Continuano ad arrivare, da parte dei partiti, le reazioni all’appello di LeG “Mai più alle urne con questa legge”. Dopo le adesioni convinte di Di Pietro, Bersani e Bindi registriamo il rifiuto di Casini e quello di Francesco Rutelli. Il leader dell’Udc, attraverso la sua segreteria ha fatto sapere che non intende sottoscrivere l’appello; il senatore Rutelli che guida Alleanza per l’Italia ci ha inviato una mail di risposta che pubblichiamo di seguito, insieme alla replica di LeG.
Grazie, caro Professore e cara Sandra per la mail sull’iniziativa assunta da voi. Ma non siamo d’accordo sul ritorno al Mattarellum: siamo decisamente per il sistema tedesco, e dopo 16 anni di questo bipolarismo, un sistema con 4-5, massimo 6 partiti, anziché le coalizioni – caravanserraglio (o i partiti-monstre, rapidamente falliti) ci sembra nettamente la strada migliore.
Credo che non sia possibile, peratro, avviare un’iniziativa da parte di fondazioni o associazioni politico-culturali, senza fare una riflessione radicale sull’esperienza del rapporto tra il bipolarismo e la società italiana.
Se guardiamo all’aspetto politico, il Mattarellum produrrebbe una nuova Unione di sinistra – centrosinistra. Dunque, una vittoria inevitabile per le destre.
E’ evidente che se fosse impossibile scegliere il sistema tedesco, o – in subordine – un doppio turno con quota proporzionale, o altri sistemi compatibili (si veda la giusta battaglia dei Libdem inglesi per la riforma elettorale) anche il Mattarellum sarebbe meglio del Calderolum.
Ma non dovrebbe sfuggire IL problema della legge attuale: il premio di maggioranza. Esiste al mondo solo in Italia, e converrebbe combattere questo cancro, base dell’esperienza plebiscitaria personale (anche se, ormai, fallita) di Berlusconi.
A presto
Molto cordialmente
Francesco Rutelli
Caro Senatore,
la nostra proposta di tornare al Mattarellum che, come abbiamo spiegato non è la miglior legge elettorale, è però forse solo l’unica possibile e come tu stesso riconosci (anche il Mattarellum sarebbe meglio del Calderolum) nasce dall’urgenza di avere qualcosa di pronto nel caso, non del tutto peregrino, di un ritorno alle urne in tempi brevi.
L’obiettivo di una buona legge elettorale non deve essere fatto sul calcolo che favorisca questa o quella coalizione ma che rispetti il diritto del cittadino a poter scegliere chi mandare in Parlamento.
Cordialissimi saluti
Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsky