BRUXELLES – “Ci sono ancora dei punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire”: così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, parlando del caso della signora Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua, all’ingresso del Consiglio Affari Esteri Ue, in occasione della riunione in programma oggi a Bruxelles. “Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1 giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora”, ha detto il ministro.
All’Italia non sarà chiesto di riferire del caso Shalabayeva, ha spiegato poi il ministro Bonino. “Ho già avvertito la presidenza dell’Unione Europea, che ha garantito tutto il sostegno e il supporto possibile, così come ho già avvertito la Commissione Europea”. Inoltre, ricorda, “ho già avuto modo di parlare dell’argomento con altri ministri a Maiorca”. Per cui “essendo già ampiamente informati” dell’accaduto, “non credo” che oggi si parlerà del caso.
“La Farnesina sta cercando soluzioni al caso Shalabayeva che non indeboliscano la posizione italiana in Kazakistan e che possano dare adito a misure di rappresaglia da parte del governo di Nursultan Nazarbayev”, ha spiegato poi il ministro, rispondendo a chi le chiedeva se sta pensando a una possibile espulsione dell’ambasciatore kazako a Roma, Andrian Yemelesson. “”Stiamo ancora valutando. Non voglio indebolire la nostra presenza ad Astana, non vorrei magari per reazione” ad azioni italiane. “Certo è indubbio che l’attuale ambasciatore in vacanza kazako non sia più utile nemmeno per i kazaki, perchè non lo riceverà più nessuno”.
In questo senso, ricorda infine il ministro, “stiamo prendendo e abbiamo preso varie iniziative rispetto alla nostra controparte da quando è uscita la relazione, da quando è provata e formale la superattività dell’ambasciatore kazako, per vedere di risolvere in questo modo la situazione, ma senza provocare contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e quindi la nostra capacità di assistenza”. “Da questo punto di vista – conclude la titolare della Farnesina, che sulla vicenda riferirà mercoledì in Senato – stiamo valutando ancora”. Il ministro interverrà mercoledì 24 luglio nelle Commissioni riunite Esteri e Diritti umani del Senato sul caso.
Ieri anche il segretario del Pd Guglielmo Epifani aveva ribadito che la vicenda relativa all’espulsione di Alma Shalabayeva non si può considerare un “affare chiuso”, almeno per il Pd. “Il governo esce più debole dall’ affare Shalabayeva, che per noi non è chiuso”, ha detto Epifani chiedendo che l’esecutivo “riacquisti autorevolezza e forza”, pena la mancata sopravvivenza alle sfide dell’autunno, e invitando il governo a occuparsi di crescita e lavoro.