“Non possiamo tacere, questo è un attentato alla Costituzione”

12 Apr 2011

Lorenza Carlassare, costituzionalista e socia di LeG, alza il velo sullo show di Silvio Berlusconi: quello che la preoccupa è il silenzio. “Fossimo negli Stati Uniti, questo sarebbe un reato bello e buono: disprezzo della Corte. Qui è diverso, ma resta un atto gravissimo, perché la nostra Costituzione prevede la separazione dei poteri”. Oggi sit-in a Montecitorio contro il processo breve

“Secondo me, è un attentato alla Costituzione. Ma in questo Paese ci stiamo abituando a tutto e nessuno dice niente”. Lorenza Carlassare, costituzionalista, tra le più importanti conoscitrici della Carta è irrequieta. Una situazione come questa non si era mai vista e alza il velo sullo show di Silvio Berlusconi: quello che la preoccupa è il silenzio. “Fossimo negli Stati Uniti, questo sarebbe un reato bello e buono: disprezzo della Corte. Qui è diverso, ma resta un atto gravissimo, perché la nostra Costituzione prevede la separazione dei poteri”.

Che principi avrebbe violato il presidente del Consiglio, attaccando i giudici fuori e dentro il tribunale milanese?

“Il rispetto delle altre istituzioni. Credo si possa parlare di vilipendio, di offesa della magistratura. Le sue parole gettano discredito su un’istituzione autonoma e indipendente che ha il dovere di controllare il presidente del Consiglio e infatti lo fa, solo che Silvio Berlusconi, al solito, non ammette limiti al suo potere e nemmeno contrasti. Anche lo stato e le sue istituzioni, come ogni altro soggetto, sono sottoposti alle leggi, secondo la nostra Costituzione. L’attacco del presidente del Consiglio vìola princìpi fondamentali di qualunque ordinamento civile e democratico, ma sostanzialmente viola le basi della nostra Carta che sono la divisione dei poteri e l’uguaglianza di tutti i cittadini”.

Potrebbe essere una provocazione, un modo di innervosire gli interlocutori per farli cadere nel tranello e invocare il legittimo sospetto?

“Potrebbe anche essere questo, ma per fortuna i giudici milanesi non hanno raccolto alcuna provocazione. Mi pare che sia qualcosa di più grave, però”.

Cioè un attacco punto e fine…

“Il solito attacco allo Stato di diritto cui Silvio Berlusconi ci ha ormai abituati da anni. Lo stato di diritto prevede limiti e regole per il potere. E Silvio Berlusconi non ne vuole proprio sapere”.

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