I radicali stanno raccogliendo le firme per 12 quesiti referendari riguardanti la Giustizia. Tra questi, oltre alla “responsabilità civile dei magistrati”; ai “Magistrati fuori ruolo” da fa rientrare per smaltire l’enorme numero di processi; all’applicazione della “custodia cautelare” da riservare solo ai casi gravi; alla “separazione delle carriere”, c’è anche la richiesta dell’abrogazione dell’ergastolo.
I referendum sono molto apprezzati dalla destra berlusconiana, e i parlamentari Cicchitto e Gelmini li hanno già firmati. In una lettera pubblicata oggi sul “Fatto Quotidiano”, Giovanna Maggiani Chelli, Presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, depreca la decisione di Mariastella Gelmini e scrive: ” Dietro ai presunti diritti umani ravvisiamo infatti l’abolizione del 41 bis ai mafiosi rei di strage. Rammentiamo pertanto al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, tutta la fatica che a suo tempo è stata fatta per garantire a uomini come i fratelli Graviano il 41 bis e il fine pena mai”.
Peraltro, la revoca del 41 bis si è già avuta in alcuni casi, che hanno riguardato, ad esempio, Michele Aiello, braccio destro di Bernardo Provenzano, trasferito dal carcere di Sulmona agli arresti domiciliari, perché affetto da “favismo” (intolleranza alle fave…) o nel caso di Antonino Troia, capomafia di Capaci, perché la condanna all’isolamento risultava “priva di adeguata motivazione”. Episodi anche questi contestati dalla Maggiani Chelli.
LeG, pur denunciando la disastrosa situazione delle carceri italiane e il trattamento spesso disumano riservato ai detenuti, si unisce alla preoccupazione di Giovanna Maggiani Chelli sulla necessità di salvaguardare la legislazione del 41 bis per i gravi reati di mafia.