Non possiamo più tacere dopo avere visto e sentito testimonianze agghiaccianti su ciò che succede in Libia.
Non è bastato il genocidio novecentesco per rinsavire: la stessa cruda freddezza e determinazione piega le politiche migratorie di Salvini non contrastate dal M5S.
Ci corre obbligo di denuncia ferma, auspicando una mobilitazione civile e pacifica, che dia voce alla parte del Paese che intende affrontare la questione migratoria nella sua complessità, senza semplificazioni propagandistiche inadeguate ad un serio e coraggioso studio delle cause ed ai conseguenti e necessari rimedi.
Strumentalizzare le persone che migrano, fare dei loro corpi e del loro equilibrio psichico oggetto di ricatto per ottenere modifica di trattati, è una strada che un Paese, che si dice democratico, non può e non deve percorrere.
Circolo Libertà e Giustizia Bologna