E’ il momento di far sentire di nuovo, forte, la nostra voce. Il tempo, poi, non c’è più.
Difficile contare sui media : salvo poche eccezioni, l’adesione opaca al governo e ad ogni sua iniziativa è costante. Un diffuso senso di impotenza induce a vivere il presente così come arriva, accettandolo. In questo clima, i timori espressi da molti per democrazia e costituzionalismo – vanto delle ‘democrazie occidentali’ fino alla caduta del muro di Berlino – sono ormai visti con fastidio estremo, disturbi molesti sul cammino altrimenti felice del Presidente del Consiglio e dei suoi fedeli .
Per esorcizzare i gravissimi problemi aperti dalle molteplici riforme che toccano tutti i settori della nostra vita, per tacitare ogni richiesta di riflessione e confronto e soprattutto svilire chi osa parlarne, vengono acriticamente ripetute frasi banali : “turbolenze della minoranza” sono definite dal TG 3 le sofferte obiezioni dei cittadini e le richieste di dialogo in Parlamento mentre Italia Oggi considera “ la governabilità del paese, mai come oggi messa sotto scacco da combattive minoranze reazionarie”. Ecco : c’è sempre la ‘reazione’ in agguato, e ora siamo noi!
Sono esempi recenti, ma non certo i soli. Eppure i contenuti delle leggi di riforma ( costituzionali e non ) e il modo stesso della loro approvazione, che esclude ogni effettiva apertura, urlano il loro contrasto con i sistemi della democrazia.
Dopo che al meeting di CL “Matteo Renzi ha confessato pubblicamente di essere la prosecuzione del berlusconismo con altri mezzi” , Paolo Flores d’Arcais invita a riflettere sul perché “le straordinarie energie che l’antiberlusconismo aveva saputo suscitare nella società civile non abbiano trovato adeguata espressione politica”. Un interrogativo che inquieta visto che non si tratta solo di parole: “dalla giustizia all’informazione, dal lavoro alla riforma istituzionale, non c’è un solo elemento della lobotomizzazione della democrazia tentata da Berlusconi che Renzi non stia realizzando”. E, aggiungerei, la scuola.
Cosa sta succedendo?
Ripetere nel dettaglio cose già troppo ripetute sembra ormai inutile . Utile é, piuttosto, sintetizzare con le parole di Hans Kelsen, un grande giurista del secolo scorso, ciò cuidobbiamocon fermezza opporci: nulla “giustifica la sostituzione della definizione di democrazia come governo del popolo con una definizione dalla quale il popolo, come potere attivo, sia eliminato o sia mantenuto soltanto come fattore passivo in quanto è richiesta da parte sua l’approvazione di un leader, comunque espressa”. E’ proprio questo, nella sostanza, il senso del processo in corso. Ridurre il popolo senza voce o lasciargli la voce solo per acclamare.
Non sorprende che un fogliaccio come quello ricordato dalla Professoressa Carlassare scriva che l’opposizione a Renzi sia fatta di minoranze reazionarie: non sanno che la Costituzione repubblicana che si apprestano a violentare garantisce loro libertà di parola quale indennizzo per il mancato sviluppo della facoltà di pensiero.
Purtroppo – come vediamo da molti decenni ormai – anche in politica (ma che c’entra la Politica?) vige la legge di Gresham, secondo cui la moneta cattiva caccia la buona.
MENO MALE CHE LEI ESISTE COME GLI ALTRI EMINENTI COMPONENTI DI LEG. GRAZIE PER CIO’ CHE FATE E AVETE IL CORAGGIO DI DIRE.LAURA
Che fastidio questa napolitanina che strilla dopo aver lisciato il pelo del lupo nelle commissioni targate Napolitano e Letta! Ha scherzato con il fuoco e a finire bruciata sarà la Costituzione del 48. Le cose che dice ora, tanti semplici cittadini le hanno paventate già ai tempi del governicchio-Letta mentre lei si divertiva a giocare alla costituente, mentre dopo aver combinato il danno, tutta la sua scienza giuridica si limita ad avvertirci dei pericoli (ma va? sai che novità!) ma non è capace di indicarci strumenti giuridici per difenderci. Dovrebbe chiedere scusa o tacere. Non leggo più i suoi articoli ma veder pubblicato il suo consueto elenco di chiacchere inutili mi fa lo stesso effetto di Dalema che critica Renzi.
