Una vecchia, dignitosa bandiera appesa di traverso sullo schermo, mazzetti d’abete con fiocchi tricolore sul tavolo dei relatori, l’aula magna della scuola media Tiepolo di Milano gremita di ragazzini dagli 11 ai 14 anni, ha celebrato martedì 17 ottobre, una giornata particolare. La Scuola Tiepolo e il suo preside Vincenzo Cutolo sono tra i primi a introdurre un’ora settimanale di “educazione civile” e ieri, con una cerimonia pubblica, ciascuno dei 750 alunni ha ricevuto una copia della Costituzione. Tra i relatori, insieme alla professoressa Valeria Pellecchia dell’associazione “EducaCI”, allo scrittore Roberto Denti, fondatore della “Libreria dei ragazzi” di Milano, al poeta Roberto Piumini, al professor Giovanni Bombelli e al magistrato Caterina Interlandi, c’era anche Simona Peverelli, di Libertà e Giustizia. Spiegare la Costituzione ai ragazzi non è compito facile eppure, ciascun relatore, attingendo al proprio bagaglio di esperienze, è riuscito a farlo con un linguaggio piano e comprensibile. Simona Peverelli, citando una famosa lezione universitaria di Valerio Onida, ha paragonato la nostra Carta fondante al volto di una persona, che può cambiare, coprirsi di rughe ma in cui si riesce a cogliere, anche nella vecchiaia, la fisionomia originale. Si può far capire ai giovanissimi che il rispetto delle regole è fondamentale anche per la buona riuscita di una partita di calcio o di un gioco di ruolo e che la propria libertà non deve mai compromettere quella degli altri, che la Costituzione, ancora attuale nei suoi principi fondamentali è nata dalla Resistenza e dal sacrificio di tanti italiani.
I ragazzini, alla fine, sembravano convinti, convinti che quel libretto che stringevano fieri sotto il braccio, andava letto sul serio e che avrebbe potuto aiutarli a crescere, a diventare cittadini italiani, europei, cittadini del mondo.
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