul sito di MicroMega

Giornalista e blogger, si occupa di hard news con particolare interesse ai temi di politica, giustizia e questioni istituzionali; segue vicende di stragismo, mafia e terrorismo; attenta ai temi culturali e sociali, specie quelli riguardanti le donne.

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