Berlusconi e il suo partito indeboliti, le elezioni sempre più vicine, il futuro del Paese oppresso da nebbia fitta. E una domanda che ci assilla con la ferocia degli incubi: ma noi in che mani siamo? Sono al lavoro gli strateghi di ferragosto. Mi riferisco a quello che resta dell’area di opposizione istituzionale, chiamiamola così. Da una parte il nuovo centro lancia aut aut al Pd: scegli o con noi o con Di Pietro e Vendola. Il Pd risponde dividendosi in almeno due anime (chiamiamole così ma se avessero davvero un’anima non ci farebbero patire tanto…), tanto per cambiare veltroniane e d’alemiane. Divisi sulle alleanze, sulle primarie, sul sistema elettorale da proporre. I primi insistono sul bipartitismo, ma i due partiti che dovevano costituirlo, Pdl e Pd, sono a un passo dal fallimento. I secondi vorrebbero una legge elettorale che consentisse al centro di irrobustirsi e crescere. Ai primi evidentemente andrebbe bene anche andare al voto con il porcellum e subito. Agli altri, no. Non sono questioni da poco, ma strategiche.
Tornare a votare ora e così significa però riavere lo stesso Parlamento nominato e non eletto, gli stessi deputati e senatori, gli stessi burattinai e gli stessi burattini.
Cambiare qualcosa prima del voto, con un nuovo governo, sarebbe certo meglio. Ma con quale governo? E qui gli strateghi si dividono di nuovo e il buio si infittisce.
Gli strateghi di ferragosto non hanno capito che i cittadini sarebbero riassicurati soltanto dalla loro uscita di scena, dopo anni e anni di sconfitte e di vittorie berlusconiane.
Un sogno di ferragosto, ma sognare non è vietato. E’ forse solo inutile.
L’unico segnale reale sarebbe la presa di coscienza, politica e storica , da parte degli strateghi di ferragosto , di fare il passo indietro. Forse recupererebbero dignità ( storica, politica ma anche umana). Una metafora calcistica post Sudafrica : nuovo allenatore e nuova squadra. Non possiamo nè sostenere nè accettare altro ! Contrariamente non tiferemo ( voteremo) per questa squadra.
Fanno quasi compassione l’inadeguatezza delle analisi , l’approssimazione degli scenari , la sparigliata pioggia di soluzioni e strategie ( liberi tutti !) … come potremo giustificarli o sostenerli d’ora in poi ?
Giovanni ci ha insegnato( e se non sbaglio scriveva anche nella “Apologia”) che lo stesso sentimento, principio o valore assume espressioni totalmente mutevoli ( anche opposte) in funzione
della natura dell’animo in cui risiede e si sviluppa : democrazia, rispetto dei principi costituzionali, legalità…hanno per questi strateghi di ferragosto lo stesso significato che hanno ( ed hanno avuto ) per noi?
Si tratta – molto banalmente – dell’ennesimo tappeto rosso steso dagli “strateghi di ferragosto” per il piduista. Ricapitoliamo: ne hanno ottenuto l’illegittima (Legge 361/56, art.10) elezione – e come potevano poi fare uno straccio di legge sul conflitto d’interessi? -, gli hanno fissato ridicoli canoni per l’uso e l’abuso dell’etere (Legge 488/99, art. 27), non hanno cancellato le leggi vergogna quando avrebbero potuto e dovuto, hanno fatto mancare i voti necessari per bocciare lo scudo fiscale, gli hanno continuamente facilitato il compito di massacrare le istituzioni, la costituzione, il Paese.
Non sarebbe male ri-vedere il video (2003) di YouTube con Luciano Violante
http://www.youtube.com/watch?v=_stxOSyxE7k
e ri-ascoltarne la voce (dal sen fuggita) che rinfaccia al piduista, come un’amante tradita, la sua mancata riconoscenza per i tanti favori ricevuti dagli “strateghi di ferragosto”, i migliori e più fedeli alleati del piduista – altro che Bossi!
PIAZZALE LORETO 29 APRILE DEL 45
I florilegi di commenti ironici che accompagnano le vicende CALIENDE di quest’ultime ore, meriterebbero un’edizione speciale per dar conto al “popolo sovrano” della cura con la quale il giornalismo di ogni tendenza segue fatti e gossip che travagliano l’Establishment della politica italiana.
Dai “quattro gatti” finiani, divenuti “quarantaquattro” per volontà della sorte; alla vincita miliardaria che arricchisce la bella compagna dell’immobiliarista monrgasco; al Capezzone in gramaglie per il Della Vedova che gli ha insidiato il posto al Tg1 delle 13,30; al D’Alema (uomo di Stato si definisce) che s’infervora e pontifica (con l’ovvio) contro Tremonti che priva i Comuni delle risorse per le spese voluttuarie (la Corte dei Conti è in allarme rosso); a Casini che denunzia, orgogliosamente, le fallite compravendite di parlamentari per le schiere berlusconiane; alla Chiara Moroni che nel nome di papà abbandona Berlusconi e parteggia per il persecutore di papà; al Franceschini coraggioso ragazzo di Portoria, tutta una sequela di accadimenti che un generoso Freud saprebbe certamente PSICANALIZZARCI.
Le parole volano come boomerang e se non si sta attenti ti arrivano addosso con la violenza di una pistolettata.
Cade? … Non cade? … È caduto! … Resiste? L’abbandonano o lo sostengono?
Molte le domande che i più accorti si pongono con una certa discrezione. Ma ci sono anche quelli che danno la faccenda come conclusa, e chi la dà vittoriosa e chi la dà finita, tutto concentrato su Berlusconi, il vero “Deus ex machina” della situazione difficile e complessa.
Il ridicolo è un mare tempestoso con onde altissime, s’infrangono sulla scogliera BERLUSCONI e spruzzano in una miriade di goccioline a bagnare gli sprovveduti senza scafandro. Gli illusi non si contano … il 25 luglio è scattato pure per Berlusconi.