Giovanna non sono daccordo con te, forse dimentichi alcunecose importanti della Costituzionalista, Lorenza Carlassare, ecioè che si è dimessa dalla Commissione, quando volevano salvare il buon Silvio berlusconi, ha pur sempreuna sua veduta e il rispetto gli tocca e come, non capisco perchè buttareil bambino vivo dalla finestra dicui tanti costituzionalisti sono al nostro servizio educando ecustodendola Costituzione che andrebbe applicata. forse perle tuecose vanno bene, ma quanti sono caduti sottoi colpi di abusi sopprusi di cui l’Italia gli mancano 650 miliardi di euro ogni anno, frutto dell’ evasionecorruzione, malaffare che con l’applicazione dell’ articolo 53 della Costituzione 2 e 3 compreso si potrebbe darevitadignità rispetto ecc. scusami Giovanna, ma una pausa di riflessione devi farla. Prenditela con te e noi stessi quali cittadini che non dedichiamo del tempo uniti a preservare un presentee un futuro ai nostrifigli, tutto passa solo edesclusivamente tramite la nostra vigente viva Costituzione eche nessun governo abbia avuto il coraggio di rappresentare le doglianze del Popolo.
Michele riassumo x punti il tuo pensiero:
-giustifichi Carlassare perché si è dimessa appena ha intravisto che i fini della Commissione non erano puri e limpidi: Rodotà ha rifiutato di aderire perchè tale Commissione perseguiva la manomissione della Costituzione su impulso governativo in presenza di un Parlamento illegittimo votato col porcellum. Tale Commissione andava immediatamente denunciata x quel che era: incostituzionale, perchè le modifiche della Carta competono al Parlamento eletto dai cittadini e non al governo e in ogni caso, in un momento di stallo istituzionale (impossibilità di formare il governo Bersani) non si doveva certo procedere a costituire Commissioni aventi x oggetto modifiche costituzionale già bocciate dal popolo con un referendum. Le dimissioni di Carlassare non cancellano la sua complicità nell’avvio dell’infame progetto: è come collaborare alla rapina di una banca e poi dissociarsi quaando appare chiaro che il bottino non sarà usato x scopi sociali ma verrà intascato dai capi della banda;
-tu dici che ‘tanti costituzionalisti sono al nostro servizio educando ecustodendola Costituzione che andrebbe applicata. forse perle tuecose vanno bene, ma quanti sono caduti sottoi colpi di abusi sopprusi di cui l’Italia gli mancano 650 miliardi di euro ogni anno, frutto dell’ evasionecorruzione, malaffare che con l’applicazione dell’ articolo 53 della Costituzione 2 e 3 compreso si potrebbe darevitadignità rispetto ecc. ‘.Ebbene, vallo a dire a Carlassare che,quando la hanno inclusa nella famosa Commissione avrebbe dovuto ricordarsi che i giuristi devono difendere la Costituzione e i metodi costituzionali proprio perchè la Costituzione è costata il sangue e l’impegno di tanta gente, e che se in Italia c’è tutta la corruzione, evasione e lista di mali che hai elencato, la colpa non èè della Costituzione ma dela slmancato rispetto della stessa. Una brava giurista avrebbe dovuto prendere subito le distanze da un progetto illegittimo e denunciarlo come tale.
La Proff. Carlassare ora mette in guardia tutti dai pericoli (avesse messo in guardia sè stessa prima di iniziare l’avventura sarebbe stato meglio) ma non propone soluzioni praticabili:grida al lupo al lupo dopo aver lisciato il pelo del lupo.
Tutti noi dovremmo abituarci ad essere più critici e ad esigere maggiore coerenza ed efficienza: dovremmo dare minore fiducia a chi commette errori clamorosi e poi si limita a passare dall’altra parte della barricata come niente fosse, senza chiedere scusa e senza proporre concrete vie d’uscita ai danni che ha contribuito a creare.La Proff. Carlassare si sta comportando come un politico qualunque.Non si è credibili se non si prende coscienza degli errori e qui l’errore è stato aderire ad una Commissione che non avrebbe mai dovuto essere costituita: non si apre la cassaforte in presenza dei ladri conclamati ed è x questo che la Carta prevede rigidissime procedure x la modifica:modifica per la quale mancavano attori…
Michele riassumo x punti il tuo pensiero:
-giustifichi Carlassare perché dimessasi appena ha intravisto che i fini della Commissione non erano puri e limpidi: Rodotà ha rifiutato di aderire perchè tale Commissione perseguiva la manomissione della Costituzione su impulso governativo in presenza di un Parlamento illegittimo votato col porcellum.Tale Commissione andava immediatamente denunciata x quel che era: incostituzionale, perchè le modifiche della Carta competono al Parlamento eletto dai cittadini e non al governo e in ogni caso, in un momento di stallo istituzionale (impossibilità di formare il governo Bersani) non si doveva certo procedere a costituire Commissioni aventi x oggetto modifiche costituzionale già bocciate dal popolo con un referendum. Le dimissioni di Carlassare non cancellano la sua complicità nell’avvio dell’infame progetto:é come collaborare alla rapina di una banca e poi dissociarsi quando appare chiaro che il bottino non sarà usato x scopi sociali ma verrà intascato dai capi della banda;
-tu dici che ‘tanti costituzionalisti sono al nostro servizio educando ecustodendola Costituzione che andrebbe applicata. forse perle tuecose vanno bene, ma quanti sono caduti sottoi colpi di abusi sopprusi di cui l’Italia gli mancano 650 miliardi di euro ogni anno, frutto dell’ evasionecorruzione, malaffare che con l’applicazione dell’ articolo 53 della Costituzione 2 e 3 compreso si potrebbe darevitadignità rispetto ecc. ‘.Ebbene, vallo a dire a Carlassare che,quando la hanno inclusa nella famosa Commissione avrebbe dovuto ricordarsi che i giuristi devono difendere la Costituzione e i metodi costituzionali proprio perchè la Costituzione è costata il sangue di tanti e che se in Italia c’è tutta la corruzione, evasione e lista di mali che hai elencato,la colpa non è della Costituzione ma del mancato rispetto della stessa.Una brava giurista avrebbe dovuto prendere subito le distanze da un progetto illegittimo e denunciarlo come tale.
