L’emergenza come opportunità: la sfida di Biennale Democrazia presieduta da Zagrebelsky

05 Marzo 2017

Torino. Paralizzante o un’opportunità da cogliere. L’emergenza può essere chiusura totale o un nuovo inizio. “Uscite di emergenza” è il fil rouge di Biennale Democrazia 2017 che, con questo titolo, non vuole però «prestare il fianco a una visione pessimista », spiega Gustavo Zagrebelsky, presidente della manifestazione torinese e presidente emerito della Corte costituzionale.

Un programma ricchissimo: 246 ospiti, 106 appuntamenti. Si inaugura al Teatro Regio il 29 marzo con una lectio magistralis del presidente dell’Inps Tito Boeri su “Populismo e stato sociale nelle democrazie industrializzate”. Si chiude domenica 2 aprile con Roberto Saviano, sempre al Regio, con il suo “Racconto del potere”, una narrazione inquietante sul reclutamento degli adolescenti da parte delle organizzazioni criminali e terroristiche. Nel mezzo, oltre alla lectio di Zagrebelsky su “La parola che non c’è” (Teatro Carignano, il 30 marzo alle 10), relatori nazionali e internazionali animeranno un dibattito lungo cinque giorni declinato in tre filoni, “Stati di necessità”, “Società dell’incertezza”, “Nuovi inizi”: i nuovi stili di vita che cambiano l’ethos collettivo ma anche le chance create dal progresso tecnico-scientifico.

A Torino molte voci autorevoli che leggono il domani da angolature diverse. Arrivano Elena Cattaneo, lo scrittore di “Educazione Siberiana” Nicolai Lilin e l’imam donna Sherin Khanka, Emma Bonino, Massimo Cacciari, il sociologo esperto di nuovi media Evgeny Morozov, i politologi Bernard Manin e Claus Offe, Enrico Letta e la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, la scrittrice del New Yorker Elisabeth Kolbert, il procuratore della Repubblica di Torino Armando Spataro. Il pubblico ascolterà anche il resoconto di una sfida dei nostri tempi: l’ imprenditrice Regina Catrambone racconterà l’ iniziativa da cui, nel 2004, lei e il marito hanno fondato Moas, la prima organizzazione al mondo di ricerca e soccorso in mare che finora ha salvato oltre 33 mila persone.

“Ci si può fidare dei giornalisti?”. In un’era di trasformazioni rapidissime per i media, tre direttori, Mario Calabresi, Maurizio Molinari, Enrico Mentana, affrontano il tema della tutela dell’ informazione al servizio dei cittadini.

Fra le novità di questa edizione il contributo di idee dei cittadini e degli enti culturali, frutto di una partecipazione superiore alle aspettative. E infatti un terzo degli appuntamenti nasce grazie alle proposte di studenti, professionisti, associazioni.

La Repubblica, 03 Marzo 2017

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