E’ un coro, lo dicono tutti anche i “renziani della prima ora”: l’Italicum non è perfetto, ma è modificabile, è possibile correggerlo, si può migliorarlo… Solo Renzi si è lamentato: se avessimo già abolito il bicameralismo, avremmo già anche la legge elettorale.
Allora, davvero, meno male che il Senato c’è ancora. Domani lo rimpiangeremo: una qualunque maggioranza di governo potrà farsi la legge elettorale che le piace, che le assicura eterno potere senza mediazioni. Governabilità assoluta.
La rappresentanza? Cos’è la rappresentanza quando chi governa parla attraverso i media in ginocchio a tutti gli italiani, su tutte le Tv immaginabili, su tutti i siti, su tutti i blog del mondo? Quando governano insieme destra e sinistra e l’opposizione è costantemente criminalizzata e il dissenso deriso? Quando i candidati sindaci delle grandi città non sono scelti con metodo democratico ma nominati e imposti come “eredi”?
Da cosa nasce questa ossessione che muove la politica istituzionale di Matteo Renzi che manda in onda una sorta di ricatto: o me o il Senato? Che gli ha fatto questo Senato?
A pensar male… l’abolizione del Senato (e non la correzione calibrata del bicameralismo perfetto) è un passo importante sulla via del presidenzialismo e della distruzione di quel tanto della Costituzione che rimarrà dopo la cura renziana. Mi auguro che questa ovvietà sia ben presente a chi finge di non capirla.
E poi: se non c’è più il Senato non c’è più nemmeno il Condannato, nel senso che non c’è più una esclusione dalla Camera alta per aver truffato il fisco e il cittadino italiano. B. cacciato dal Senato? Cos’è il Senato, ovvero cos’era prima che fosse abolito?