E’ pronto a combattere contro la legge elettorale Calderoli con tutti i mezzi, senza esitazioni: Arturo Parisi si indigna perché si è perso troppo tempo senza fare nulla per cancellare la legge (anche esitare è stata una “porcata”!). Disposto a tornare al “Mattarellum” per via parlamentare, se sarà possibile. Comunque ostile al referendum Passigli che ci riporterebbe al sistema proporzionale. Combattivo e sincero come sempre, Parisi (70 anni, Pd, amico e collaboratore di Prodi, è stato sottosegretario alla Presidenza del consiglio e ministro della Difesa), è perfino disponibile ad un dialogo, forse impossibile, con Silvio Berlusconi pur di cambiare la vigente legge elettorale.
Perché il ‘Porcellum’ di Calderoli è da cancellare?
“Sta scherzando, nel chiedermi il perché? Dopo il ministero della Difesa, nel 2008, pur sicuro che avremmo perso le elezioni, accettai di entrare in Parlamento, soprattutto per dedicarmi all’abrogazione del ‘Porcellum’, che mi aveva fatto eleggere. Temo che questo obiettivo stia diventando per me una ossessione. Ricordo con crescente rabbia ed impotenza prima la veglia a piazza Montecitorio per denunciare il disastro che, nel 2005, sotto l’accorta guida della Presidenza Casini, stava precipitando alla Camera; poi il referendum con Segni e Guzzetta. Girano ancora le nostre foto con gli scatoloni delle firme e insieme a noi i Bocchino, ora nel Terzo polo, che sorridono esultanti. E infine la sconfitta al referendum del 2009. Da piangere!”
Quali i principali vizi della legge, che provocano questa sua indignazione?
“Anzitutto la moltiplicazione delle liste, per ramazzare voti all’insegna della divisione. Da ‘accatastare’ poi solo al fine di lucrare il premio di maggioranza. E, naturalmente, la sottrazione ai cittadini del diritto di eleggere il proprio rappresentante. Ma, ancora di piú, ad indignarmi sono tutti questi anni sprecati. Porcata! Porcata! Porcata! Ma si lascia intanto che il tempo si consumi e decida per noi. Mentre Calderoli provoca i capipartito, dicendo che se questa legge passò così liscia e nonostante tutto resiste, é perché, in fondo, non dispiace a nessuno.”
Secondo Mario Segni la via semplice ed obbligata può essere quella di approvare in Parlamento “la proposta Parisi-Ceccanti di due articoli, che punta a reintrodurre il Mattarellum” (atto Camera n.2421 del 6 maggio 2009, per abrogare la legge 21.12.2005 n.270). Lei concorda ovviamente…….
“Anzitutto voglio ricordare che la proposta, depositata da me alla Camera e da Ceccanti al Senato, è condivisa da quasi 200 parlamentari, di entrambi gli schieramenti. La presentammo alla vigilia del referendum del 2009 per consentire di cambiare il ‘Porcellum’ in Parlamento. Una legge semplicissima di un solo articolo che abrogando il ‘Porcellum’ faceva rivivere automaticamente il ‘Mattarellum’. Non una proposta “su misura”, per favorire uno schieramento o sconfiggere l’altro, ma scelta, all’opposto, sulla base della concreta esperienza, che ha visto con la stessa regola prevalere ora uno schieramento ora l’altro. Una proposta non corrispondente alle mie prime preferenze, per un modello all’americana, o alla francese. Ma tuttavia il compromesso al momento migliore per abrogare il ‘Porcellum’ nel rispetto del voto dei referendum del ’93. Sarebbero bastati pochissimi giorni, allora. Anzi, basterebbero pochissimi giorni, oggi.”
Fuori da ogni illusione: c’è la possibilità che davvero la proposta sia discussa presto alle Camere?
“Ma certo! Basta volerlo. Ma per volerlo va chiesto. E’ quello che, da deputato, ho chiesto al mio capogruppo Franceschini: contatta gli altri gruppi. Mi ha risposto che la prima parola tocca al Senato. Mentre i senatori, che con Ceccanti hanno sottoscritto la proposta, si battono con lo stesso obiettivo. Perciò ho avanzato la stessa richiesta ancora una volta a Bersani. Per favore, tutto ma non un gioco dell’oca! Solleciti Bersani i nostri del Senato perché ottengano dalla Presidenza e dagli altri gruppi al più presto una risposta. Un sì o un no. Altrimenti dovremo pensare ad altre vie.”
In questi giorni si attende anche il referendum Castagnetti che ha il medesimo obiettivo, restaurare il ‘Mattarellum’ attraverso la consultazione popolare: è possibile sostenere questo tentativo, se non dovesse andare in porto il suo progetto legislativo?