Ma c’è un però, Berlusconi non è stato fucilato, avrà la possibilità di rifarsi. Anche il Cavalier Benito si sarebbe rifatto se non l’avessero fucilato a Giulino di Mezzegra (presso Dongo) quel 28 aprile del 45.
Celestino Ferraro
[Anche il Cavalier Benito si sarebbe rifatto se non l’avessero fucilato a Giulino di Mezzegra (presso Dongo) quel 28 aprile del 45.]
Quando? Dove?
Ah, sì, certo. Che sbadato!
A Norimberga…
Sandro59 scrive:
6 agosto 2010 alle 21:59
[Anche il Cavalier Benito si sarebbe rifatto se non l’avessero fucilato a Giulino di Mezzegra (presso Dongo) quel 28 aprile del 45.]
Quando? Dove?
Ah, sì, certo. Che sbadato!
A Norimberga
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Che fa, mi canzona?
Norimberga? Magari! Fu un delitto, non un processo. Ma si sa, la rivoluzione ha cento teste, come si fa a decapitarle tutte? …
Il colonnello Valerio fu un eccellente tiratore.
Massimo Dalema ha fallito come presidente della bicamerale, ha fallito come presidente del consiglio, ha fallito nelle recenti elezioni nelle Puglie, perchè non si ritira a vita privata?
il signor Ferraro è ostinato nel difendere l’indifendibile
perche?
è affezionato come i bambini al suo gioco, anche se è tutto rotto e sbrindellato , lui ci rimarrà tanto affezionato
cio’ che non vuole proprio VEDERE, e che al contrario sarebbe cosi facile e potrebbe vedere tanti altri giochi , almeno con il suo occhio interiore dentro tutte le biblioteche d’alessandria che vanta ( come il potere ), non obbligatoriamente a sinistra , no , anche alla sua stessa destra o sotto o sopra
è che il vero dramma che sb(e d’alema) rappresenta è il fallimento di entrambi i contenitori ,
due facce della stessa medaglia di danni , danni e danni su danni accumulati dal paese , un paese stanco all’agonia ma loro possono fregarsene bellamente, si affezionano ai danni…da una parte per le operazioni “propaganda” (miracoli, maghi, nani e ballerine ecc) e dall’altra per complicità di potere (d’alema et simili) oppure per scarsa capacità a progettar modelli diametralmente opposto e definitivamente diversi da quelli del passato
«Santa Alleanza»
Patto concluso a Parigi il 26 settembre del 1815 dai sovrani di Russia, Austria e Prussia (Alessandro I, Francesco I e Federico Guglielmo III), e a cui fu invitato ad aderire anche il re di Francia. L’alleanza fu una riconciliazione attorno al comune ideale cristiano e «nel nome della Santissima e Indivisibile Trinità» dei tre sovrani appartenenti a Chiese diversi ( – dei tre leader Casini, Rutelli, Fini –) ortodossa, cattolica e protestante a difesa della Restaurazione.
Antiberlusconiani i primi tre leader, antinapoleonici i tre sovrani.
Giocando con le parole è facile tornare con la memoria a gli anni del liceo, ricompare la gioventù, si ridesta l’ideale, si ravviva la speranza di un avvenire che già allora non appariva per niente roseo.
È l’ultimo anno del liceo, Napoleone aveva infiammato l’Europa e il cuore dell’Aedo che da Padova esortava gli italiani alle storie.
Si coalizzarono i tremebondi sovrani e lo vinsero a Waterloo. Lo spedirono a Sant’Elena, lontano dagli occhi e dai cuori di quanti avrebbero ancora sventolato il tricolore della Rivoluzione gridando, LIBERTAAÁ!
La vita si sarebbe incaricata di deluderci, e scoprimmo così che la libertà non può essere il dono di nessuno, la libertà è la conquista quotidiana di ciascuno, solo la veglia accorta può garantirci della sua versatilità.
Napoleone fu figlio delle Rivoluzione, con lui sembrò che gli antichi servaggi fossero definitivamente sconfitti, ognuno divenne padrone della propria dignità. La storia ci ammutolì, la frustrazione fu enorme, anche un ideale nobilissimo crea i suoi servi e Napoleone si trasformò nel tiranno contro il quale i popoli alzarono le armi per liberarsene.
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
Son dotato di sufficiente ironia per intendere che fra Berlusconi e Napoleone non può esserci alcuna correlazione, ma l’accostamento m’è venuto spontaneo quando ho letto di “Santa Alleanza” per sconfiggere Berlusconi.
Bersani addirittura invoca un risorto CNL per liberare l’Italia dal berlusconismo. Siamo nel ridicolo più patetico ed anche il più avvilente.
(Wikipedia) « Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa ». (Karl Marx).
Celestino Ferraro
Cara Sandra, mi dispiace ma e´un articolo piuttosto stupido. Che una cittadina di opposizione parli cosi´male dellópposizione parlemnatre, sarebbe, neöl gergo di Execl, una “riferimento circolare”…darebbe errore!
Si e parte della stessa medaglia. Non e tanto l opposizione ad essere divisa…ma il popolo di opposizione ad essere diviso…guarda i commenti sui blog…ed immaginati ( tu sei stata anche parlamentare o sbaglio?) di essere un leader politico innovativo che deve fare “sintesi”. Non ti viene da metterti le mani ai capelli? Se lópposizione parlmentare e´divisa e perche la sua base e l eleyttorato di riferimento e´diviso, in preda ad una schizofrenia collettiva…e come un cane dalla bocca avvelenata che si morde una coda pure essa avvelenata…
Sai quali sono gli effetti degli innumerevoli articoli del suo tono? indurre allastensiione!!! come in quetsi due tragici anni…e quindi berlusconi nelle intenzioni di voto e ancora il primo…e quindi puo fare quello che vuole…una partita impari…perche´nei blog belrusconiani nessuno attacca la leadership…
insomma…abbiamo fatto fuori 7 leader…che quando vengono fatti fuori poi sono osannati nel mondo (veedi prodi)…non e´che nooi, quetso popolo sempre deluso, sempre irascibile, smepre permaloso, ha qualche domanda da porsi?
con stima ed affetto
Fabiano
Bersani ha sottoscritto l appello al cambiamento della legge elettorale…ma se questo parlamento berlusconiano non la cambia, e ci porta alle elezioni, noi che facciamo ci asteniamo?? che bravi che siamo!!!
