La concentrazione di potere viene ‘venduta’ come lotta alla casta. E invece sarà proprio la casta a rinforzarsi se passano le modifiche che – tra l’altro – separano il Senato dai cittadini. Perché nel nuovo senatino ci entreranno i politici scelti dai politici. Magari quelli che hanno più bisogno di immunità, per quanto hanno combinato nelle regioni di provenienza. Intendiamoci: nessuno difende il bicameralismo perfetto, ma non è una soluzione un senato insignificante, che guarda lavorare la Camera dai posti numerati con il solo potere di fischiare o applaudire, salvo poi essere investito su alcune vaghe materie o – spropositatamente – nella nomina di altissime cariche dello Stato.
Poi, Renzi manda un messaggio in codice ai suoi, un preavviso di licenziamento a chi non si schiererà con lui. Tradotto: se perdo il referendum casca il governo, si torna a votare e siccome l’Italicum dà al capo del partito il potere di nominare i capolista, chi si mette contro di me oggi, si scordi il posto in lista domani. Insomma un ricatto, neanche troppo velato, rivolto a chi – tanti – fuori dalla politica non avrebbe alternative di lavoro.
La democrazia ha il difetto di non poter impedire la propria morte.
Il fascismo, come il nazismo, si sono affermati con processi di masse illuse di muoversi contro chi le vessava, col solito trucco di chiedere il loro appoggio per sostenere il nuovo contro il vecchio, il semplice contro il complicato, il super-uomo fattivo contro il parlamento inconcludente. Poi c’è il risveglio dalla sbronza carismatica e la scoperta di ritrovarsi peggio di prima. Senza libertà, dignità e neanche la possibilità di tornare indietro, se non con il sacrificio di chi all’inizio era stato deriso e perseguitato.
La Costituzione è nata su un “mai più” alla concentrazione di potere, giurato dai patri costituenti, mentre dichiaravano solennemente che “la sovranità appartiene al Popolo”. E nessuno gliela può sottrarre in comode rate, con una legge elettorale ieri e una modifica costituzionale domani.
La dignità e la sovranità di un popolo o vivono insieme o muoiono insieme.
Ma dobbiamo difenderle ogni giorno. E lo faremo.
(*) Libertà e Giustizia di Roma