Confermata la frode, confermata l’interdizione, sembra che finalmente questa vicenda di B. abbia avuto una conclusione.
E invece manca ancora qualcosa: la revoca del titolo di Cavaliere del Lavoro.
E’ intollerabile che un frodatore – sotto processo per altre gravi accuse di corruzione, prostituzione minorile ed altro – possa ancora fregiarsi di questa onorificenza, che illustri Italiani hanno conseguito con merito.
Infatti, il primo requisito (lettere a) previsto per poterla concedere è “aver ottenuto una specchiata condotta civile e sociale” (art. 3 della legge 194/1986). Inoltre, è richiesto di “aver adempiuto agli obblighi tributari” (lett. c). Infine, la stessa norma prevede (art.13) che “Incorre nella perdita dell’onorificenza l’insignito che se ne renda indegno”.
Pertanto, come cittadini, chiediamo che si attivi al più presto la procedura di revoca a Berlusconi del titolo di “Cavaliere” per indegnità.
Per eliminare un macroscopico abuso.
E per restituire il giusto prestigio ad un titolo che cittadine e cittadini esemplari hanno ottenuto con il loro impegno e correttezza.
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