“No alle forzature contro la Costituzione”

26 Lug 2013

“Si vuole imporre, con tempi incompatibili con quelli della democrazia, l’approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati  dell’abnorme procedimento di revisione della Costituzione. La forzatura, già evidente nel disegno di legge che stravolge una  essenziale norma di garanzia come l’articolo 138, viene così trasferita  anche sul terreno delle procedure parlamentari”. Così scrivono in un appello sul sito di Libertà e Giustizia Gaetano Azzariti, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Raniero La Valle, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. “Il taglio dei tempi per l’esame da parte della Camera, già per sé  inaccettabile, assume i caratteri di un colpo di mano estivo, con la  pretesa di concludere tutto entro il primo agosto. L’assicurazione  secondo la quale la Camera “lavorerà anche di notte” trascura un  rilevantissimo dato istituzionale politico. Quel che accade in  parlamento non è questione interna di una istituzione autoreferenziale.  È una vicenda che, incidendo profondamente sulla Costituzione, deve  consentire all’opinione pubblica di seguire adeguatamente le discussioni  e di far sentire la propria voce. Diventa legittimo, allora, il ricorso  da parte delle opposizioni a tutti gli strumenti che possono impedire un  esito tanto negativo e che consentono di richiamare l’attenzione dei cittadini. L’ostruzionismo, non dimentichiamolo, nasce come strumento  per opporsi alla “tirannia” di una maggioranza. Quando il sistema democratico è in discussione, alle opposizioni spetta  innanzitutto il compito di frenare le derive rischiose, qual è la  manipolazione della Costituzione, manipolazione per la quale, da parte  degli aspiranti costituenti, si dice che “questa è la buona occasione”  (linguaggio e concetto da “colpo grosso”). Ma, alle opposizioni consapevoli delle necessità del momento che viviamo spetta anche  proporre e sostenere iniziative virtuose. Poiché oggi gli equilibri  istituzionali e politici sono gravemente insidiati dalla mancata riforma  della legge elettorale, sarebbe segno di responsabilità che il Movimento  5 stelle, assieme alle altre opposizioni partitiche e a tutti coloro che  sono a disagio entro i loro partiti, dichiarassero la loro piena  disponibilità per uscire dalla presente situazione di stallo, stabilendo  accordi per un’azione comune”.

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