Lorenza Carlassare: “Chiudendo i porti si vìola la Costituzione. Carola? Ha fatto bene a disobbedire a una legge ingiusta

11 Lug 2019

La costituzionalista ad Huffpost: “Mi spaventa la violenza contro le ong. Gli attacchi alla magistratura di Salvini? Pericolosi. Mina l’indipendenza dei giudici, è privo di pudore”

 

“Questa politica minacciosa sulle migrazioni non tiene conto di principi fondamentali della Costituzione: il rispetto della persona, della sua dignità, la salvezza degli esseri umani, la solidarietà, non solo all’interno dello Stato, ma anche tra i popoli”. La professoressa Lorenza Carlassare, docente emerito di Diritto costituzionale all’università di Padova, tra i più importanti costituzionalisti italiani, ha seguito la vicenda della Sea Watch e gli altri scontri tra governo e ong sui migranti con un timore: quello che ci si dimentichi cosa dice la carta costituzionale italiana, e che i diritti delle persone – cui i suoi articoli fanno riferimento costante – siano messi da parte in maniera illegittima.

Anche per questo motivo ha scelto di firmare l’appello, pubblicato su Huffpost, delle giuriste in dissenso con le politiche sui migranti: “Sono d’accordo con il contenuto di quel testo. Quello che poi mi spaventa molto è la violenza usata nei confronti delle persone che cercano di aiutare i migranti”, dice ad Huffpost, riferendosi alle ong. Non ci sta a paragonare Carola Rackete ad Antigone, quella era un’altra storia, lascia intendere, ma ritiene che la decisione della capitana di Sea Watch di forzare il blocco ed attraccare fosse giusta. “Lei doveva farlo – sottolinea – non dobbiamo rimanere impassibili davanti a leggi ingiuste”.

C’è poi un’altra questione che la inquieta, quando ne parla al telefono la sua voce diventa più forte, ancora più decisa: gli attacchi della politica, e di Salvini in particolare, alla magistratura. “C’è un clima di pericolo per l’indipendenza del potere giudiziario. Attacchi come quello fatto contro la dottoressa Alessandra Vella (la gip che non ha convalidato l’arresto di Carola e ha decretato la sua liberazione) minano alla base della democrazia costituzionale”.

Professoressa Carlassare, lei ha deciso di firmare l’appello “Sappiamo e non vogliamo tacere”, redatto da un gruppo di giuriste donne. Perché ritiene che sia arrivato il momento di far sentire il dissenso nei confronti delle politiche migratorie del governo?

 Io credo che questa politica minacciosa sui migranti sui assurda, perché non tiene conto di alcuni dei principi fondamentali della nostra Costituzione: penso al rispetto della persona, della sua dignità, all’imperativo di salvare gli esseri umani, al dovere di solidarietà, che si deve declinare non solo all’interno dello Stato, ma anche tra i popoli. Capisco che l’Italia abbia difficoltà enormi nella gestione degli arrivi e dell’accoglienza, ma c’è una cosa che mi sembra disumana, inaccettabile.

Cosa?

Questa violenza, questo disprezzo, contro chi cerca in qualche modo di aiutare i migranti. Non ho una ricetta su come risolvere o gestire il fenomeno degli arrivi in mare. Ma trovo assurdo che si usi questa aggressività contro i volontari delle Ong. Oltre che violento, è un comportamento offensivo sul piano personale. È veramente inammissibile che a compiere questi attacchi sia l’esponente di un governo che, comunque, ha alle spalle i principi della Costituzione.

Principale bersaglio degli attacchi degli ultimi giorni è stata Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che ha deciso di forzare il blocco e di attraccare a Lampedusa. Come giudica il suo gesto?

