Governo Monti, la prova dei fatti

Dunque, Mario Monti al tavolo con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Era da anni che l’Italia non partecipava con pari dignità a un simile incontro. Non si tratta di indulgere ai trattamenti agiografici che hanno contrassegnato la nascita del governo. E’ risaputo che su tutto grava la crisi dell’aria euro che ora tocca anche la Germania. Ma non può sfuggire a nessuno la riconquistata credibilità internazionale presso le principali cancellerie, il ritorno della fiducia e del dialogo dopo gli anni berlusconiani degli scontri. Tuttavia, la credibilità del nuovo esecutivo è solo un buon viatico. Ci vogliono le misure concrete. Il Professore deve fare “presto e bene”. E qui si torna allo scenario politico interno, con tutte le sue insidie. Monti mantiene un gradimento incoraggiante, che supera, stando ai sondaggi, la soglia dell’80 per cento. Il “gabinetto dei tecnici” appare come una scialuppa di salvataggio in un mare in tempesta. Però, i tempi della politica sono assai brevi. Tutto si consuma in fretta, sotto l’incalzare dello spread.

I partiti avevano accordato una fase di moratoria, una sorta di tregua. Ma ora si colgono i primi scricchiolii. La tempesta finanziaria dovrebbe richiamare tutti alle proprie responsabilità, ma c’è chi se ne serve per tentare nuovi colpi di coda. Questo accade nel centrodestra dove i berlusconiani “irriducibili” tentano di cambiare le carte in tavola, negando che il governo Monti abbia avuto alcun effetto positivo sui mercati e rivendicando il “sacrificio” del proprio leader. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, avrebbe bisogno di tempo, di tirare il fiato per riorganizzarsi. Ma nel partito cresce il nervosismo, si accentuano le spinte centrifughe, serpeggia la sindrome da sconfitta. Il Pdl si sente incalzato dalla Lega che è rimasta in Parlamento la sola forza d’opposizione. Con il Carroccio, che si è ritirato sopra il Po, il solco si va allargando. Bossi e Maroni fanno a chi suona di più la grancassa. Anche nel centrosinistra le acque sono agitate. Di Pietro ha votato la fiducia, ma si è lasciato le mani libere. Vendola ha subito preso le distanze dal nuovo esecutivo e rafforza questa linea. Il Pd è stato uno sponsor convinto del nuovo corso. Ma questo partito ha una singolare attitudine a complicarsi la vita. Ecco dunque che scoppia il “caso Fassina”, dal nome del responsabile economico, di cui l’area liberal chiede le dimissioni, per la sua posizione sui temi delle pensioni e del lavoro. E si riapre il capitolo dei sospetti. Che ci sia la necessità di un chiarimento sulla politica economica del partito è innegabile. Ma l’iniziativa finisce per apparire inopportuna e strumentale. Bersani l’ha bloccata, trovando l’appoggio della grande maggioranza del partito. Comunque rimane paradigmatica di una situazione interna poco chiara. Resta il tema delle diverse anime del Pd. Bersani deve trovare una sintesi. E, qualora questo non fosse possibile, avere il coraggio di scelte non equivoche. Il che presuppone un reale rinnovamento interno, la capacità di fornire risposte a domande per troppo tempo accantonate.

Insomma, dai partiti arrivano, giorno dopo giorno, segni di fibrillazione allarmanti. L’agenda esposta dal governo è chiara: reintroduzione dell’Ici progressiva in base al reddito, correzione delle pensioni di anzianità, razionalizzazione del mercato del lavoro, lotta all’evasione fiscale. I presidenti delle Camere hanno garantito una corsia preferenziale alle misure anticrisi. Ma non si può prevedere come andranno le cose una volta che l’esecutivo metterà nero su bianco tutti i temi caldi. Fino a che punto sono conciliabili le restrizioni imposte dall’emergenza con le ipotesi di successo elettorale coltivate dai diversi partiti in vista della scadenza del 2013? Ancora: nessuno può dire come influiranno su un orizzonte politico, già fin troppo nebuloso, i due referendum elettorali che, qualora siano ammessi dalla Corte costituzionale, si dovranno celebrare nella prossima primavera. Monti comunque dovrà sfruttare al meglio la fase di tregua di cui ancora dispone. Costruire un asse di forte coesione con gli attori economici e sociali, consapevoli della gravità del momento. La crisi internazionale non ammette rinvii, non consente che si perpetui la nostra confusa transizione. L’occasione è troppo grande perché possa essere perduta. Se il governo reggerà alla prova, tutti, anche il Parlamento e il sistema dei partiti, usciranno diversi da questa esperienza.

7 commenti

  • Leggo questo pezzo ed allibisco.