Fabiano , dovrebbe essere più chiaro e completo in modo da affrontare diagnosi soluzioni se ne ha i contenuti progettuali per fare dalla parte socialdemocratica , l’alternativa REALE
mi spiego schierandomi apertamente:sono dalla parte di CACCIARI ma a mie parole e con la specifica, dal mio infinitesimo nulla, che rispetto al filosofo politico pratico, non ho mai creduto al bipolarismo ( in quelle e queste condizioni è e continuera ad essere fallimentare….siamo sempre a tutto cio che ricordava punto per punto un caro giornalista di destra, quella vera quando c’era ancora, Prezzolini http://www.dit.unitn.it/~asiena/cvi/prezzolini.html) …(anche se non ho mai votato a destra o al fantomatico centro delle alleanze all’italiana che via via, insieme agli altri due hanno creato gli astenuti di ogni tipo perchè la politica in genere italiana è vergogna allo stato puro)
FINO A CHE i DUE contenitori(pd-pdl) non prenderanno atto del loro risultato fallimentare( accozzaglie identitarie e progettuali, tutte nei fatti degli uni e degli altri) , i vertici che li guidano non potranno procedere ad alcun tipo di passaggio da repubblica 1.0 a repubblica 2.0 , continueranno a vendere PROPAGANDE ,visto anche il momento di crolli da globalizzazione che imporebbero modelli diversi completamente nuovi per poter dar strumenti per campare e quindi votare chi non vende tegami e vuvuzele
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48. L’Italia è (ndr : era!!!) il giardino del mondo. L’Italia è un paese naturalmente povero(ndr: no comment quanto di più dopo boom e miracoli), senza carbone, con poco ferro, molto scoglio, per tre quarti malarico e troppo popoloso. Esso dipende e dipenderà sempre economicamente dagli stranieri.
L’indipendenza dell’Italia è il mito più infondato e dannoso che un italiano possa nutrire. C’è una sola consolazione: che nessun paese è economicamente indipendente ( ndr :no comment quanto e come ora post mondializzazione di tutto anche del crimine).
49. L’italiano è un popolo che si fa guidare da imbecilli i quali hanno fama di essere machiavellici, riuscendo così ad aggiungere al danno la beffa, ossia l’insuccesso alla disistima, per il loro paese. Da molti anni il programma degli uomini che fanno la politica estera sembra riassumersi in questo: mani vuote, ma sporche.
50. I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d’Italia, l’italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc.
L’italiano sarà un prodotto dell’Italia, mentre l’Italia doveva essere un prodotto degli italiani.
1921 Prezzolini
Questa volta Bersani (e Letta, l’Enrico,ovviamente!) hanno assolutamente ragione: per ora è prioritario liberarsi di Berlusconi (e degli ancor più pericolosi berlusconiani), e poi (forse) si può cominciare a ragionare. E allora i responsabili PD mettessero subito in piedi un programma alternativo di pochi punti (magari gli stessi su cui sta lavorando il PdL) e su quello coalizzare TUTTE le opposizioni per far cadere l’attuale governo e poi andare al voto, dando a Napolitano la certezza che ci sono i numeri per un eventuale governo alternativo. E poi sarà quel che sarà!!!!!
Casa ex An a Montecarlo, Fini:
“Non ho nulla da nascondere”
Gianfranco Fini
+ Gli ex An divisi dalla cassaforte
+ Ex An, tregua armata per l’eredità del partito
Bisogna andare orgogliosi della rettitudine del nostro Speaker di Montecitorio, a viso aperto sfida i dubbiosi che per un attimo hanno potuto credere alle basse insinuazioni (supposte) del “Giornale” BERLUSCONIANO.
Nulla da temere! A Napoli, patria degli onesti, il proverbio è: “Anema netta non tene paura ‘e tronele”.
A questo punto siamo grati al Cielo che ci ha risparmiato altri casini edilizi (tipo Scajola, Bertolaso, ecc.) e releghiamo la magione monegasca fra le disponibilità legittimamente ereditate dall’ex MSI di Gianfranco Fini.
Onore a Fini, tutto è perduto ma l’onore è salvo.
Mi sembra una frase celeberrima pronunziata da Francesco I (re di Francia), che scrive a mammà dopo la disfatta di Pavia: De toutes choses ne m’est demeuré que l’honneur et la vie qui est sauve. OK!
Celestino Ferraro
Che bello.
Celestino Ferraro scrive:
8 agosto 2010 alle 21:51
i tg , i giornalisti del papi e del non papi e tutto il cucuzzaro HANNO ROTTO I COJONI con la casa di Fini!!!!
ma credete che gli italiani sono completamente rimbambiti , anche d’estate lo sono di più ?
ma credete che non capiscano , al di la dei poteri e contropoteri che fini rappresenta , che è un modo come un altro per coprire tutti gli argomenti che bruciavano e bruciano sul concetto di STATO (!!!!!) che questo paese non sa piu nemmeno dove sta di “casa”?
ma credete veramente che dopo la casa di scajola si doveva scoprire un’altra csa?
MA CHE PALLE!!!!!
pasolinante scrive:
8 agosto 2010 alle 23:51
Celestino Ferraro scrive:
8 agosto 2010 alle 21:51
i tg , i giornalisti del papi e del non papi e tutto il cucuzzaro HANNO ROTTO I COJONI con la casa di Fini!!!!
Incredibile! A poche ore dal temuto “BAVAGLIO” berlusconiano, il signor “Pasolinante” parla di rottura di COJONI per lo sgamamento della casa monegasca dell’ulisside Gianfranco.
E’ proprio il caso di una morale a doppia carreggiata: gli amici dei miei amici sono miei amici, così come i nemici dei miei nemici, son miei nemici: W la libertà, W la democrazia!
