Abolire il ‘porcellum’ e tornare al ‘mattarellum’ in modo da avere una legge elettorale “di salvaguardia”, ovvero una legge nuova nel caso che quella prevista dal piano di riforme dei ‘saggi’ non dovesse vedere la luce. E’ la richiesta di una cinquantina di deputati di tutti gli schieramenti, ad eccezione di Lega e Fratelli d’Italia, che ha sottoscritto la “richiesta di procedura d’urgenza” affinché la Camera affronti il tema entro il mese di agosto. Promotori dell’iniziativa sono Roberto Giachetti, Gennaro Migliore, Antonio Martino, Arturo Parisi e Mario Segni che l’hanno illustrata questa mattina in piazza Montecitorio. Sel presenterà “richiesta d’urgenza” alla capigruppo in programma oggi a Montecitorio affinché l’argomento sia affrontato in tempi rapidissimi dalla Camera. Se la richiesta venisse accettata almeno dai tre quarti dei membri della capigruppo, la commissione Affari costituzionali dovrà esaminare il testo in un solo mese. Nel caso di bocciatura da parte della capigruppo (al momento l’opzione più probabile), la richiesta d’urgenza passerebbe all’Aula in base all’articolo 69 comma 2 del regolamento. A quel punto basterebbe una maggioranza semplice per l’approvazione della procedura d’urgenza. “Per ripristinare il Mattarellum basterebbe un solo articolo. Diciamo che ce la faremmo in un mese alla Camera e un altro mese al Senato. Stando larghi”, spiega Migliore di Sel. “Ho raccolto già 45 firme e ne servono solo 10 per la richiesta d’urgenza. Non si può pensare di andare avanti così. Mentre il governo va avanti sulle riforme, il Parlamento ha il diritto di chiedere di toccare il ‘porcellum’: è una clausola di salvaguardia”, sottolinea Giachetti. “Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il vizio è quello dei politici che non vogliono che a sceglierli sia la gente ma preferiscono essere ‘nominati’. E’ una battaglia di democrazia, prima ancora che di efficienza: il Parlamento è stato svuotato dei suoi poteri”, conclude Segni.
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