“Io so solo che non possiamo permetterci che il Parlamento venga eletto per la terza volta sulla base di una legge delegittimata e delegittimante com’è l’attuale “porcata”. Come ignorare la collera che cresce nel Paese contro un Parlamento che tutti definiscono come un Parlamento di nominati? Ma so anche che le forze rappresentate in Parlamento possono promuovere e sostenere un referendum solo dopo che hanno dimostrato di avercela messa tutta per cambiare la legge. Ripeto: tutta! Le ore sono poche, ma possono e debbono essere messe tutte a frutto. Soprattutto dopo questi cinque lunghi anni di inerzia e di rinvii. Berlusconi dice che è pronto ad un confronto? Anche se non é credibile, mostriamo ai suoi elettori che accettiamo la sfida. Se è sì: cambiamo la legge elettorale insieme subito. Se è no: renderà ancora una volta, e definitivamente palese, che è lui e solo lui, che ha privato e priva gli Italiani del diritto di eleggere il loro Parlamento. Il referendum che ne conseguira’ sarà allora davvero un referendum obbligato in difesa della democrazia. Un referendum contro di lui, Berlusconi.”
Invece il referendum su cui il politologo Passigli sta raccogliendo le firme vede lei e altri referendari storici totalmente contrari: perchè ?
“Contrarissimi. Abrogare il ‘Porcellum’ è sacrosanto. Ma per riprendere il cammino che il ‘Porcellum’ ha interrotto, quello che ha messo il governo dei Comuni delle Province delle Regioni nelle mani dei cittadini. Il referendum di Passigli punta invece a tornare al proporzionale, tradendo il voto del referendum del ’93, riaffidando di nuovo ai capipartito il potere di fare e disfare i governi in Parlamento, mentre lascia i cittadini privi come ora della possibilita’ di scegliere i propri rappresentanti.”
Eppure il referendum Passigli ha ottenuto consensi tra i partiti (Udc, Sel, socialisti, perfino nel centrodestra), nella società civile e anche tra i sindacati (Cgil). Non è un segnale significativo e interessante?
“Più che interessante: definitivamente chiarificante. Guardi quello che diceva ieri Casini nell’intervista a ‘Repubblica’. “Perchè mai lei che, col Ccd, si vantava di aver fatto una scelta bipolare – gli chiede De Marchis – appoggia oggi, come Udc, il referendum Passigli per il ritorno al proporzionale?” “Perche’ sul maggioritario si puo’ sbagliare una volta, ma perseverare sarebbe diabolico.” Ecco un parlare onesto. La verità è che, chiedendo col ‘Porcellum’ il superamento della legge Mattarella uscita dal referendum del ’93, Casini fece il grosso del lavoro di demolizione. Ora lo si vuole semplicemente portare a termine. E con Casini stanno tutti i pentiti che vogliono tornare indietro, quelli che non si sono mai mossi, e quelli che hanno fatto finta di muoversi per quel tanto e fintanto che il maggioritario gli conveniva. L’onesta’ di Casini ci chiede una risposta altrettanto onesta. Io voglio abrogare il ‘Porcellum’ per riprendere il cammino anche a Roma, esattamente come siamo andati avanti nel governo dei Comuni, delle Province, e delle Regioni. Anche io ho “messo i capelli bianchi” come dice Casini ma ho memoria sufficiente per ricordare a me, e nel caso agli altri, come andavano le cose nel bel tempo passato.”
La recente proposta del Pd (collegi uninominali, doppio turno, recupero proporzionale, diritto di tribuna) è accettabile?
“A me, discuterne farebbe piacere. Seppure io segga nella Direzione, abbia dedicato tutta la mia tardiva vita politica, e prima la lunga attività accademica a questi temi, oggi ne so sicuramente poco. In attesa di contrordini chiari, resto perciò fermo alle posizioni ufficiali, che fin dai tempi dell’Ulivo sono state definite e confermate sempre uguali. Spero che prima o poi ne parleremo.”
Ma lei addirittura teme che il Pd (o almeno settori del suo partito) sia favorevole a tornare al voto con il “Porcellum”?
“Che, dietro i pronunciamenti ufficiali, si confrontino nel Pd due linee radicalmente opposte è un segreto di Pulcinella. Tuttavia il tempo del chiarimento e della scelta si avvicina. Queste sono infatti questioni spigolose che, purtroppo, mal si adattano ad essere illustrate e risolte da metafore. Sento che presto i restauratori finiranno per dover disvelare il loro progetto di restaurazione, e i riformatori saranno costretti ad onorare nei fatti il loro progetto di riforma.”
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