Corsi e ricorsi storici. Il mese di Agosto è un mese fortunato per il Giornale di Berlusconi. ricordate? Forse l’uomo di ferro ferraro,anzi che dico , la signora Celestino per prima deve fare le solite frittatone a cui da sempre addestrati (anche girando le evidenze di XX in XY) e far finta di non aver capito che al popolo italiano non gliene frega piu un piffero di come si disintegrano i due pd (uno senza elle e l’altro con la ellle, entrambi con degli uomini validi , nell VIRTU’ INTONSE e NELLE COMPETENZE , che infatti non fanno mai lavorare per il paese , compresi quelli del centro centro senza sinistra o destra da metterci , come tutti i vari TABACCI, sicuramente più di tante distrazioni di massa , rivolti ai PROBLEMI CONCRETI , tanto come Baldassari o Lanutti o Chiamparino e i singoli uomini sparsi, a prescindere dai contenitori che hanno in comune la CULTURA DI SAPER ESSERE “STATO”)….sicuramente, dicevo, la signora di Ferro e l’uomo Celestino ricorderà (dalla sua logica di un kan(t) che cane non morde cane stravolto a suo uso e piacimento) che ci fu un Agosto intero, anni fa, in cui il Giornale, imperterrito, battè tutti giorni con regolartà ossessiva le verità del conte Igor, ergo Mortadella, Cicogna e Ranocchio. Tutti i giorni, per trenta giorni, nuovi scoop, per colpire Prodi che personalmente come Fini non m’ha mai convinto più di tanto ( basta vedere che uomo s’era scelto x la giustizia o che affari aveva fatto con lo stesso Putin), tantomeno quindi POLITICAMENTE (!!!) mi convecerebbero ora , maaaaaa ( TAH! DAH! non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire ) c’è indubbiamente da dire che entrambi( ma oltre prodi o fini , tanti tanti altri) non possiedono un grammo di aziende di cemento o sanità e sopratutto imprese di comunicazione a gogò per la distrazione di massa ( fino all’ultimo buco di spiagge e parucchieri con tutti i “chi” del pianeta, che sono come 10 universi , rispetto allo sputo di piccoli fiumiciattoli di tutti gli altri, i cui proprietari non fanno certo i ministri o il primo ministro)
ma il padrone statista si sa cosa in realtàpose da rosso a nero scendendo in campo e giurando nell’interesse esclusivo della nazione…
sicche quell’agosto di anni fa, la balla delle balle viene smascherata, per quello che effettivamente era: togliersi dalle palle un pericoloso avversario politico da parte di Berlusconi. Ora l’avversario, non so se pericoloso o innocuo, è Fini, mi sa tanto di si ma anche Fini a questo punto potrebbe recitare tutto e il contrario di tutto, persino essere d’accordo con lo statista
rimane il fatto che quell’ Agosto come questo siamo allietati dalla sagacia e intraprendenza dei valorosi giornalisti del Giornale, fra cui in questo agosto abbiamo in questo nuovo canale che è il web l’onore di uno di loro il feltricelesconi…
tutto sempre teso alla ricerca della verità…. alla verità vera, senza guardare in faccia nessuno.
State certi che in realtà la ditta “signorini”, cioè lo statista s.p.a., possiede un dossier pronto all’uso per tutti noi , mentre per ogni uomo politico ha invece più di una biblioteca di dossier con cui li tiene tutti per le palle dalle palle e ci tiene tutti per le palle in questo pianeta papalla , perché?
Perché da fini a casini , da d’alema a berlusconi, da bersani a bonino etutti quanti quelli seduti dalla prima repubblica in perfetta continuità con quella attuale , sempre prima ( a far danni seminandoli da nord a sud , da vecchi a giovani , da poveri a smepre piu poveri) , sono tutti seduti stabilmente e ultra decennalmente a parlare di queste stronzate per distrarre le masse mentre il paese non va a rotoli,ma più semplicmente non esiste più, però ci si può continuare a far smarronare all’infinito se i dossier sono veri o falsi?
E che importanza ha? L’importanza è avere i mezzi per gridarli in direzione di tutti i punti cardinali ” a sua saputa”, ma guai a dire che Berlusconi vince perché è il proprietario dei mezzi e anche dei fini (tutto compreso pure quello che si chiama Fini fino a tutti i Casini), guai! arriveranno schiere di indipendenti spiriti liberi e democratici a dirci e ricordarci il fresco profumo del sistemapaese (papalla), dove tutti vivessero miracolati e felici.
Ma lei, signor pasolinante, si rilegge dopo aver elucubrato? E’ certo di non essere in stato di ebbrezza acuta? Lei deve disintossicarsi, lei ha le traveggole.
le fa male vero signora Celestina, la verità sulla pratica dei dossieraggi per tutti ?
eh lo so , brucia assai!
Vi raccomandiamo *caldamente* di limitarvi al vostro punto di vista sui temi dell’articolo e di rispettare sempre quello altrui. Discutete le idee, mai le persone. Ed evitate le volgarità gratuite, che non sono di aiuto al dibattito. Infine, esercitate per quanto possibile la virtù della sintesi: se avete sempre tanto da dire a prescindere dovreste considerare l’apertura di un blog tutto vostro. Siamo qui per capirci e arricchirci reciprocamente, pur nelle inevitabili differenze di visione e di sensibilità. In caso contrario saremo costretti a intervenire e a moderare il confronto, che certo sarebbe un gran peccato. Grazie per la collaborazione.
LA VOCE DEL NULLA
Da questo punto di vista gli italiani sono imbattibili, se quelli dell’Accademia Svedese fossero amabili, un Nobel ce lo assegnerebbero gratis et amore Dei. Una scoperta fenomenale: la voce del nulla. Non è mica facile avere 43 anni ed essere nulla. Ma il dottor geometra Italo Bocchino, crescerà, e si curerà poco del Martin Lutero che sosteneva: Chi non è bello a vent’anni, forte a trenta, saggio a quaranta, ricco a cinquanta, non può sperare di diventarlo in seguito.