La Proff. Carlassare ora mette in guardia tutti dai pericoli (magari avesse messo in guardia sè stessa prima di iniziare l’avventura) ma non propone soluzioni praticabili:grida al lupo al lupo dopo aver lisciato il pelo del lupo.
Tutti noi dovremmo essere più critici ed esigere maggiore coerenza ed efficienza: dovremmo dare minore fiducia a chi commette errori clamorosi e poi si limita a passare dall’altra parte della barricata come niente fosse, senza chiedere scusa e senza proporre concrete vie d’uscita ai danni che ha contribuito a creare.La Proff. Carlassare si sta comportando come un politico qualunque.Non si è credibili se non si prende coscienza degli errori e qui l’errore è stato aderire ad una Commissione che non avrebbe mai dovuto essere costituita: non si apre la cassaforte in presenza di ladri conclamati e x ciò la Carta prevede rigidissime procedure x la modifica:modifica per la quale mancavano presupposti e attori legittimati.X fortuna tanti giuristi hanno reagito subito…
Incompetenza e disprezzo delle culture che non siano mercantili ispirano tracotante Renzi, i suoi arroganti collaboratori ed il governo sorretto da un partito inesistente ma pieno di pretese anti giustizia. Le nostre voci annegano nel mare del conformismo giornalistico proprio di gra parte della stampa italiana, e quelli che si ribellano vengono considerati ed additati come nemici del bene del Paese, un classico di ogni forma di dittatura.
La costituzione vigente è sicuramente rigida, ossia non revisionabile se non con una rivoluzione, per quel che riguarda la scelta ordinamentale di governo quale “democrazia rappresentativa parlamentare”.
Una formula organizzatoria di governo che alla lettera attribuirebbe la titolarità del governo nel senso più ampio (legislazione e governo in senso stretto) ai rappresentanti del popolo eletti in parlamento (governo parlamentare).
Da qui la conseguenza che il parlamento avrebbe dovuto esercitare anche la propria funzione di governo in senso stretto con un organo di nomina parlamentare, la cui autonomia di adottare decisioni politiche avrebbe dovuto intendersi limitata al contenuto del programma politico per il quale il parlamento stesso era stato eletto.
I costituenti hanno evidentemente interpretato il principio di “democrazia rappresentativa parlamentare” in modo del tutto particolare, attribuendo sostanzialmente al parlamento (organo elettivo) la funzione legislativa, e al governo in senso stretto (non elettivo, e non di nomina parlamentare) la funzione di governo nel senso più ampio ivi compresa la funzione legislativa con il solo limite (teorico) di osservare nelle scelte politiche un mai da nessuno precisato indirizzo politico nazionale, ossia praticamente senza limiti di sorta per quel che riguarda l’azione politica.
Il modello organizzatorio di governo adottato dai costituenti, lasciando sopravvivere in senso sostanziale senza che ve ne fosse alcuna necessità istituzionale (la monarchia-esecutivo non esisteva più) il principio della separazione dei poteri (legislativo ed esecutivo), con l’attribuzione all’organo di governo di pressochè illimitati poteri di scelte politiche, ha mostrato sin dall’avvio dell’esperienza dei governi repubblicani notevoli limiti funzionali e una situazione di conflittualità permanente tra parlamenti e governi, con conseguenti crisi politiche di governo e parlamentari.
Questa situazione di conflittualità permanente fra i parlamenti e i governi è letteralmente costituzionale, ossia insita fisiologicamente nella scelta del modello organizzatorio adottato dai costituenti, ed è illusorio ritenere che si possa sanare con acrobatiche leggi elettorali o con le cosiddette larghe intese (inciuci compromissori con cui si vorrebbe eliminare persino il pluralismo).
In conclusione, deve essere modificato il modello organizzatorio di governo previsto nella costituzione vigente, con altro modello organizzatorio con cui si realizzi finalmente il principio di democrazia rappresentativa parlamentare, ossia di governo parlamentare.