Io non sono d’accordo. Non sono d’accordo con le critiche violente all’operato del Presidente della Repubblica.
Credo che in un momento grave per il nostro Paese ci sono cose che vengono prima e cose che vengono dopo. E per me viene prima il dovere di proteggere il Capo dello Stato dagli attacchi dei fascisti e persino dai propri errori, se errori ha commesso.
E siccome mi fido dell’opinione dei costituzionali come Lorenza Carlassare, devo pensare che Mattarella sia andato “oltre” ciò che gli è concesso dalla Costituzione.
Ma mi chiedo: perché lo ha fatto? Solo per gusto di imporsi oppure anche perché altre scelte erano molto più lesive della Costituzione di quanto non fosse la sua, al momento di negare il governo Lega M5S?
Se la situazione attuale deve esser giudicata esclusivamente dal punto di vista costituzionale, a noi tutti così caro, allora bisogna ammettere che il duo Di Maio Salvini andava messo alla porta appena si presentò con quell’orrendo contratto. Appena si permisero di attaccare la libertà del parlamentare senza vincolo di mandato, sacra garanzia di un Parlamento libero.
Appena ci spiegarono che i rapporti fra membri del governo sarebbero stati risolti in un comitato di conciliazione. Appena ci fu detto che i cittadini italiani avrebbero potuto armarsi e avrebbero dovuto respingere in mare i migranti.
No, su tutto questo nessuno ha fatto le barricate. Esse sono state alzate solo quando Mattarella ha osato dire un “no”, a proposte che non erano proposte ma imposizioni, ultimatum enunciati con il tono dittatoriale.
C’è una questione politica e istituzionale, oltre a una questione di diritto costituzionale. Per questo io penso che far quadrato attorno al presidente della Repubblica sia un dovere.