Mi sono occupata di recente del tema dell’incontro, che a volte può trasformarsi in scontro, tra legalità e giustizia. Credo che Carola – se ha ritenuto che il blocco fosse illegale – doveva farlo, doveva attraccare a Lampedusa. Non dobbiamo rimanere impassibili di fronte a leggi ingiuste e incostituzionali. Certo, il paragone con Antigone mi sembra quantomeno fuori luogo. La protagonista della tragedia di Sofocle dissentiva alla legge del padre in nome di regole non scritte, forse di leggi naturali. In questo caso, invece, le disposizioni scritte ci sono. Carola aveva dalla sua, oltre che la Costituzione, la legge del mare. Io ritengo che si possa disobbedire a una norma quando questa vìola i principi di giustizia contenuti nella Carta costituzionale. Una disposizione che non rispetta la legge fondamentale dello Stato non è costituzionale. A quel punto è opportuno violarla, per provocare – a proprio rischio – un processo nel corso del quale il giudice può decidere di adire la corte Costituzionale. Sarà poi quest’ultima, a quel punto, a dichiararla illegittima.

La capitana della Sea Watch è stata accusata di aver violato uno dei provvedimenti voluti da Salvini. Secondo lei nei decreti sicurezza ci sono disposizioni incostituzionali?

Ci sono alcune norme di questi decreti che urtano contro i principi costituzionali. Mi viene in mente, ad esempio, il diritto all’asilo (che ha subito limitazioni con il primo dei due decreti sicurezza, ndr) che la Costituzione prevede all’articolo 10, terzo comma. Bisogna ricordare cosa dice quella norma: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”. Ecco, se non le lasciamo sbarcare, se non sappiamo da dove vengono, non possiamo sapere se queste persone avevano diritto o no all’asilo? Non accogliendole, mandandole via indiscriminatamente, violiamo la Costituzione. Vorrei inoltre dire che gli slogan, le parole, non servono a niente. Se si vuole davvero incidere sulle politiche migratorie bisogna modificare la normativa europea.

Si riferisce al trattato di Dublino?

Esatto. L’ultima modifica risale al 2013. In quell’occasione l’Italia ha accettato che i migranti debbano chiedere l’asilo nel Paese di arrivo e che se un richiedente asilo sceglie di muoversi, di spostarsi in un altro Stato, quest’ultimo ha il diritto di mandarlo indietro, nel posto di primo approdo. A me questo principio sembra una follia, soprattutto alla luce della conformazione geografica del nostro continente.

L’Unione europea ha lasciato sola l’Italia nella gestione del fenomeno migratorio?

Totalmente. E lo ha fatto violando delle norme. Anche l’Ue, in base alle sue carte, avrebbe i doveri di accoglienza, di rispetto della dignità, di solidarietà.

Torniamo ai proclami e agli slogan del governo. Salvini continua a parlare di porti chiusi e, di recente, ha iniziato a paventare la costruzione sul muro tra Italia e Slovenia. Come giudica questa posizione?

Queste sono cose assolutamente inammissibili. Così si violano non solo i principi ma anche lo spirito della Costituzione italiana. Direi che provvedimenti del genere sarebbero contrari anche all’ordinamento europeo, che nasce per unire, non per creare nuove divisioni.

Abbiamo fatto riferimento agli attacchi subiti dai volontari dell’ong. Ma c’è anche un’altra protagonista di questa storia che è stata contestata:, la gip di Agrigento che non ha convalidato l’arresto di Carola e decretato la sua scarcerazione. Salvini inveisce sempre più spesso contro i magistrati che emettono decisioni non di suo gradimento. E’ un atteggiamento che mette a rischio l’indipendenza del potere giudiziario?

In questi ultimi tempi si è creato un clima di estremo pericolo per i rapporti tra poteri all’interno di una democrazia costituzionale, fondata sulla divisione dei poteri e sull’indipendenza della magistratura. Questa cosa mi preoccupa e tornerò a far sentire la mia voce sul tema. Qui è in ballo la base della democrazia. Io temo, inoltre, le riforme della giustizia che questo governo possa fare.
Voglio precisare una cosa: gli attacchi contro la magistratura non sono nuovi, la politica ha sempre cercato di fare ingerenze nel potere giudiziario. Il ‘sogno’ di alcuni politici è sempre stato mettere la magistratura sotto il tallone del ministro della Giustizia. Ma mai erano giunte invettive fatte con questa veemenza e con questa maleducazione. Adesso gli attacchi arrivano da Salvini, un uomo violento e, come dire, privo di qualunque pudore.

huffingtonpost.it, 6 luglio 2019

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