LA CRISI DELLA POLITICA
le cause, gli effetti, le alternative
Pavia, Collegio Ghislieri – 27 e 28 febbraio 2016
La crisi che il mondo sta attraversando dal 2008 non è solo economica e finanziaria. È una crisi sistemica. Ha radici e ripercussioni culturali e politiche e si riverbera sul nostro modo di essere comunità di cittadini.
Nella narrazione diffusa, a dominare è l’idea, in fondo autoconsolatoria, che vi sia stato un semplice errore di percorso. Un errore da correggere al più presto per rimettere in moto il sistema di prima. Ma, davvero non c’è alternativa?
Come scrive Salvatore Veca, «sembra che il mantra del “non c’è alternativa” sia destinato a dominare i nostri modi di pensare. Non c’è alternativa alle politiche di austerità, al giudizio dei mercati, alla resa al capitale finanziario globale, alla crescita delle ineguaglianze. Non c’è alternativa alla dissipazione dei nostri diritti e delle nostre opportunità di cittadinanza democratica. In nome di un realismo ipocrita, la dittatura del presente scippa il senso della possibilità e riduce lo spazio dell’immaginazione politica e morale. L’esito è un impressionante aumento della sofferenza sociale. Abbiamo un disperato bisogno di idee nuove e audaci, che siano frutto dell’immaginazione politica e morale. Che non siano confinate allo spazio dei mezzi e chiamino in causa i nostri fini».
È questa la prospettiva in cui si colloca la Scuola di Pavia 2016 di Libertà e Giustizia: interrogarci sulla crisi che il mondo sta attraversando dal 2008, con l’obiettivo di mettere in discussione la convinzione che non ci fossero, non ci siano e non ci saranno “alternative” all’attuale modo di impostare e condurre la vita associata. Iniziamo dalla dimensione politica della crisi, avvalendoci delle competenze di Salvatore Veca, Nadia Urbinati, Carlo Galli, Alfio Mastropaolo. Nei prossimi mesi la riflessione proseguirà, indirizzandosi verso i profili giuridici ed economici della crisi, a cui saranno dedicati due ulteriori Scuole impostate sul medesimo modello (le cause, gli effetti, le alternative).
In tutti i casi, l’obiettivo è di stimolare il confronto tra i relatori e il pubblico, riservando ampio spazio alle domande e agli interventi dei partecipanti.
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