LETTERA APERTA

14 Settembre 2017

A tutti i candidati alla carica di Pres. Della Regione Siciliana, Al Pres. Della Regione Siciliana in carica Rosario Crocetta ed ai Membri della sua Giunta di Governo, Al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana ed ai Deputati.

Egregi Signori, noi membri del Circolo di Libertà e Giustizia di Palermo, avendo letto le notizie di stampa che più  avanti  riporteremo, Vi scriviamo per sollecitarvi ad esprimere la Vs. posizione.

Le notizie a cui ci riferiremo qui sono solo quelle accomunate dal tema dello spreco di risorse.

Quel che emerge, infatti, dagli interventi di vari Organismi (dalla Corte dei Conti alla UE, etc.) è preoccupante ed anche umiliante per la dignità dei siciliani. Rimanere in silenzio di fronte a questa evidenza rende corresponsabili coloro che, sempre impassibili per  rassegnata inerzia, continueranno a non chiedere a coloro (politici o amministrativi) che con continuità hanno occupato posti di rilievo, di giustificare la situazione in cui la Sicilia versa e la fama di inettitudine di cui essa soffre a livello nazionale ed europeo. Bisogna anche che tutti sappiano dai candidati alle elezioni quale sia la loro visione politica per il futuro e quali  le loro competenze per attuarla.

Ed ecco le notizie che sono all’origine di questa lettera e su cui chiediamo di avere spiegazioni:

 

  1.      Finanziamenti CIPE per 2 Mld di € non usati in 16 anni   [La Repubblica PA, 17/8/2017, pg II e III]

Il CIPE ha da poco annunciato il via libera a fondi per l’Alta Velocità Ferroviaria in Sicilia. Tradotto,altri 500 milioni per la CT-PA più 1.5 miliardi per la ME-CT)”. Pochi ricorderanno però che “la prima delibera CIPE sull’alta velocità ferroviaria PA-CT è dell 2001” (1,2 miliardi) ed ancora meno è plausibile ritenere che qualcuno ricordi quante altre opere, mai realizzate, siano state finanziate dal CIPE in Sicilia (qui di seguito saranno elencate quelle che La Repubblica riporta in una tabella). Quali sono stati gli intoppi che non hanno mai fatto partire i cantieri e di chi è stata la responsabilità? “l’ANCE Sicilia ha fatto uno studio su migliaia di cantieri finanziati … fermi da anni per problemi burocratici”.

Noi quindi chiediamo il perché del mancato uso dei segg. Stanziamenti del CIPE tutti riportati da La Repubblica in una tabella dell’articolo citato: a) 1,2 Mld nel 2001 per la linea veloce ferroviaria PA-CT; b) 134 Mln nel 2004 per la strada Gela-AG-TP; c) 54 Mln nel 2004 per la SS Bronte-Adrano; d) 10 Mln nel 2004 per la Tangenziale di CT; e) 81 Mln nel 2005 per la ferrovia SR-CT; f) 225 Mln nel 2006 per un tratto della Circumetnea; g) 178 Mln nel 2012 per fognature e depuratori; h) 399 Mln nel 2014 per collegamento Nord-Sud da S.Stefano di Camastra.

L’articolo riporta inoltre alcuni dei motivi del mancato uso dei fondi per i fini previsti. Ad es.: “ … fondi CIPE per la statale nord-sud da S. Stefano di Camastra finiti nei fondi FAS usati per coprire i tagli imposti dallo Stato”; “rimpalli di responsabilità fra ANAS e Regione”, “attesa dei decreti dell’Ass. Energia molti dei quali mai arrivati ancora oggi”, etc. Il Segretario della Fillea CGIL , sempre secondo l’articolo citato, aggiunge fra le cause “la malaburocrazia, la mancanza di regia su questi fondi e di controllo della politica fanno perdere occasioni di crescita e di sviluppo  … e le infrastrutture restano arretrate…mentre a guardare le delibere del CIPE dovremmo già vivere in un’altra Sicilia” .Noi invece vogliamo sperare che i prossimi 5 anni vedano nascere in Sicilia  infrastrutture da Regione Europea: ferrovie veloci, strade senza frane, ponti che non crollano e, soprattutto, genitori che lavorano e figli che non partono. Proprio in nome di questa speranza, noi chiediamo di sapere: a) quale parte dei fondi CIPE sia stata dirottata a fini diversi dagli originari (cifre e nuove destinazioni); b) dove ed a quali condizioni i fondi siano stati depositati per così lungo tempo. Infine chiediamo al Pres. Crocetta quale sia oggi lo stato d’uso dei fondi confluiti nell’Accordo di Progr. Quadro firmato ad inizio 2017  ancora non spesi secondo l’articolo; c) quali siano gli imprecisati “ostacoli burocratici” spesso indicati come giustificazioni.

