L’Europarlamento e il Consiglio hanno raggiunto giovedì notte un accordo sull’Asap, l’Act in Support of Ammunition Production che prevede un fondo di 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per il co-finanziamento di progetti di produzione di munizioni e missili a sostegno dell’Ucraina. Lunedì 10 luglio il piano dovrebbe tornare al vaglio alla Commissione industria dell’Eurocamera e poi giovedì al voto della Plenaria a Strasburgo. “L’Asap aumenterà la capacità produttiva dell’Ue e ricostituirà le scorte. Questo accelererà la consegna di munizioni all’Ucraina in questa fase cruciale della guerra”, ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Stesse posizioni sono state espresse dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, dal commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, dall’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell
In vista di questo ultimo e determinante passaggio, la Rete europea contro il commercio di armi (l’ENAAT, European Network Against Arms Trade) ha inviato un’importante lettera aperta ai parlamentari con la quale li invita a opporsi alla proposta di finanziamento di fatto dell’UE all’industria delle armi.
Come Libertà e Giustizia – con Anpi, Arci e Rete disarmo – lo scorso 23 maggio abbiamo promosso un appello agli eurodeputati chiedendo sostanziali emendamenti.
Anche alcuni diplomatici italiani hanno scritto in questi giorni una lettera per chiedere a deputati e senatori un impegno concreto “per promuovere un cessate-il-fuoco presidiato da forze dell’Onu con la supervisione dell’Osce, e il simultaneo avvio di negoziati per una conferenza di pace e sicurezza in Europa”. Il testo integrale è stato pubblicato dall’agenzia Adnkronos.