I 5 Stelle firmano l’appello di Rodotà. Ecco la nuova strategia di Grillo

31 Mar 2014

I due leader lo annunciano, appunto, con un poche parole — «Sosteniamo l’appello “La svolta autoritaria” che riportiamo integralmente» — e lasciano spazio poi ai contenuti dell’iniziativa. «Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali», si legge nel testo.

I due leader lo annunciano, appunto, con un poche parole — «Sosteniamo l’appello “La svolta autoritaria” che riportiamo integralmente» — e lasciano spazio poi ai contenuti dell’iniziativa. «Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali», si legge nel testo. E ancora: «Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare». Secondo i firmatari, «bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato».  L’idea è stata raccolta dai due leader del Movimento, che seguono così un percorso iniziato già nell’ultimo mese di maggior coinvolgimento dei Cinque Stelle sia a livello mediatico sia nel dibattito politico. Una mossa in autonomia, in linea con quanto sostenuto finora sull’idea di schierarsi a seconda dei singoli atti. Un gesto che serve a respingere anche le accuse di impasse e — forse — crea un nuovo ponte verso personalità come Rodotà stimate dalla base (era stato candidato come capo dello Stato dal Movimento) e con cui si erano incrinati i rapporti dopo la querelle della scorsa primavera e l’attacco di Grillo, che lo aveva dipinto come un «ottuagenario miracolato dalla Rete».  Proprio i militanti ieri hanno discusso sul web la scelta dei due leader. Molti i consensi, ma c’è anche chi, come Michele Borrielli, propone che l’adesione all’appello venga ratificata e votata dall’assemblea dei parlamentari e degli iscritti al Movimento (con votazione online). Intanto, Grillo si prepara al lancio del suo nuovo spettacolo teatrale: la prima tappa è in programma domani sera a Catania.

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