Una gigantografia post all’ingresso di Montecitorio, il Bocchino sorridente, e il popolo capirebbe che il “Nulla” ha un volto, un nome, un avvenire. E sarebbe d’avviso anche ai miscredenti che potrebbero insinuare chissà quali ragioni per un bavaglio imposto all’Italo Amleto, napoletano d’origine, calabrese ad honorem, romano d’azione: tallonatore d’un sogno e dal silenzio d’oro.
Lamenta una bastonatura mediatica inferta al suo leader sol perché certe vendite immobiliari sono state effettuate in barba al fisco, procedura furbesca da plebeo partenopeo che tenta di fottere il “Padrone” (lo Stato).
Non ce ne frega però del perché abbia venduto un cespite ereditato per il Partito e finito nella disponibilità del parente (l’ottimo Flaiano già parlava di un‘Italia di Santi, di eroi, di navigatori, di nipoti e cognati in cerca di prebende). Muto è il Bocchino, talvolta crocida.
“Tirez le ridau, la farce est jouée”.
Celestino Ferraro
“………….Ma in fondo la notizia di questa nuova battaglia berlusconiana contro i personalismi non deve stupirci più di tanto. Se è vero che pare uscita da «Scherzi a parte», è vero anche che da quelle gag sembra ormai uscita gran parte della battaglia politica.
Un italiano che fosse appena tornato da Marte non dico dopo dieci anni, ma anche dopo un anno solo, avrebbe infatti l’impressione di essere capitato su un pianeta sbagliato, su una specie di mondo alla rovescia.
Berlusconi vs culto della personalità ci sorprende, ma che direbbe l’italiano tornato da Marte delle «dieci domande» del Giornale a Fini?
Solo un anno fa, prima di salire sull’astronave, era Repubblica o ripetere ostinatamente, ogni giorno, dieci domande a Berlusconi.
Allora era la destra ad accusare la sinistra di cercare di abbattere gli avversari per via giudiziaria o peggio ancora moralistica, e la sinistra replicava che la vita privata di un uomo pubblico deve essere specchiata, senza ombre e senza misteri.
Oggi è la destra che indaga su mogli compagne e cognati, e la sinistra che grida al fango nel ventilatore.
Ma ancora: non è un mondo alla rovescia un mondo in cui chi è al governo spera di cadere?
E di doversi rimisurare con il voto popolare?
E chi è all’opposizione è invece terrorizzato dall’idea che una spallata butti giù la maggioranza, e che gli italiani possano tornare alle urne?
Pensate che in questo mondo in cui i carismatici indicono crociate contro il carisma, i garantisti diventano giustizialisti, i giustizialisti diventano garantisti e l’opposizione tifa per la tenuta del governo, ebbene in questo mondo circola perfino questa voce:
che i primi a non volere il federalismo siano proprio i leghisti, terrorizzati da due prospettive……………….”
Un mondo alla rovescia-Michele Brambilla, segue sul link
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7695&ID_sezione=&sezione=
Anno luce o anno terrestre? Non si dimentichi del paradosso dei gemelli. (scientificamente confutato).
Il monito che viene dalla redazione ad essere sintetici resta regolarmente inascoltato.
C’è poi il rischio continuo di sciabolate, offese e scambi di vezzeggiativi al curaro indotti da presenze che anzichè arricchire lo scambio, anche dialetticamente sapido, sono esibizioni di ironia troppo spesso fuori posto e fuori tema.
L’aspettativa di essere esenti dalle incursioni di writers irrefrenabili e esibizionisti credo debba essere mantenuta ad ogni costo, altrimenti ci sarà l’avvelenamento continuo delle pagine a scapito della qualità e della partecipazione.
Signor Donato Manni, non escludo che lei possa aver ragione, bisognerebbe mettere il BAVAGLIO a questi rompiscatole che s’introducono nel discorso rompendo l’armonia del coro.
Però bisognerebbe trasferirsi in Iran (per il momento) per aver ragione, potremmo anche fucilarlo a questo delinquente: come osa interloquire fra gli uomini liberi? Acidenti!… Posso mandarla là dove D’Alema mandò Sallusti? Un mese fa. Sono stato tacitiano?
Celestino Ferraro
@Donato Manni, grazie per aver colto lo spirito, che non è minimamente censorio, ma è semmai il tentativo di mantenere i commenti vincolati al contesto dei singoli articoli e improntati al dialogo e al confronto, non agli esibizionismi personali o alle baruffe fini a sé stesse.
@Celestino Ferraro, quest’ultimo è un caso illuminante: che bisogno c’era di attaccare sottilmente eppure gratuitamente l’autore del commento precedente, peraltro ragionevole e pacato? Non c’è alcun coro e l’armonia per fortuna sembra lontana da questo spazio digitale. C’è spazio per tutti e tutte le opinioni sono benvenute, soprattutto quelle discordanti perché ci fanno riflettere, a patto di rispettare tre banali regole di buon senso e di civiltà a garanzia di tutti: discutere le idee e mai le persone, evitare volgarità gratuite e contenere le divagazioni non pertinenti o inutilmente prolisse. Questo non è un forum a intervento libero (che sta invece qui: http://www.libertaegiustizia.it/forum/). Non è nemmeno il succedaneo di un blog personale, che ciascuno di voi farebbe bene ad avere a prescindere per dare piena rappresentazione ai propri pensieri. Questi sono invece i commenti a un articolo: vivono di un contesto e di pluralità di opinioni. Noi siamo onorati di ospitare la sua così come tutte le altre, ma preghiamo tutti di contenere la verve polemica non funzionale all’espressione del proprio punto di vista e di rispettare le finalità di questo spazio. Grazie per la collaborazione.
Redazione Libertà e Giustizia scrive:
11 agosto 2010 alle 12:03
@Donato Manni, grazie per aver colto lo spirito, che non è minimamente censorio, ma è semmai il tentativo di mantenere i commenti vincolati al contesto dei singoli articoli e improntati al dialogo e al confronto, non agli esibizionismi personali o alle baruffe fini a sé stesse.
Di che mi si fa colpa? Di rispondere a tono a coloro che il tono si meritano? Sarebbe come pretndere che mi stessi fermo per farmi prendere a cazzotti. Non sono un esibizionista egregia Direzione, so dire la mia anche là dove a qualcuno piacerebbe che non sapessi farlo. Non si può avere tutto dalla vita.
