Affittasi portaerei Cavoural miglior offerente: la Fiat

25 Gennaio 2010

Dunque ora la unica portaerei italiana, la Cavour, sta navigando verso Haiti, la sua prima uscita per una operazione istituzionale. E quando sta alla fonda a La Spezia, a che serve? quale uso se ne fa? Si affitta. Sì, avete capito bene: viene offerta a privati solvibili, ma tanto si paga una inezia. Leggere per credere lo scambio di opinioni, appena pubblicato negli atti del Senato, tra Donatella Poretti e Marco Perduca, radicali nel gruppo Pd, ed il ministro della Difesa Ignazio La Russa.
I due parlamentari avevano deciso di firmare, sulla questione, una interrogazione in seguito ad una indagine dell’associazione consumerista Aduc sul lancio di uno spot pubblicitario della Fiat per la presentazione sul mercato automobilistico della nuova Punto Evo. E dov’era stata presentata l’auto? Appunto sul ponte-piattaforma della Cavour, da dove di norma decollano gli aerei. L’Aduc si chiedeva – comprensibilmente, hanno sottolineato Poretti e Perduca nella loro interrogazione – come questa operazione di vero e proprio marketing si riuscisse a inquadrare in una qualsiasi logica di gestione dell’arsenale della Marina militare, dei beni dello Stato e dell’economia, “quand’anche la Fiat fosse un’azienda pubblica e la si volesse privilegiare nel mercato rispetto ai propri concorrenti”. E allora tre domande dei due senatori a La Russa: come si giustifica la concessione alla Fiat della portaerei? quanto sono durate le riprese? è stato concordato un compenso per lo sfruttamento commerciale e l’occupazione della Cavour?
Disarmante la risposta del ministro La Russa che, per prima cosa, ha ribaltato la logica dell’operazione: chi ci guadagna è la Marina “in considerazione sia della prevedibile attenzione mediatica richiamata dall’evento, e sia del messaggio veicolato di innovazione tecnologica associato alla più moderna delle unità della flotta”.

Quanto è durata l’occupazione del ponte della portaerei, pardon “dell’uso temporaneo di alcuni spazi della nave” secondo la soffice definizione di La Russa? E’ durata due settimane, “dal 24 settembre al 4 ottobre” scorsi.
E la contropartita? “L’impegno della Fiat a cedere alla Forza armata veicoli per un controvalore pari a 650.000 euro, Iva inclusa”. Sai che sforzo per la Fiat! Una piccola mancia che il ministro La Russa ha voluto spacciare per un contributo al “contenimento delle spese di ricerca, potenziamento, ammodernamento, manutenzione e supporto relative ai mezzi, sistemi, materiali e strutture in dotazione alle Forza armate”. Insomma, c’è da esprimere schietta solidarietà a Sergio Marchionne e a tutti gli azionisti Fiat: si sono letteralmente svenati per soddisfare le pretese, terribilmente esose, del ministro La Russa….

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