Nel ricordare Paul Ginsborg segnalo qui un suo libro, per me prezioso, dal titolo drammaticamente attuale “La democrazia che non c’è” ( Einaudi, 2006), di cui riporto due passaggi assai significativi : il primo sulla società civile, declinata attraverso quelle che dovrebbero essere le sue ‘ambizioni specifiche’ ; il secondo, sulla necessità che l’ Unione Europea elabori una ” radicale evoluzione del pensiero democratico, una nuova capacità di connettere efficacemente i cittadini europei alle loro istituzioni”.
“In termini contemporanei -scrive lo storico- si possono attribuire alla società civile un certo numero di ambizioni specifiche: promuove la diffusione piuttosto che la concentrazione del potere, indica mezzi pacifici anziché violenti, agisce per la parità di genere e l’equità sociale, costruisce solidarietà orizzontali piuttosto che verticali, incoraggia la tolleranza, il dibattito e l’autonomia di giudizio anziché il conformismo e l’obbedienza” (pagg. 62-63).
Un identikit sul quale tornerà -da Presidente di Libertà e Giustizia- nel suo bellissimo intervento del 2 giugno 2019: www.libertaegiustizia.it/2019/06/11/la-societa-civile-italiana-in-prospettiva-storica/.
A conclusione del suo saggio, tornando sul tema affrontato (nella prima parte) del deficit democratico dell’ Unione Europea, Ginsborg scrive: ” E’ necessario che l’Unione Europea faccia propria una democrazia combinata, che intrecci in maniera significativa rappresentazione e partecipazione. (…) Facilitazione in questo contesto significherebbe ricerca, sperimentazione di democrazia combinata in diverse parti dell’ Unione, investimenti nell’informazione e in altre risorse che consentirebbero ai cittadini di sperimentare forme diverse di autogoverno. (…) Le sue immense risorse potrebbero essere quindi impiegate, almeno in piccola parte, per incoraggiare circoli virtuosi di partecipazione democratica, invece di creare un distacco sempre maggiore in un modello di democrazia rappresentativa in decadenza”(pagg.144-145).
Grazie Paul
*Autore dell’articolo è socio del Circolo di Napoli di LeG.