Due relatori d’eccezione, Carlo De Benedetti e Stefano Rodotà, per il libro di Sandra Bonsanti, “Il gioco grande del potere“, edito da Chiarelettere, che verrà presentato oggi a Roma, nella libreria Ibs di via Nazionale 254, alle 18. “Il gioco grande del potere”, come lo chiamava il giudice Giovanni Falcone, è visto qui con gli occhi di una giornalista, che racconta alcune delle più drammatiche e oscure vicende italiane, vissute in prima persona a causa della sua professione. Da Gelli al caso Moro, da Gladio alle stragi di mafia, sono molti i “misteri della Repubblica” di cui parla Bonsanti.
“Bisogna cercare di andare alle radici del potere – ha detto Bonsanti, che presiede l’associazione Libertà e Giustia- Noi giornalisti possiamo contribuire mettendoci in testa che le nostre agende non devono restare appunti privi di un capitolo finale. Riprendiamoli in mano e, unendo le nostre forze, gli archivi, i ricordi e i ricordi delle persone che non ci sono più, proviamo a scrivere, a fare il nostro mestiere, a offrire spunti a chi non ha mai cessato di indagare o può riaprire indagini archiviate. Poi questo lavoro diventerebbe pubblico”.
E quindi ha lanciato la sua proposta: “La Regione Toscana ha un ottimo centro di documentazione sulla legalità. Sia la Regione che la città di Firenze potrebbero avere l’orgoglio e la lungimiranza di accogliere e incoraggiare questa iniziativa, anche in nome dei tanti magistrati che hanno cercato risposte e che sono morti prima di riuscire a trovarle”. Un appello destinato a non rimanere inascoltato.