Antologia dei ricatti

11 Luglio 2013

Da quando la Cassazione ha fissato al 30 luglio l’udienza per il processo Mediaset, il Pdl tiene sotto pressione il governo, più di quanto non l’abbia fatto sinora. E’ riuscito a paralizzare i lavori parlamentari per una giornata, a spaccare il Pd tra quelli che ligi alle “larghe intese” hanno votato sì al fermo dell’attività e quelli che come Rosy Bindi hanno lasciato l’aula di Montecitorio.

Da quando la Cassazione ha fissato al 30 luglio l’udienza per il processo Mediaset, il Pdl tiene sotto pressione il governo, più di quanto non l’abbia fatto sinora. E’ riuscito a paralizzare i lavori parlamentari per una giornata, a spaccare il Pd tra quelli che ligi alle “larghe intese” hanno votato sì al fermo dell’attività e quelli che come Rosy Bindi hanno lasciato l’aula di Montecitorio. “Un errore assecondare gli atteggiamenti di eversione istituzionale del Pdl”, dice l’ex presidente del Partito democratico. Di seguito le dichiarazioni di alcuni tra gli esponenti del Pdl.

Berlusconi: Schifani, se interdetto Pdl lascia governo
(ANSA) – ROMA, 11 LUG – “Se Berlusconi fosse condannato alla interdizione dai pubblici uffici, sarebbe molto difficile che un Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l’esperienza del governo Letta”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, intervistato da “Radio Anch’io”.

Berlusconi: Santanchè, subito riforma giustizia per decreto – Stupita da silenzio Letta, attacco a Cav anche contro il governo
(ANSA) – ROMA, 11 LUG – “Cosa vorrei? Che il Pdl firmasse in massa i quesiti referendari dei radicali e che il governo, di cui il Pdl fa parte, li trasformasse in decreti legge: separazione delle carriere, responsabilità civile dei
magistrati, fine della carcerazione preventiva”. Lo afferma Daniela Santanché in una intervista a Repubblica, nella quale si dice anche “stupita” che “Letta sia stato silente in questi giorni. Non ha capito che l’attacco non è soltanto contro Silvio Berlusconi ma anche contro il suo governo”.  Per Santanchè, il governo “è stato troppo debole, ha tolto la riforma della giustizia dal tavolo della riforma costituzionale, non se ne parla, è un tabù. Sono vent’anni che non si riesce a farla”, vent’anni “che siamo alle prese con questo disegno criminoso che si ripete sempre uguale a se stesso. Anche i metodi restano gli stessi, vedi il ‘pizzino’ recapitato al Corriere nel ’94”.  Il Pdl, precisa, non ha “affatto minacciato la crisi, né prospettato alcun Aventino” e fosse per lei, chiederebbe “una seduta congiunta di Camera e Senato sulla giustizia”.

Berlusconi: Lupi, a rischio democrazia no governo
(ANSA) – ROMA, 10 LUG – “Se la democrazia fosse un corpo è come se fosse amputato un braccio o una gamba. Non è possibile infatti eliminare per via  giudiziaria un leader votato da 20 anni da milioni di italiani”. Maurizio Lupi intervistato dal Tg3 ribadisce  che la questione Berlusconi “riguarda anche il Pd. E’ un problema di tutti”.”Io non credo che Berlusconi venga condannato”, ha concluso.

Berlusconi: Alfano, indignato, si tenta travisare nostra storia
(ANSA) – ROMA, 10 LUG – “Non c’è nessuna ragione per sorridere o per guardarci tra di noi in modo rilassato. Ieri c’è stato un segnale più chiaro di quello che abbiamo vissuto in tanti anni. Il tentativo di travisare la nostra storia. La mia non è solo una considerazione politica, ma che intreccia la storia personale di ognuno di noi con quello che è avvenuto in questi anni. Una sentenza penale non è un atto solo giuridico. In una sentenza penale si racconta la storia personale di un individuo, un pezzo importante del suo essere uomo, del suo essere cittadino. La mia rabbia, la mia indignazione la mia preoccupazione  derivano dal fatto che si vuole descrivere e raccontare la storia di un uomo che non è quella dell’uomo che conosco e in cui credo da 20 anni. C’è un’incalcolabile differenza. Uno iato. La mia rabbia, la mia indignazione, la mia preoccupazione non possono andare via a meno che non ci sua una totale riscrittura della storia di questi anni”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano, a quanto raccontano, nel corso della riunione del gruppo del Pdl al Senato.

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