Alle 11 e 50 Romano Prodi sale al Quirinale. Chiuso l’ultimo vertice in mattinata, il Professore, abito blu d’ordinanza, si fa largo tra i giornalisti in piazza Santi Apostoli. Mostra un foglio con la lista dei ministri. Accompagnato da Enrico Letta, sottosegretario in pectore alla presidenza del Consiglio, il leader dell’Unione ha sciolto la riserva e presentato al capo dello Stato Giorgio Napolitano il nuovo governo. Presidente del Consiglio e ministri saranno domani al Senato, alle 12, per chiedere la fiducia al Parlamento e oggi, alle 16 e 30, al Quirinale per il giuramento.
Il nuovo governo ha due vicepremier, Massimo D’Alema e Francesco Rutelli: il primo sarà anche ministro degli Esteri, il secondo ministro dei Beni culturali. All’Economia andrà l’ex membro del board della Bce Tommaso Padoa-Schioppa. Allo Sviluppo economico Pierluigi Bersani (Ds). Alle Comunicazioni Paolo Gentiloni, già presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai e braccio destro di Rutelli. Alla Difesa, ministero ambito sia dalla Rosa nel Pugno per Emma Bonino che dall’Udeur per Clemente Mastella, va Arturo Parisi, l’inventore dell’Ulivo, presidente dell’assemblea federale della Margherita, molto vicino a Prodi. Mastella è il nuovo ministro della Giustizia, come si ipotizzava già da un paio di giorni, mentre alla Bonino va l’incarico delle Politiche comunitarie.
Giuliano Amato è il nuovo ministro dell’Interno. Leoluca Orlando dell’Italia dei Valori ricoprirà il posto di Mirko Tremaglia al Ministero per gli Italiani nel mondo.
Lavoro e Welfare, scorporati, andranno rispettivamente a Cesare Damiano (Ds), ministro del Lavoro, e Paolo Ferrero (Prc) della Solidarietà sociale. Ministro della Funzione pubblica sarà Luigi Nicolais (Ds). Livia Turco, dei Ds, è ministro della Salute, mentre l’ex magistrato Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) torna alle Infrastrutture, ministero di cui era stato a capo brevemente sotto il governo D’Alema, nel 1998. I Trasporti vanno ad Alessandro Bianchi, Indipendente di sinistra. All’Agricoltura Paolo De Castro, prodiano della Margherita, nello stesso ruolo 10 anni fa al tempo del primo governo Prodi. All’Università e ricerca, il diessino Fabio Mussi. Vannino Chiti (Ds), ex presidente della Toscana, sarà il responsabile delle Riforme, mentre il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio sarà il nuovo ministro dell’Ambiente.
Tra i ministri senza portafoglio, ci sono inoltre Linda Lanzillotta agli Affari regionali, Giulio Santagata (Programma del Governo), Barbara Pollastrini (Pari opportunità), Giovanna Melandri (Giovani e Sport) e Rosy Bindi (Famiglia).
Sono sei in tutto le donne ministro.
Tre in meno di quante ne aveva annunciate Prodi promettendo di assegnare loro un terzo dei dicasteri. E delle sei, cinque hanno un ministero senza portafoglio.
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