Se devo esserle sincero, egregia Direzione, ho l’impressione (da qualche tempo in qua) che il suo sguardo di lince scruti solo le mie esibizioni e non gli sfastidi spocchiosi che vorrebbero mortificare il mio stile di scrivere. Non è così?
ALLO STATO NON C’E’ NIENTE DI STABILE NEL MERCATO ODIERNO DELLA POLITICA IN MANO AI SOLITI QUATTRO IRREMOVIBILI MERCANTI.
Per quanto riguarda la cosiddetta opposizione,questa è ancora tribolata dalla lotta interna tra chi dovrà trattare con Berlusconi gli affari pregressi,in atto e futuri con la giustizia e il fisco che interessano lui,la sua famiglia ed i suoi amici.
Caro Ferraro, non c’è alcun accanimento nei suoi confronti. L’invito al buon senso e al contenimento delle proprie passioni vale per tutti, indistintamente. Se lei per primo sceglierà di non reagire in modo aggressivo alle eventuali aggressioni che riterrà di ricevere, farà un favore alla comunità e alle sue stesse opinioni. Il buon senso è uno di quei doveri civici a cui nessuno può sottrarsi perché il proprio vicino dimostra di non averne. Piuttosto che fare giustizia sommaria, svalutando il suo pensiero, ci contatti per segnalare eventuali abusi nei suoi confronti.
Cara Redazione, seguo il consiglio: mi astengo.
Pare che la P2 abbia consigliato alla P3 di non strafare,consigliando la via della riappacificazione (o dell’armistizio ?) tra i due artefici del Pdl.
PECCATO,SAREMO COSTRETTI AD ATTENDERE ANCORA LO SVOLAZZAMENTO NEL CIELO DELLO STIVALE DI TUTTI GLI STRACCI PIU’ O MENO NASCOSTI IN QUESTI VENT’ANNI SOTTO IL TAPPETO DELLA LIBERTA’ PERSONALE DELL’IMPRESARIO DI ARCORE E DEI SUOI DIPENDENTI E COMPARI.
Scusate i miei brevi e spesso ironici interventi nel vostro dibattito. E’ che per quanti sforzi io faccia non riesco più alla mia età a prendere sul serio l’intera classe politica in atto sul palcoscenico di questo nostro povero Paese.
PERCIO’,DATO IL MIO STATO D’ANIMO,VI PROMETTO CHE NON INTERVERRO’ PIU.
V/s Salvo
“……….Le forze che dopo il ’45 avevano ricostruito il Paese gli avevano dato una Costituzione vigile sulla democrazia, ma antichi mali, non curati, si erano incancreniti: il rapporto degli italiani e dei politici con lo Stato in primo luogo, e la maleducazione civile, lo sprezzo della legalità, del bene comune. Tutti questi mali sopravvissero alla Prima Repubblica, e per questo anche la seconda sta morendo…….”
segue nel link
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7713&ID_sezione=&sezione=
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un breve chiarimento x la redazione di tipo cronologico:
un commentatore è stato più volte da me invitato , in questo o in altri thread ( forse quello della lettera Bonsanti a Ferrara) di prendere atto della mia identità femminile .
Nonostante questo invito , rispettato per un breve istante, ha continuato a rivolgersi alla mia persona in forma maschile, ergo in totale disprezzo del mio
invito.
Ad azione prepotente e ineducata , corrisponde reazione ( in qst mio caso evidendemwnte ironica xkè di fronte all’ abuso “di genere”, non si può stare muti)…
La libertà di espressione non esiste se si entra in luoghi solo per prendere in giro , pur conditi di tutte le biblioteche di Alessandria.
chiedo scusa alla signora pasolinante, nessuna volontà denigratoria: è lo pseudonimo a trarre in inganno. Ma perché tanto astio? Cui bono?————————————————————
ESTROSITÁ DELLA SIGNORA SPINELLI
Scrive Barbara Spinelli, oggi 15 agosto 2010, festa dell’Assunta: …
“Gli italiani hanno avuto quel che non chiedevano. Non la politica rinobilitata, ma il suo discredito. Non una giustizia più rapida, ma una giustizia celere con i deboli, impotente e interminabile con i forti: una giustizia giudicata usurpatrice se giudica i potenti, come usurpatrice è giudicata la stampa indipendente. La Prima Repubblica aveva anticorpi che l’affossarono; la Seconda forse ne ha ma di meno, sicché neppure ricorre all’ipocrisia: Berlusconi non esita a rompere con Fini che chiede il rispetto della legalità, non esita a definire golpista il potere del Quirinale di sciogliere il Parlamento. L’interiorizzazione dell’illegalità non potrebbe essere più esplicita e impudente” …
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Come si fa a scrivere che la rottura fra Berlusconi e Fini nasca da divergenze legalitarie, da questa o quella pessima interpretazione del dettato costituzionale? È un voler antiberlusconeggiare ad ogni costo, anche quando si analizzano fatti e circostanze che hanno dato il via a questo bailamme scarrupatorio, non si perde il gusto al dileggio e Berlusconi resta sempre il soggetto da discriminare.
La prima, la seconda Repubblica, la rogna della prima, il cancro della seconda, tutte patologie ben diagnosticate dai luminari al capezzale del morituro che conoscevano bene la patologia, ma ignoravano completamente la terapia. In questo consulto ripetuto di “primari e secondari”, in attesa del decesso, son trascorsi 65 anni della nostra democrazia: uno sperpetuo.
Non sorge il dubbio, alla signora Spinelli, che la posta in gioco, per Fini (lo sbruffone che a indice puntato, sotto al podio, sfida il Cavaliere – capo del Partito – a singolar tenzone), sia il Quirinale del 2013.