  1.      Ritirati da Bruxelles 124 Mln di € concessi alla Regione Sicilia. [La Repubblica Palermo, 30/8/2017]. “La

Comm. Europea ha appena consegnato al Parlamento di Bruxelles un rapporto sul ‘decommittment’ dei fondi cioè sui finanziamenti finiti nel cestino per l’incapacità di portare avanti i progetti: dei 172,2 Mln sprecati dall’Italia, oltre 124 Mln sarebbero dovuti arrivare in Sicilia … Quando ha presentato il risultato la v.Presidente della Regione Mariella Lo Bello  lo ha definito ‘un miracolo’ “  Così riporta testualmente l’articolo citato.

Noi chiediamo che siano indicate le responsabilità di tale spreco: chi sia stato incapace di progettare, di gestire e di controllare la gestione dei progetti: gli elettori hanno diritto di sapere perché siano state negate alla Sicilia risorse per il suo “sviluppo regionale” (FESR), risorse preziose da usare per avere risultati di sviluppo duraturo. Per chiarezza: non ci interessa che nella risposta ci si dica di chi non è stata la colpa o di chi, anzi, alla fine ha avuto l’abilità di limitare le perdite generando il “miracolo” con “progetti retrospettivi” contenenti “voci singolari” irrilevanti per lo sviluppocome, ad es. le seguenti riportate nell’articolo.: “Seminario su prevenzione rischio frodi comunitarie (7498 €); Campagna pubblicitaria su sicurezza stradale (3200 €) nella Regione dalle strade colabrodo;  o … Noleggio pullman con conducente nei giorni 8,9,10 sett. 14 con ticket parcheggio e con vitto e alloggio conducente (2420 €)”.

C’è da chiedersi come mai in una regione come la Sicilia – che pure ha quattro Università con Scuole Politecniche ove si insegnano discipline progettuali e di Gestione dei Progetti – si evidenzi una così marcata incapacità progettuale. Vorremmo che nella campagna elettorale, si discutesse come evitare un futuro “decommitment”, cioè un ritiro dei fondi da parte di una nuova Commiss. Di Valutazione .

  1.      Record di dirigenti in Sicilia: monito della Corte dei Conti [Giornale di Sicilia, 7 /8/ 2017, pag.9].

L’articolo dice che “nel rapporto ‘La spesa per il personale degli enti territoriali’ .., i Magistrati Contabili lamentano la reiterata prassi di ripartire le risorse del trattamento accessorio … tra i dirigenti rimasti in servizio in contrasto con i limiti introdotti a partire dal 2010”,  a causa della predetta prassi, infatti, la riduzione di personale non produrrebbe economie di spesa. La Corte inoltre mette in evidenza l’anomalia della Regione Sicilia che (nel 2015) “spicca: sia per dirigenti (1692) che per personale (15365)”…La Corte evidenzia ‘una distribuzione non uniforme del personale sul territorio nazionale con punte di concentrazione nelle Regioni del Sud e in Sicilia …’… nelle Regioni  a Statuto Ordinario un dirigente coordina in media circa 18 dipendenti, in Sicilia la cifra è quasi il doppio (9,08) … non a caso il dossier parla di ‘una forte polarizzazione’ … basti pensare che … in Trentino-Alto Adige la cifra sale a 51 dipendenti” .

Riguardo a quanto detto dalla Corte chiediamo quali siano:  a) i particolari bisogni che rendono in Sicilia necessario un numero anomalo di dirigenti; b) i meriti ed i criteri di produttività in base ai quali in Sicilia si si sia avuto un indistinto trattamento premiale per i dirigenti: tale metodo dovrebbe essere spiegato tenuto conto di quanto detto nei punti 1) e 2) dai quali sembrerebbe potersi dedurre insoddisfacenti efficienza e produttività nell’apparato burocratico.

Con riferimento a questo punto 3), chiediamo quale cifra  avrebbe potuto essere risparmiata se ci si fosse attenuti ai criteri del 2010 citati dalla Corte dei Conti: è giusto infatti sapere quale ricchezza si sarebbe potuta usare in modo produttivo per l’interesse comune.

 

Ringraziamo per l’attenzione e attendiamo risposta.

(*) Gli autori sono soci del Circolo di Palermo di Libertà e Giustizia

 

Palermo, 13 settembre 2017

 

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