L’eterna P2 abbarbicata al potere italiano

30 Ottobre 2013

Ieri a Milano abbiamo presentato il libro di Sandra Bonsanti “Il gioco grande del potere” (Chiarelettere) che mi ha colpito moltissimo e di cui vi raccomando la lettura. Da Licio Gelli a Michele Sindona, da Carmelo Spagnuolo a Francesco Fiorentino, da Franco Evangelisti a Calogero Mannino… è impressionante il numero di personaggi del potere opaco che la Bonsanti ha incontrato nella sua carriera e di cui traccia oggi un affresco di rilievo storico. Le cui impalcature soni rette in politica da Giulio Andeotti e Francesco Cossiga, prima che da Berlusconi, con l’apporto contraddittorio di Bettino Craxi. Li ritroviamo tutti più vivi e ambigui che mai nel racconto in prima persona della Bonsanti.
Ma il clou dell’incontro di ieri è stato il contributo di Giuliano Turone, il magistrato che con Gherardo Colombo nel 1981 scoprì a Castiglion Fibocchi, in casa di Licio Gelli, l’elenco degli iscritti alla P2. Poi consegnati a un tremebondo presidente del Consiglio, Arnaldo Forlani. Ne è emersa una continuità impressionante dell’Antistato che in nome dell’atlantismo e dell’anticomunismo ha riciclato dentro le istituzioni repubblicane anche tanti figuri del regime fascista. Questa gente di potere che ritroviamo tutta nella P2, dopo una battuta d’arresto torna al comando del Paese con Silvio Berlusconi. E ci resterà anche dopo di lui? Leggere i vivacissimi ricordi della Bonsanti ci aiuterà a inquadrare meglio questa nomenclatura che rimane attualissima.

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