    Come si fa anche solo pensare oscenita’ come “i partiti avevano accordato una fase di moratoria, una sorta di tregua” e “se il governo reggerà alla prova, tutti, anche il Parlamento e il sistema dei partiti, usciranno diversi da questa esperienza”?

    Ci vuole una overdose di malafede per non ammettere quel ch’e’ chiaro anche ai ciechi, e cioe’ che “il sistema dei partiti” si e’ dimostrato da vent’anni a questa parte una vera e propria associazione a delinquere. Che il governo Monti e’ la certificazione notarile che, in mancanza di una classe politica che potesse garantire la governabilita’ e la tenuta democratica e repubblicana del Paese, anche un governo composto in maggioranza da quelli stessi che hanno negli anni predicato la primazia della finanza era meglio della pirateria e del piduismo della destra e dell’asservimento della sedicente sinistra al satrapo di turno in cambio degli ossi con cui si pagano i servi.

    Ora Monti salvera’ (maybe, forse, perhaps, chissa’) l’Italia, l’area euro e la stessa Unione Europea. Ai piu’ non e’ chiaro come, ma certamente al prezzo di ulteriori sacrifici delle classi piu’ deboli e col plauso alla categoria dei nostrani d’alema in catalessi mistica.

  • Mi sembra che le aspettative sul governo monti siano eccessive . Tanti si aspettano che faciliti la riforma elettorale ma mi sembra che il parlamento a maggioranza nei fatti gradisca il porcellum e il problema venga evitato . Lo stesso dicasi della patrimoniale : sarà dietrologia ma per me esiste un accordo non palese tra Monti e Berlusconi che di tale imposta non se ne parla a pena la caduta del governo . Questo ha la grave implicazione che i colpiti saranno i soliti noti laddove i veri patrimoni si sono comodamente nascosti da mesi all’estero con prestanomi, trust etc .(vale anche per il famoso accordo con la Svizzera fatto da Germania e Francia ) Circa l’idea di aumentare l’IVA stiamo parlando di un imposta indiretta che colpisce maggiormnete i deboli . Circa le accise sulla benzina non bisogna esser bocconiani per ricorrere a questi mezzucci . Certo il magma antiberlusconiano che va da Casini (?) a Vendola non fa nulla e il PD si prepara alle elzioni litigando . temo che ci prepariamo a un’altra sconfitta !

  • Che i problemi di lunga durata che affliggono la politica italiana si potessero risolvere magicamente il 12 novembre, nessuno lo pensava. Le ombre restano tante, a partire dalla corruzione, come dimostrano le ben note vicende d’attualità. Riguardo al nuovo governo, è vero che non è propriamente espressione dei deboli e degli oppressi, ma non può sfuggire, come non è sfuggito giustamente a Meli, il salto in avanti a livello di dignità, compostezza e credibilità che la sua nascita ha rappresentato, anche sul piano internazionale. Certo, si può dire, come non pochi anche fanno, che in sostanza non cambia nulla, che è la solita vittoria dei poteri forti ecc., oppure si può tentare una battaglia più faticosa ma forse più proficua: cercare un difficile equilibrio tra il sostegno leale all’esecutivo Monti e la difesa delle ragioni di chi ha già pagato il conto in tante, troppe occasioni. E’ questa la battaglia che spetta alla sinistra. Condurla tra i berluscones e i Marchionne è impresa difficile, quasi titanica. Ma noi cittadini abituati a queste battaglie “impossibili” (lo è sembrato a lungo anche la caduta del governo B.) potremmo dare, come sempre, una mano con iniziative che accrescano la sensibilità su questi temi.

  • Allora mettiamo le cose in chiaro…Nessuno ha paura della legge elettorale, perchè la “casta” politica sa benissimo di essere protetta dal signoraggio bancario primario e secondario… informatevi… IL DEBITO PUBBLICO E’ UNA TRUFFA NON SI DEVE PAGARE come anche le varie tasse. Addirittura adesso ci sarà la tassa sugli animali domestici… cosa che porterà ad una moria di animali senza precedenti per abbandono da chi non può permettersi la spesa della tassa. E casomai bisognerebbe indire un referendum sul signoraggio bancario. Non finirò mai di ripeterlo come fece il prof. Auriti morto in uno strano incidente. Meditiamo… signori e lasciamo perdere tutti questi professoroni che in realtà sono dei criminali incravattati. Monti fa parte del gruppo bilderberg e chi è affiliato alle logge messoniche come nel suo caso… non può e non deve governare. In pochi giorni ha fatto già un mucchio di danni… ve ne accorgerete a breve. Mandiamolo a casa prima che sia troppo tardi.