Solo stracciando il concorrente Berlusconi egli può tranquillamente ambire a quella poltrona, e dalla III alla I carica dello Stato le sue cluni comodamente godersi i velluti quirinalizi. C’era tutta una strategia disegnata, e quale momento migliore del Berlusconi in difficoltà di consensi per assestare il colpo mortale? La questione morale colpisce il governo e più di un ministro (“ciarpame” da mercatino) ha dovuto rassegnare le dimissioni, l’economia non è che faccia faville, il federalismo spacca l’Italia fra Nord e Sud, le “escort” assediano il Cavaliere coi loro registratori sistemati chissà dove, la Veronica è sempre sul chi va là per assestargli il colpo sinistro, insomma, il Fini, non s’è fatto pregare e si accredita verso la sinistra come l’alfiere migliore capace di abbattere il Cavaliere in nome della libertà e della democrazia vilipesa: incroyable!
Ma non è che la storia non ci abbia rotti a simili tregende, gli annali storici son pieni di personaggi che da raffinati traditori hanno saputo emulare Caino, Giuda, Bruto in infinite circostanze. È vita vissuta quella a cui siamo esposti e il Fini fedifrago non è una novità da II Repubblica.
Però, però – non manca mai il però – il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ed è accaduto che il coperchio monegasco non abbia chiuso per bene la pentola QUIRINALIZIA: e le maldicenze hanno inondato l’aere e l’occaso di miasmi tossici per la Poltrona.
Sic rebus stantibus, è normale che il popolo venga interpellato e scelga la nuova maggioranza che dovrà governare l’Italia. E non per imposizione berlusconiana, ma per legittima volontà che solo attraverso il voto popolare realizza la compiuta democrazia.
Celestino Ferraro
Sono venuti in Sicilia a dire che Maroni e Alfano,per ordine del plurinquisito,tessera P2 1816 seduto a Palazzo Chigi, hanno catturato decine di migliaia di latitanti e sequestrato ingenti patrimoni ai mafiosi (meno male che Mangano è morto,altrimenti vedi che figuraccia).
Hanno detto pure che Napolitano non conosce la Costituzione e non ha capito ancora che l’Italia è una repubblica presidenziale: di fatto è così dagli anni della prima apparizione su tutti i muri dello Stivale,dei tazebau 5 metri per dieci con il faccione di “ghe pensi mi” e l’annuncio che avrebbe pensato lui a rivoltare l’Italia come un calzino,raccogliendo consensi negli ex DC,MSI,RADICALI,SOCIALISTI CRAXIANI E PIDUISTI e qualche comunista.
E la nomenklatura di sinistra,fallita la gioiosa macchina da guerra,scoprì il valore dell’opportunismo e iniziò il suo cammino del gambero.!.
@ Celestino Ferraro
nessun astio signo Celestino …si sia alle libere interpretazioni ma non in questa ” relazione ” pubblica fra lei e me . Non sopporto i risentimenti , e il mio è stato un chiarimento cronologico su un aspetto , mentre per l altro, delle sue opinioni, non mi permetterò mai più di confrontarle cin le sue in un dibattito pubblico di uno spazio comune , in cui non ho nessuna intezione di “cadere” ancora.
Stia bene e belle cose .
Ec
si sia = stia alle sue libere ….
( tastiera iPhone del piffero)
Squisita e graziosa pasolinante, un esempio di spontanea cordialità per l’aborrito interlocutore: pussa via!
I FINI della Provvidenza sono imperscrutabili.
Ok, adesso basta. @pasolinante e @Celestino Ferraro, un altro commento che non sia legato all’argomento di discussione e di interesse generale e sarete bloccati entrambi definitivamente. I vostri conflitti personali risolveteli altrove o in privato.
Ma questi strateghi, avranno veramente voglia di governare? Me lo chiedo perché gli errori commessi in questi anni (vedi D’Alema su tutti) non possono essere frutto solo del caso, ma sembrano il risultato di un disegno pianificato. In caso contrario sarebbero veramente da ricovero. Evidentemente hanno trovato la loro dimensione nella comoda “finta” opposizione, la loro parte in questo squallido teatrino di affari e potere da basso impero. Ho perso la speranza; probabilmente la ritroverò quando vedrò D’Alema & co. andarsene a casa a fare i pensionati
Lorenzo
FICTIO IURIS (supposizione, finzione del diritto).
Applicazione conforme di una norma a una fattispecie in essa non considerata.
Quale sarebbe la FICTIO IURIS cui si ricorre per legittimare il RIBALTONE?
Semplicissimo: le “consultazioni”. Le celeberrime consultazioni nelle quali, Capo dello Stato e mezze tacche della politica, assurgono ai fasti della cronaca televisiva e della carta stampata vivendo giorni di gloria democraticamente tramontati.
Dopo il responso elettorale nel quale il SOVRANO (il popolo) ha espresso la sua scelta politica, non convinti del dissenso elettorale raccolto a mani basse, l’opposizione si consola sfilando lassù, al Quirinale, in processioni cronometrate fra lampi di flash e scatti di corazzieri.
Un rituale non legiferato in nessun articolo della Costituzione, ma che viene celebrato per conferire alla presidenza della Repubblica quel ruolo di SUPER PARTES inventato e mai codificato: una liturgia che dovrebbe sposare il diavolo con l’acqua santa.
Una perdita di tempo, tempi pleonastici, che privano il leader della maggioranza di quell’autorevolezza conferitagli dal POPOLO SOVRANO con il voto democratico.
Certo, si sa, la nostra è una democrazia parlamentare, il capo del governo nominato dal presidente della Repubblica (Art. 92 Costituzione) ha bisogno del voto di fiducia di entrambe le Camere per legittimarsi, ciò non toglie però, che la riforma elettorale, con il nome del premier in pectore, nella scheda elettorale, sancisce una volontà popolare che gli addetti ai lavori avrebbero già dovuto trasferire in Costituzione, solo per essere rispettosi di quella volontà popolare che in democrazia è ASSOLUTA.
Comunque, anche se la Costituzione non ha ancora provveduto ad adeguarsi alla volontà popolare, resta il fatto che, quella maggioranza, uscita dalle urne del 2008, non può essere umiliata e va rispettata interpellando il popolo con nuove elezioni.
