Firenze. «Dire che si rinnova l’Italia senza toccare le regioni a statuto speciale mi sembra un controsenso. Ci vuole più coraggio, persino il Muro di Berlino è stato abbattuto, cambiare si può, non è vietato». Il governatore Pd della Toscana Enrico Rossi entra in rotta di collisione con le scelte del governo e fa polemica con la presidente del Friuli Debora Serracchiani, numero due del partito.
Serracchiani sostiene che “né lo Stato né la Toscana né altri” paghino un solo euro per gli statuti speciali. E allora perché protestare?
«Se si discute di riformare il titolo V bisogna per forza parlare dello statuto speciale, altrimenti questa resta una riforma a metà. E, quel che è peggio, si rischia di creare due Italie diverse, mettendo in discussione il principio di uguaglianza tra cittadini. Io apprezzo molto quello che fa Serracchiani in Friuli ma penso anche che le ragioni storiche e geopolitiche che hanno portato alla nascita delle regioni a statuto speciale non esistano più. È un altro mondo».
Se non ci sono costi aggiuntivi per lo Stato allora dove sta il problema della disuguaglianza?
«Se questo fosse vero allora perché non diventare tutte Regioni a statuto speciale? Se le chiamano “ le 5 sorelle” forse qualche ragione ci sarà. In realtà queste regioni sono più ricche perché possono trattenere per sé stesse molti più tributi delle altre. Si dice che “compartecipano” ai tributi erariali ma in pratica è loro concesso di tenere i soldi e quindi di mantenere basso il prelievo fiscale. Le altre regioni invece sono costrette ad alzare le tasse. I cittadini però dovrebbero avere stessi diritti a prescindere dal posto in cui vivono».
Una forma di privilegio da eliminare insomma?
«Esatto. Non si vede per quale motivo il governo debba mantenere una situazione così squilibrata. E continuare ad assistere a tentativi di “migrazione” in Regioni a statuto speciale da parte dei Comuni che confinano con loro ma non hanno lo stesso trattamento. Vogliamo dirlo o no che ai Comuni di confine vengono dati ogni anno in Finanziaria qualcosa come 40 milioni di sostegno? Peccato che la Toscana sia troppo lontana dal Trentino altrimenti potremmo aderire… ».
Dimostri che le “cinque sorelle” sono più ricche.
«Mi risulta che la spesa pro capite annua sia di 4.800 euro contro i 2.700 delle altre regioni. Basta come prova? E basta far notare che il Friuli trattiene l’80% dei tributi erariali e il Trentino il 100%? Oltre a ricevere un trasferimento di risorse dallo Stato per la questione dei rapporti con l’Austria, che mi sembra leggermente superata».
Serracchiani dice: attenzione a non confondere chi è virtuoso e chi no.
«Anche la Sicilia trattiene il 100 per cento dei tributi e riceve finanziamenti ad hoc. E tutte e cinque sono fuori dai costi standard per i servizi erogati rispetto al resto del paese. Non mi sembra giusto. Per niente giusto».
la Repubblica, 13 aprile 2015