Nadia Urbinati «È in gioco l’identità dell’ Europa: un problema molto serio». Nadia Urbinati insegna scienze politiche alla Columbia University di New York.
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C’è il rischio che l’onda nera possa travolgere l’Europa?
«Sì, oggi è l’Est che minaccia di conquistare l’Ovest. Ed è una conquista di segno opposto rispetto all’ espansione dell’Unione europea nei Paesi orientali, un processo nel segno della democratizzazione.
Questo significa che i temi dell’immigrazione e della difesa dei confini rischiano di affermarsi nella traduzione politica della destra nazionalista. Perché Orbán e i Paesi a lui vicini non hanno una visione isolazionista ma aspirano a espandersi in nome dei “valori cristiani” e dei “valori bianchi”».
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Questo significherebbe uno snaturamento dell’Europa.
«L’Europa nasce come un’ alleanza in funzione antitotalitaria, sotto le bandiere della pace e della tolleranza: il disegno di Orbán e delle forze a lui assimilabili va nella direzione contraria».
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Ma c’è la possibilità che queste forze diventino maggioritarie dentro l’Unione europea?
«Sì, questo è il loro obiettivo. E per evitare che vincano, l’Europa dovrebbe rivedere la sua politica di austerità che arricchisce i Paesi dell’Est ma penalizza fortemente l’Ovest, costretto a contenere gli interventi a sostegno all’occupazione. Pensiamo all’Italia, la più esposta ai flussi migratori. L’Europa non può essere così cieca da ignorare le ripercussioni del suo mancato appoggio: anche noi oggi siamo a rischio del contagio populista xenofobo».
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Repubblica, 11 aprile 2018