L’appello di Zagrebelsky alla platea del Forum di Assago. Saviano bacchetta il centrosinistra: “Il tema della criminalità è rimasto fuori dal dibattito delle primarie”. Bonsanti: “La nostra Carta contiene principi non negoziabili, a cominciare dal lavoro”. Umberto Eco lancia la proposta dei presìdi sulla Costituzione.
Ripartire dalla Costituzione e dai suoi principi. È stato questo il tema comune degli interventi alla manifestazione organizzata da Libertà e Giustizia al forum di Assago e intitolata “Per una nuova stagione costituzionale”. Ma l’appuntamento è stato anche l’occasione per una bacchettata di Roberto Saviano, intervenuto con un videomessaggio, ai candidati alle primarie del centrosinistra sul tema delle mafie: “Mi dispiace che la lotta alla criminalità organizzata sia rimasta a margine del dibattito – ha detto lo scrittore di Gomorra – è stato un errore molto grave, avrebbe dovuto essere il grande tema delle primarie”.
Di fronte a un momento di svolta storico, guardare alla Costituzione come un mezzo per cambiare l’Italia: “Ecco il senso del nostro incontro – ha spiegato Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista e presidente onorario di Libertà e Giustizia – rivendicare la Costituzione come strumento per la trasformazione del nostro Paese. Non si tratta di difenderla, ma di usarla per ribellarci al degrado che in questi anni abbiamo visto nella vita pubblica”. Un messaggio rivolto alla politica, prima di tutto. E articolato su più fronti. Davanti a una platea gremita, rappresentanti della cultura e della società civile italiana hanno parlato riportando alla luce temi costituzionali come la centralità del parlamento, la giustizia, il lavoro.
Sandra Bonsanti, presidente dell’associazione, ha richiamato la necessità di un ritorno della politica vera: “A un anno dalle dimissioni di Silvio Berlusconi, viviamo all’interno di una grande illusione: siamo sicuri che la politica sia tornata e che i tecnici stiano per concludere il loro ciclo?”. E poi ha lanciato un monito contro i tentativi di modificare la Costituzione: “Ci sono principi non negoziabili. Vi preparate a colpi di mano per cambiare la seconda parte della Costituzione? Noi non vi seguiremo. Pensate che il primo articolo della Costituzione sul lavoro sia un vano declamare di vecchi costituenti? Noi non vi seguiremo”. Subito dopo Umberto Eco ha richiamato l’importanza di insegnare ai giovani la Costituzione, lanciando un appello: “Diamo vita a presìdi per fare educazione alla Costituzione, magari attraverso le scuole, per dedicare almeno due giorni di discussione a ogni articolo della nostra carta”.
Sul palco si sono poi avvicendati i tre candidati alle primarie del centrosinistra in Lombardia – Umberto Ambrosoli, Alessandra Kustermann e Andrea Di Stefano – e personalità della società civile come don Virginio Colmegna, che ha richiamato all’importanza della solidarietà, e il segretario della Fiom, Maurizio Landini (“Io la Costituzione l’ho imparata con i compagni del sindacato che hanno esercitato quei diritti sui luoghi di lavoro”). Lo storico Paul Ginsborg ha parlato della crisi politica ed economica dell’Europa e Salvatore Settis, ex direttore della Normale di Pisa, è tornato sul tema dei tagli alla cultura (“da Berlusconi a Mario Monti per la cultura non è cambiato niente e tra Maria Stella Gelmini e Francesco Profumo c’è stata perfetta continuità”).
Spazio anche ai giornalisti: Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) ha dedicato il suo intervento alla necessità di garantire la libertà d’informazione (“basta bavagli e conflitti d’interesse”). Lirio Abbate dell’Espresso, Gianni Barbacetto del Fatto quotidiano e Gad Lerner, che ha messo in guardia dal rischio xenofobia per il nostro paese, “la malattia culturale che desensibilizza alla Costituzione”. Una lettera di saluto è arrivata anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (assente per un lutto in famiglia), il quale ha ricordato “quel cambiamento che Milano ha anticipato e che i movimenti come Libertà e Giustizia hanno aiutato a maturare. Noi – ha scritto il sindaco – abbiamo costruito un nuovo modello di governo che ha fatto della Costituzione uno dei suoi punti irrinunciabili”.