Renzi ignorante? Piuttosto grato e ubbidiente verso la finanza (Daily Mirror)

JP MorganRiferendomi a  Reichlin (articolo qui sotto), direi che più che “ignorante”,  il nostro Matteo Renzi appare “grato e ubbidiente”, tratto distintivo anche dei suoi più fedeli sostenitori parlamentari.  Matteo Renzi, il “darling” di J. P. Morgan, segue attentamente le direttive della finanza. Matteo è stato portato ad incontrare  Tony Blair (reclutato dalla JPMorgan anche per questo scopo) il 1° Giugno 2012  ed il 1° Aprile (sic) 2014,  sempre dalla JPMorgan. Come scriveva la Daily Mirror: “Renzi è il Blair italiano non solo nelle intenzioni politiche, ma anche nelle alleanze economiche. Un esempio? La JpMorgan”.

Quindi, data la posizione della JPMorgan sulle “Costituzioni anti-fascisti” della “periferia d’Europa”, a Matteo è stato dato anche il compitino di smantellare la nostra Costituzione.  Queste posizioni estremiste ed extra-parlamentari della J. P. Morgan (https://presencecounts.files.wordpress.com/2013/06/jpm-the-euro-area-adjustment-about-halfway-there.pdf) contro i “valori condivisi” scritti nella nostra Costituzione ora vengono seguite fedelmente dal “darling” Matteo.

La nostra Costituzione ha permesso  all’Italia di uscire da una situazione che sarebbe stata insuperabile per molti paesi e ricostruire un paese che si trovava in ginocchio alla fine della seconda guerra mondiale, portandoci ad un livello di democrazia e di qualità della vita mai conosciuti nella sua storia.
La nostra Costituzione ci ha permesso, tutti insieme (nonostante i tentativi, anche violenti, di qualche elemento rimasto fedele alla dittatura fascista) di risorgere dalla distruzione recata dall’avventura fascista e la guerra.  Quest’analisi del valore della nostra Costituzione, poi, non è né “socialista” né “di sinistra” (come descritta nella “denuncia” della JPMorgan)  come si può leggere negli scritti di tanti persone sicuramente non “di sinistra”.

 

Un esempio?    “. . . una Costituzione deve essere avvertita da tutti come “propria”. La Costituzione riformata non dovrà mai essere percepita e vissuta dai cittadini come la Carta del centrodestra o del centrosinistra. L’esperienza drammatica del secolo scorso ci ha insegnato che la base più solida del sentimento nazionale risiede nel valore del patriottismo costituzionale, quindi in quei princìpi di libertà, democrazia, uguaglianza e rispetto della persona che mettono al riparo i popoli dalle derive del nazionalismo aggressivo e del razzismo…  (  . . . . .)  All’Italia serve un nuovo patriottismo costituzionale anche perché già abbiamo la necessità di includere nella nazione italiana i nuovi cittadini che vengono da Paesi, mondi e culture lontani. E poiché alla base del sentimento nazionale non può esservi l’appartenenza etnica ma la volontà politica di condividere un destino e un progetto, non c’è nulla di più  solido e profondo se non l’identificazione nei valori sanciti dalla Carta costituzionale. . .” –  Gianfranco Fini  (Il Futuro della Libertà – Consigli non richiesti ai nati nel 1989).

Per capire meglio lo spessore etico della J. P. Morgan che si è permessa di criticare le costituzioni nazionali compresa la nostra, è bene ricordare una clamorosa vicenda di questa banca.  Che di recente, ha patteggiato con il “Department of Justice”  USA  una gigantesca “multa” di $13 miliardi (sì, miliardi) per aver venduto ad investitori  prodotti finanziari tossici con false rassicurazioni della loro qualità, che hanno causato la crisi del 2008. (http://www.reuters.com/article/2013/11/20/us-jpmorgan-settlement-idUSBRE9AI0OA20131120 ). Tre dei “top bankers” della JP Morgan responsabili materiali degli imbrogli sui mutui “sub-prime” sono ancora ai loro posti. Anzi no: uno è stato promosso!

Ma non finisce lì, perché la JPMorgan  – uno dei più forti sostenitori del nostro “darling”  Matteo – sta per affrontare almeno altri 9 indagini del governo USA per come assumono personale in Cina,  per la sospetta manipolazione del LIBOR  (benchmark interest rate), fino ad altre altre accuse per illeciti penali sempre sui mutui sub-prime.  Insomma, non esattamente un esempio di etica, virtù o correttezza nei confronti dei cittadini, investitori compresi. Chissà come sarebbe la Costituzione  “a là JPMorgan”?

Comunque, in Italia, la JPMorgan può stare tranquilla, non si vede all’orizzonte nessun politico, né istituzione dello Stato Italiano, che farebbe pagare ai banchieri i loro  imbrogli.  Infine, quindi, ci rimane di augurare:  Buon Lavoro, Matteo! e dai, forza! l’unico partito politico vero rimasto in Italia ormai l’hai quasi distrutto.  Avanti così!

29 Giugno 2015

(*) Derek Jones è socio del Circolo LeG di Bologna, inglese di nascita, vive e lavora in Italia ed ha acquisito la cittadinanza italiana.

4 commenti

  • Che ha senso urlare tanto se non si ha nulla da dire, nel merito?

    Però è vero: Madre Natura spesso dà fuori di testa, e infatti sui commenti di certi commentatori è arduo trovare qualcosa da dire che valga almeno quanto non dire nulla.

