Sandra Bonsanti, il binomio libertà-giustizia ingloba tutto e – vedi la recente sentenza al processo Mills – anche la dimensione dell’informazione.
“Noi siamo in questo momento mobilitati in una campagna di libertà e di informazione, con il manifesto che ha scritto Gustavo Zagrebelsky, intitolato Dipende da noi; il suo è un ultimo, drammatico ed appassionato appello alla classe politica perché si proceda ad un rinnovamento generale, dall’ossatura dei partiti alla legge elettorale”.
In qualche misura si prende atto che il governo tecnico è stato ed è necessario, ma che bisogna dargli una scadenza. E che al termine del suo mandato la politica si dovrà presentare totalmente rinnovata, altrimenti sarebbe un passo indietro…
“Come per altro dice Zagrebelsky: l’attuale governo è “tecnico” per le decisioni che prende, ma altamente politico per le conseguenze
che ha sulla vita dei cittadini, soprattutto dei più poveri. Non possiamo quindi pensare di affidarci solo ai tecnici: la democrazia lasciata ai tecnici non è una democrazia compiuta. Noi vogliamo la Politica, e siamo per la Buona politica – lo ribadisco. L’informazione ha quindi certamente un appuntamento importantissimo, perché il rinnovamento dipenderà anche da quanto sapremo esercitare pressioni, da come faremo arrivare alle segreterie dei partiti le voci della società civile e dei cittadini che questo chiedono”.
Una delle scadenze più immediate sul tema informazione è la governance della Rai, su cui Articolo21 incentra una parte della sua assemblea a fine settimana. Un tema spinoso, ma assolutamente ineludibile.
“Io sono molto contenta che ci sia questo appuntamento con Articolo 21, e credo che sia molto importante. Devo dire che sono molto fiera di ricevere quest’anno dall’Ordine dei Giornalisti quella che chiamano la “medaglia d’argento” per i miei quaranta anni di iscrizione all’albo. E quindi con questi quarant’anni di lavoro alle spalle penso di poter invitare tutti i giornalisti a rivendicare la propria, la nostra autonomia. Siamo troppo spesso insidiati dalla politica, dai governi che non ce la vogliono concedere . Ma noi possiamo essere più forti. Noi siamo più forti di quello che pensiamo. Avanti tutta, allora: rivendichiamo l’autonomia della Rai dai partiti e dai governi e lasciamo l’informazione alla responsabilità dei giornalisti”.