Le campane sono suonate, ma inutilmente. Quattro soli voti hanno permesso l’approvazione al Senato del disegno di legge in deroga all’articolo 138 della Costituzione, con quella maggioranza dei due terzi che impedisce ai cittadini di chiedere il referendum: 218 voti a favore (contro i 214 necessari), 58 contrari tra cui il M5S, 12 astenuti.
Il presidente Napolitano, che diceva basta “a inutili discussioni” sulle riforme, è stato ascoltato. Nel difendere le procedure “marginalmente modificative” a fini di snellimento dell’iter dell’articolo 138 della nostra Carta, il Capo dello Stato ha aggiunto: “Abbiamo un bisogno drammatico di liberarci da contraddizioni antiche e recenti, da radicate e paralizzanti pastoie che impediscono un più ampio dispiegarsi di energie e potenzialità che il nostro Paese pure possiede e mostra di possedere. Abbiamo bisogno di forti cambiamenti di mentalità e comportamenti”.
“Dall’esito della votazione del 23 ottobre in Senato – afferma Libertà e Giustizia – è emerso con chiarezza come la forzatura costituzionale non raccolga neppure il pieno consenso della maggioranza che vuole imporla. Un dato politico di cui tutti dovrebbero tener conto, che conferma la necessità di seguire la ‘via maestra’ del rispetto e dell’attuazione della Costituzione, indicata dalle migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione del 12 ottobre”. Ora l’associazione chiede di incontrare, al più presto, i presidenti del Senato e della Camera.
Alexis de Tocqueville parla di “tirannia delle maggioranze”: laddove c’è un sistema democratico, la maggioranza ‘decide’ e non tiene in considerazione la visione espressa dalla minoranza, che invece può essere autorevole o talvolta più adeguata a un determinato contesto. Lo ricorda Stefano Rodotà, commentando l’esito del voto del Senato; il giurista è uno dei cinque promotori – insieme a Lorenza Carlassare, Don Ciotti, Maurizio Landini e Gustavo Zagrebelsky – del documento “La via maestra”, che ha condotto alla manifestazione dello scorso 12 ottobre a Roma. Tuttavia, l’autore di “Democrazia in America” notò pure che la società moderna è divisa in moltissime fazioni trasversali, le associazioni, che fungerebbero da anticorpi a questo problema. Anticorpi o pastoie e laccioli? Intanto la sospensione di una procedura di garanzia costituzionale, l’articolo 138 appunto, attende il voto definitivo della Camera, prima di diventare legge dello Stato.