  • Scrivo spesso e volentieri che la nostra Costituzione è il frutto dell’impegno riflessivo di 500 persone di sano e robusto rigore morale e culturale, maturato e affinato nell’Antifascismo e nella Resistenza.

    Persone che abitavano spazi politici che andavano dal partito liberale al partito comunista, ma accomunati da quel rigore e dal conseguente orientamento al Bene Comune supremo, quello del Paese e non della propria parte.

    Per questo riterrei sacrosanta una ribellione propositiva e costruttiva nel segno della Costituzione, verso quella mediocrità parlamentare che nel tempo, e sempre più largamente, ha occupato gli spazi di quei 500, provocando quel degrado e declino che ci hanno trascinato nel discredito e nelle difficoltà in cui ci dibattiamo.

    Ma finchè non riporteremo nel Parlamento, luogo-istituzione dal quale tutto discende a cascata, il rigore morale e culturale indispensabile alla guida di un grande paese e del suo Popolo, risalire sarà una fatica di Sisifo.

    Ma la politica ormai gode del disprezzo e della sfiducia del 97% dei Cittadini (Demos di I. Diamanti dic. 14) e poco più del 50% trova ancora la volontà di recarsi al seggio per votare, turandosi il naso, quello ritenuto il male minore.

    Per quanto sopra pare indispensabile, per arrivare ad un cambiamento qualitativo, un percorso come quello di Podemos: professori invece dei politici come nucleo guida; destinatario non una parte politica (destra/sinistra), ma l’intero popolo astenuto e quello nauseato dalla mediocrità; non destra contro sinistra, ma sotto contro sopra, Società Civile contro casta.

    In più di Podemos noi abbiamo la Costituzione che ci consentirebbe una tornata di Democrazia Diretta Propositiva, offrendo progetti di legge e riforme da sottoscrivere, invece di vane promesse e programmi da campagna elettorale, per poi dividere quel 50% si voti espressi.

    La Costituzione chiede, silente, solo di essere esercitata e così sottratta a polvere e insulti controriformatori…

  • Effettivamente in Italia attualmente non ci sono forze politiche in grado di gestire il potere in modo democ ratico. Ultimamente le dichiarazioni di alcuni parlamentari del M5S secondo me sono state appropriate. Tuttavia, tenuto conto che alla fine non si capisce chi, nei momenti cruciali prenderà le decisioni (Grillo o Casaleggio o l’elite del web) non riesco a considerare le loro posizioni affidabili. Questa mia personale conclusione si basa sulle responsabilità che tale movimento (Grillo) si è assunto quando ha deciso di non appoggiare l’eventuale governo Bersani, che gli avrebbe riconosciuto una completa autonomia, nel senso di non imporre l’approvazione dei provvedimenti a loro sgraditi. Bersani così non formò alcun governo, in quanto non intendeva governare con l’appoggio del PDL. L’incarico di formare il governo quindi fu dato a Letta, che non avendo appoggi non poteva fare molto, e poi a Renzi, che sapendo di avere l’appoggio di Berlusconi, ha potuto fare tutto quello che ha fatto. Non credo di prendere in giro né me stessa né altri nell’affermare che il PD è stato distrutto da Renzi, anche se ci sono stati alcuni personaggi del PD che si sono macchiati di vari reati (personaggi peraltro in passato quasi sempre espulsi dal partito). D’altronde il calo degli iscritti al PD (più che dimezzati) è avvenuto dopo la sua elezione a segretario e anche il calo della percentuale dei voti nelle ultime elezioni. Il successo alle elezioni europee (quando ancora molti non avevano potuto verificare le tendenze di Renzi) fu dovuto più ai demeriti di altre forze politiche che ai meriti del PD. Per questi motivi non darò mai il mio voto a forze politiche cosiddette padronali, cioè riferibili a persone ben precise anziché a ideali e programmi elaborati da una organizzazione democratica in modo democratico.

  • Matteo Renzi non è stato votato da nessuno, è stato messo al potere dalla grande finanza internazionale, da un governo ombra, per distruggere l’Italia e fare tutto ciò che vogliono, renderci loro schiavi e controllarci in tutto. Non abbiamo una democrazia, Renzi non è un uomo di sinistra, non è degno di tale nome, anzi la sta distruggendo, ma è un potentissimo massone e un servo al servizio dei banchieri, siamo sotto un regime dittatoriale, l’avvento del nuovo ordine mondiale è alle porte. Fintantoché al governo non andrà qualcuno che veramente gli stia a cuore i problemi degli italiani, della gente comune, da questa crisi non ne verremo mai fuori. E’ inutile che Renzi and Company ci vogliano far credere che l’Italia è ormai fuori dalla crisi, che abbiamo i numeri per fare bene quando poi ogni volta, per fare una riforma, devono andare a tagliare di qua o di là e a mettere sempre nuove tasse. Ci vorrebbe una bella rivoluzione, buttare fuori dalle palle chi serve solo i poteri forti e ripartire dal principio, per servire il cittadino e ricordarsi che chi è al governo è stato votato da noi e perciò deve fare le leggi a nostro favore, non invece in favore delle multinazionali o di potentissime lobby segrete. Questa è attualmente l’Italia: un giocattolino nelle mani di America, Germania, Francia e Inghilterra e chi non ubbidisce viene tagliato fuori.

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