Il 25 e il 26 giugno si vota per il referendum costituzionale. Il voto referendario è un compito di grande responsabilità. Cambiare la Costituzione è un affare molto serio, che non può essere delegato a nessuno. È la stessa Costituzione che vuole che i cittadini esprimano la loro volontà, prescindendo dalle posizioni assunte dai parlamentari.Libertà e Giustizia è tra i promotori del referendum per l’abolizione delle 54 modifiche apportate alla Costituzione dal governo Berlusconi. Questa battaglia è l’ultima tappa di una campagna in difesa della nostra carta fondamentale iniziata a febbraio 2004, con l’acquisto di spazi pubblicitari sui maggiori quotidiani italiani, per denunciare lo scempio del progetto di riforma e proseguita poi per tutto il 2005, man mano che la riscrittura della Costituzione voluta dalla Casa delle Libertà concludeva il suo iter nella doppia lettura di Camera e Senato. All’interno del coordinamento nazionale Salviamo la Costituzione, LeG si è impegna in una mobilitazione straordinaria che ha coinvolto circoli, soci e simpatizzanti per la raccolta delle firme.
Ora si vota.
Il referendum non è soggetto ad alcun quorum per la sua validità (non è necessario, quindi, che partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto, come avviene per i referendum abrogativi) e non è previsto un voto per ciascuna modifica costituzionale.Il voto riguarda l’intera legge di modifica nel suo complesso.
Se risponderemo NO diremo che non vogliamo questa legge di modificaSe risponderemo SI accetteremo tutte le modifiche che la legge contiene
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