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forma istituzionale, la riduzione dell’Irpef e un salario minimo legale per i precari. Walter Veltroni, segretario del Pd ed Enrico Morando, estensore del pacchetto programmatico, illustrano così i pilastri del programma del Pd. Una trentina di pagine divise in 12 punti. Che affronta anche questioni “eticamente sensibili” e che lancia slogan come “sicurezza prima di tutto”, “welfare universalistico”, “l’educazione come ascensore sociale”, “spendere meglio e meno”, “pagare meno, pagare tutti”. Ce n’è abbastanza per discutere.
Veltroni ha definito il programma del Pd “un programma di sicurezza sociale e economica perchè non c’è equità sociale senza crescita” e ha evidenziato la differenza rispetto al passato: “In Italia abbiamo avuto promesse appoggiate sui manifesti e poi non trasformate in azioni durevoli nella politica di governo oppure promesse irrealizzabili”. Il programma del Pd invece è “un programma – sottolinea il segretario del Pd – di grande cambiamento del Paese che prima era impossibile perchè c’erano alleanze eterogenee e istituzioni bloccate”.
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