No all’abolizione dell’ergastolo per i mafiosi delle stragi del ’93

08 Ottobre 2013

Impegneremo quindi nei mesi a venire tutte le nostre forze, affinchè lo scempio totale verso le nostre vittime non si compia con l’eventuale abolizione dell’ergastolo e del conseguente 41 bis, regime di carcere duro, per Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano, Filippo Graviano, e tutti gli altri 10 soggetti condannati all’ergastolo per le stragi del 1993. Napolitano con un messaggio alle Camere apre a amnistia e indulto.

georgofiliI 12 referendum proposti dai radicali e sottoscritti dal Pdl sono falliti tutti tranne quelli sulla giustizia e quindi il referendum sull’abolizione dell’ergastolo è passato.
Il Pd ha presentato in conferenza stampa alla Camera, quattro giorni prima della fine raccolta firme dei radicali, il 26 settembre 2013, due proposte di legge sull’abolizione dell’ergastolo.
Da qui inizia la nostra campagna contro l’abolizione dell’ergastolo ai mafiosi rei delle stragi del 1993.
Del resto, “Cosa nostra” il 27 Maggio 1993, in via dei Georgofili ha ucciso con 277 chili di tritolo 5 persone innocenti affinchè l’ergastolo fosse abolito, ne ha massacrati altri 48 invalidandoli, e oggi troppi di loro in balia di se stessi.
Rammentiamo che il Governo in carica in quel momento non è riuscito a fermare l’organizzazione criminale “Cosa nostra” anzi ha messo le nostre famiglie nelle mani della mafia.
Impegneremo  quindi nei mesi a venire tutte le nostre forze, affinchè lo scempio totale verso le  nostre vittime non si compia con l’eventuale abolizione dell’ergastolo e del conseguente 41 bis, regime di carcere duro, per Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano, Filippo Graviano, e tutti gli altri 10 soggetti condannati all’ergastolo per le stragi del 1993.

* L’autrice del comunicato è Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili 

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