  • Sicuramente i componenti di questo governo in quanto a competenza e stile sono un’altra cosa rispetto a quello precedente spero, però che questa situazione di crisi economica internazionale ,che ormai riguarda tutti i Paesi dell’ aera euro compresa la Germania, non venga sfruttata solo per togliere il diritto alla pensione di anzianità, cambiando le carte in tavola dopo che un lavoratore ha pagato trent’anni di contributi e facendo in modo che le prossime siano pensioni di povertà! La guerra tra generazioni nella quale hanno cercato di coinvolgerci mettendo padri contro figli mi è sembrata di un cinismo unico, degna del vampirismo di questa classe imprenditoriale, finanziaria e politica. Sono anni che riformano il sistema pensionistico e che beneficio ne è derivato? Coloro che potevano e che magari sarebbero rimasti al lavoro se ne sono andati per paura di perdere, a ragione, i diritti acquisiti, e le assunzioni? La disoccupazione giovanile è schizzata al 30% . E il lavoro è sempre precario, qualsiasi tipo di lavoro dal ricercatore al commesso di negozio! Con l’ultima provocazione del senato unanime, che vuole modificare le regole per le sue di pensioni e vitalizi dalla prossima legislatura in poi, non smentendo l’atteggiamento di chi sosteneva che gli italiani sono come bambini di 11 anni che non siedono nemmeno nei primi banchi di scuola, non mi sembra che emergano volontà serie e ricette diverse dal passato! Ai comuni mortali sacrifici immediati ai soliti privilegiati da dopodomani in poi!
    Tutte le aziende, e ce ne sono tante, che hanno goduto di cassa integrazione e ontinuano a farlo senza averne bisogno perché floride perché non restituiscono allo Stato quello che hanno ottenuto? La Fiat che ha avuto tanti finanziamenti dallo Stato perché ora che il Paese ha bisogno non viene obbligata, visto che da sola non sente questo obbligo morale a investire in Italia? Deve andare a sfruttare i finanziamenti pubblici di Stati come Serbia o USA? Non è anche questo un modo irresponsabile di essere cittadini da parte di miliardari che devono tanto a questo Paese? Come quelli che evadono le tasse, tra i quali anche personaggi di spettacolo o dello sport ai quali andrebbero date sanzioni esemplari: in America finiscono in galera!
    Certo è istruttivo ascoltare la classe dirigente fare analisi che ci aiutano a capire come stanno andando le cose in Europa, che rischiamo il default ma che il sistema capirà che si sta avvitando su sé stesso e che, per esempio, anche la Germania si convincerà che è più intelligente rimanere uniti ed avere una poltica economica comune lasciando da parte egoismi elettorali che manderanno alla rovina tutti. Ho letto anche l’interessante analisi di De Benedetti ma vorrei che oltre al sapere, ci fosse anche il saper fare senza in mezzo il solito mare…è il momento di dimostrarlo : Tutti insieme imprenditori, politici di centro sinistra e di centro destra, leghisti e neo-borbonici, che dovrebbero sentirsi italiani e dimostrare che credono in questa identità non per innalzare barriere e divisioni grazie alle quali fare i propri comodi per mantenere il potere, ma per costruire un Paese che possa riprendersi la credibilità sia in Europa sia in Italia convincendo noi cittadini che esiste una classe dirigente pubblica e privata con un senso di responsabilità, che solo i lavoratori dipendenti (compresi Co.Co.Co, partite IVA, precari) hanno sempre dimostrato fino ad oggi ma ora siamo stufi, e un senso di dignità e di rispetto dello Stato e della comunità a cui appartiene che non si appalesi solo nel comprare poltrone o nell’accumulare soldi magari anche nei paradisi fiscali! Incominciamo da questo e forse saniamo anche il deficit pubblico senza bisogno di toccare nuovamente il regime pensionistico! In Francia e in Germania l’hanno già fatto, pare che lì le tasse le paghino tutti, forse riusciamo a dimostrare che in Italia, se vogliamo, sappiamo anche essere più bravi!

  • In questo momento difficile, ho l’impressione ed anche il timore, che Berlusconi possa rinforzare la sua leadership, proprio alla luce di quello che sta succedendo in campo finanziario ed economico.
    Vorrei fare un appello a questa associazione perché perseveri nella lotta alla chiarezza della politica che si deve per forza di cose, connettersi con la Costituzione, e che in questo periodo di transizione, si faccia capire alla gente comune, come Berlusconi in questi anni, non abbia lavorato assolutamente per l’Italia e noi italiani, ma solo per le sue aziende e per i suoi guai giudiziari. La prossima politica, dovrà essere il più possibile pulita, rispettosa della Costituzione e delle Istituzioni, con il senso vero dello Stato. Credo che su questi principi questa Associazione si debba battere in questo periodo del Governo Monti.

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