Non è la presunzione di aver ragione, è la certezza di essere pedissequi all’etica democratica. E quand’anche penne celeberrime si sperimentino nel mortificare e denigrare questo desiderio legittimo di andare al voto, resta fermo che non si può accusare qualcuno d’essere prepotente sol perché desidera sottoporsi al responso elettorale.
Nell’attuale fase di stallo del governo, determinata dalla defezione di una componente della maggioranza, le ambizioni dell’opposizione – incapace di riprendersi Palazzo Chigi per volontà elettorale – gli espedienti procedurali, le FICTIONES IURIS si almanaccano a più riprese, e il Capo dello Stato viene “giacchettato” dagli speranzosi che vorrebbero approfittare della defezione di Fini per liberarsi di Berlusconi. Un golpe camuffato da procedure burocratiche che con la democrazia costituzionale hanno poco a che vedere.
Celestino Ferraro
scrive celestino ferraro: “la riforma elettorale, con il nome del premier in pectore, nella scheda elettorale, sancisce una volontà popolare che gli addetti ai lavori avrebbero già dovuto trasferire in Costituzione, solo per essere rispettosi di quella volontà popolare che in democrazia è ASSOLUTA.”
non è esatto, per lo meno non è così in italia; infatti la nostra costituzione recita, all’articolo 1: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Cos’è? Il gioco delle tre tavolette?
no. è la costituzione
plinio designori scrive:
18 agosto 2010 alle 22:41
no. è la costituzione
Non credo che una Costituzione autorevole possa convivere con una legislazione “PORCATA”. O s’impugna la legge dinanzi alla Corte per farla dichiarare ILLEGITTIMA, o si provvede a quella riforma costituzionale che prende atto della volontà popolare (Parlamento). Senza ditirambi bacchici.
quasi.
il porcellum non intacca né le prerogative del presidente della repubblica, a cui resta la facoltà di nominare il capo del governo, né le prerogative del parlamento sovrano, dal quale il capo del governo deve ottenere la fiducia.
non solo: la legge elettorale non intacca nemmeno le prerogative dei singoli parlamentari, i quali non sono soggetti ad alcun vincolo di mandato.
ogni rappresentante eletto al parlamento può, in qualsiasi momento, decidere autonomamente di concedere o negare la fiducia al governo, indipendentemente dalla formazione politica nella quale è stato eletto.
ma torniamo a bomba: in merito all’intervento di fabiano, dello scorso 7 agosto.
a parte il fatto che non mi risulta che d’alema e fassino siano poi così tanto osannati nel mondo, a parte il fatto che a far fuori prodi non siamo stati noi, ma i parlamentari che non hanno votato la fiducia al suo governo, a me sembra che le critiche di fabiano all’articolo del presidente non abbiano colto nel segno.
io non credo che siano gli articoli critici a favorire l’astensione dell’elettorato cosiddetto di sinistra: io credo che sia il comportamento dei politici cosiddetti di sinistra a favorirlo in modo addirittura sfacciato, e che certi articoli, che appaiono sulla stampa e sul web, diano invece a noi, volgo disperso, qualche esile speranza che le cose, un giorno, possano anche cambiare.
l’opposizione è divisa perché l’elettorato di riferimento è diviso? ma sta proprio ai leader politici trovare e proporre la sintesi, sotto forma di un programma politico da condividere. altrimenti che razza di leader sono, se si fanno condizionare dalle incertezze e dalle debolezze di chi dovrebbe seguirli?
quasi.
il porcellum non intacca né le prerogative del presidente della repubblica, a cui resta la facoltà di nominare il capo del governo, né le prerogative del parlamento sovrano, dal quale il capo del governo deve ottenere la fiducia.
Non ho mai osato sostenere che il “porcellum” inficiasse la prerogativa presidenziale di nominare il capo del governo, sostengo soltano che una legge, “porcellum”, introduce nell’ordinamento una norma di cui è impossibile non tener conto. Non sarà previsto dalla Costituzione, ma una legge dello Stato prevede che il nominativo del premier venga votato nella scheda elettorale. Illegittimo, anticostituzionale? Si sarebbe dovuto ricorrere alla Corte perché la dichiarasse anticostituzionale, nulla. Non si è fatto: pesci in barile?
La verità è che il “porcellum” ha illuso nel 2006 anche i machiavellici sostenitori o alleati di Prodi.
Da oltre due anni ci inganniamo pertanto con l’uso improprio degli appellativi politico-parlamentari precedenti la messa in opera della TRUFFA ELETTORALE di cui si parla e su cui si regge la maggioranza dell’attuale governo della P3.
Con il contributo di una classe di giornalisti e di opinionisti rincoglioniti,operanti soprattutto in quel nebbiogeno soporifero e distorcente chiamato televisione,continuiamo cioè a chiamare “RAPPRESENTANTI DEL POPOLO” alcune centinaia di mantenuti di lusso sugli scranni parlamentari,a carico dell’indefesso CAPPELLACCIO che paga fino all’ultimo centesimo al pubblico erario,nominati com’è noto da quei cinque o sei artefici o cofirmatari della vergognosa TRUFFA in questione.
Onestà intellettuale e linguistica vorrebbe che si chiamassero: RAPPRESENTANTI DELL’ON.LE BERLUSCONI O DEI SEGRETARI DI PARTITO,sui quali il popolo in effetti ha posto la sua croce.
Insomma un altro calcio alla Costituzione e via di questo passo verso la dittatura camuffata da presidenzialismo.
in realtà la legge calderoli prevede che nella scheda elettorale sia indicato il nome del leader della forza politica o della coalizione.
sulle illusioni della sinistra rispetto alla legge calderoli, concordo sostanzialmente con salvo, e aggiungo che nel 2008 i machiavellici sostenitori del paciugo democratico pensavano che la legge elettorale avrebbe reso problematica la maggioranza anche a berlusconi.
con gli esiti che ben conosciamo
Bisognerebbe che risalissimo al “Mattarellum”, imposto da un Parlamento complice della partitocrazia sconfitta al referendum che riformò il principio delle preferenze. Nasce quindi il “porcellum”.