Civati: “Il vero sconfitto è Renzi. C’è spazio per una forza di sinistra”

01 Giugno 2015

Civati, dalle prime proiezioni, da prendere sempre con le molle, il Pd potrebbe aver perso la Liguria. In questo caso, obiettivo raggiunto?
«Va bene tutto, ma se non vincesse la Paita con tutto il governo e le ministre schierati a Genova, con Renzi che batteva sul voto utile, significherebbe soprattutto che avrebbe perso lui. A noi ci hanno considerato fin dall’inizio marginali e infatti sembra che abbiamo preso il 10%. Non mi sembrerebbe un risultato affatto marginale, nessuno a sinistra in Italia fa

Civati, dalle prime proiezioni, da prendere sempre con le molle, il Pd potrebbe aver perso la Liguria. In questo caso, obiettivo raggiunto?
«Va bene tutto, ma se non vincesse la Paita con tutto il governo e le ministre schierati a Genova, con Renzi che batteva sul voto utile, significherebbe soprattutto che avrebbe perso lui. A noi ci hanno considerato fin dall’inizio marginali e infatti sembra che abbiamo preso il 10%. Non mi sembrerebbe un risultato affatto marginale, nessuno a sinistra in Italia fa queste percentuali».
Insomma vi accontentate di aver perso e di aver contribuito alla prima sconfitta politica del premier?
«Io ho solo denunciato lo slittamento del Pd verso destra: un Pd che ha perso consensi a sinistra e anche a destra, perché quel modello di partito centrista non funziona. Per me certo sarebbe un risultato enorme della sinistra sul piano progettuale: ho passato un anno a essere trattato come un visionario e invece oggi si dimostra che può esserci una visione nuova nella politica».
Rischia l’accusa da parte del Pd di aver resuscitato Berlusconi e di essere il Bertinotti 2.0?
«Non credo, io ho dato un contributo minimo, il campione è Renzi, soprattutto per aver resuscitato le politiche di Berlusconi. E sul bertinottismo, noto che questi argomenti sembra non abbiano funzionato: molti liguri di sinistra hanno votato per Pastorino. E il risultato di Toti è determinato dal grande allungo della Lega. Renzi ha perso quindi anche il voto moderato di destra che gli aveva consentito il primo exploit. La Paita è stata una candidatura sbagliata e il Pd con lei scende sotto la soglia Bersani. Questo è il risultato delle scelte di Renzi».
E se la candidata grillina si avvicinasse al risultato della Paita?
«Dimostrerebbe che la sua sconfitta non è soltanto colpa dell’aver rotto con la sinistra».
Anche per lei la partita ligure era un test importante. Ora che succederà a livello nazionale?
«Ora farò quel che ho detto: il 2 giugno manderò una lettera a tutti quelli che possono essere interessati ad un progetto di innovazione della sinistra italiana, esattamente come Renzi ha innovato il centro. Il nostro risultato dimostra che c’è uno spazio nazionale per una forza di sinistra. Anche Podemos la prima volta che si presentò alle europee prese l’8%».
Quanto ha pesato il nodo impresentabili in Liguria?
«Quella discussione l’avevamo già fatta alle primarie, ha fatto salire i voti dei 5stelle».
E a Bersani che ha sostenuto la Paita e le ha detto: dove vai fuori dal Pd?, cosa replica?
«Che è rimasto nel posto sbagliato, speriamo che ora l’abbia capito».

La Stampa, 1 giugno 2015

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