“Un progetto concreto di pubblica utilità” volto a indagare “un problema culturale prima ancora che giudiziario”: quello della corruzione. E’ il laboratorio promosso e coordinato da Libertà e giustizia che coinvolge gli studenti dei licei romani Gullace Talotta, Peano, Plinio Seniore e Tacito, e del Minturno di Latina. Duecento i ragazzi che soltanto nella capitale esploreranno i quartieri delle loro scuole per raccogliere dalle categorie più esposte le testimonianze sull’universo sotterraneo delle tangenti. Dall’indagine nascerà il “Piccolo atlante sulla corruzione”, un vero e proprio documento pubblico che verrà depositato presso municipi e giornali. Domani il via ai lavori, che dureranno fino a marzo. Il report migliore riceverà una borsa di studio patrocinata dall’Anm, l’Associazione nazionale magistrati. I grintosi adolescenti – radunati stamattina all’Auditorium dell’Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra – sono già “pronti a scendere in strada”. All’incontro-confronto con gli studenti, hanno partecipato Mario Palazzi, sostituto procuratore presso la Procura di Roma, Alberto Vannucci, docente di Scienze Politiche dell’Università di Pisa e Federica Angeli, giornalista di Repubblica.
“L’obiettivo dell’iniziativa è quello di far entrare i giovani in contatto con il problema della corruzione: comprenderanno la natura, le dimensioni, le dinamiche e le conseguenze dell’allarmante diffusione del fenomeno e impareranno a riconoscerlo, evitarlo e denunciarlo” spiega Beatrice Ravaglioli del coordinamento Leg. I ragazzi, in dettaglio, interrogheranno con un questionario le figure più esposte, dai pubblici ufficiali agli operatori ecologici, dai lavoratori di poste e banche a quelli nei mercati rionali, per ricostruire con i cittadini stessi una mappatura del fenomeno sul territorio di competenza. Oltre 600 i questionari assegnati alle cinque scuole: alla raccolta dati ne seguirà l’analisi, poi lo studio di un episodio di corruzione emerso nel quartiere. Quale sia (stata) la trattazione giornalistica, a che fase processuale si trovi il caso selezionato, il ruolo della difesa: sono queste le prospettive da cui si guarderà la vicenda. Docenti universitari, pubblici ministeri, avvocati, giornalisti, faranno da guida.
“Siamo molto interessati a questo progetto che ci apre alla conoscenza di ciò che è legale e ciò che non lo è”, ha commentato Riccardo
Giovinazzi della IIIa del Plinio Seniore. Il suo compagno, Andrea Cutini Calisti gli dà man forte: “Abbiamo scelto noi di partecipare a questo progetto, nessuno ci ha obbligati, lo abbiamo in un certo senso voluto”. Alessandro Mazzelli, invece, parla delle aspettative: “Credo che qualche intervistato potrebbe impaurirsi di fronte al questionario, qualcuno potrebbe non essere del tutto sincero… ma la nostra speranza è che venga fatto nella verità”.