De Pasquale si è distinto nel novembre del 2020, in qualità di capo della Biblioteca Nazionale di Roma, in sperticati elogi alla figura di Pino Rauti, capo indiscusso del neofascismo italiano: può un dirigente che ha espresso questi orientamenti essere a capo di un Istituto così importante, che dovrà gestire tutta la grande partita della desegretazione delle carte inerenti alle stragi, alla P2 e a Gladio?
Noi crediamo di no. Noi rivendichiamo fortemente la necessità di rispettare i principi costituzionali e di respingere atti che inneggiano -in qualsiasi forma e modo- al passato Ventennio e ai personaggi che lo hanno caratterizzato. Siamo dunque dalla parte dell’antifascismo, delle vittime del terrorismo, della Costituzione.
Per questo aspettiamo che il presidente Draghi intervenga anche su un’altra questione sulla quale non si può transigere: le dimissioni del sottosegretario leghista Durigon, che pretende di dedicare un parco -oggi intestato a Falcone e Borsellino- alla memoria di un Mussolini.
Libertà e Giustizia