* Massimo Marnetto, coordinatore del circolo di LeG di Roma, ha partecipato all’incontro organizzato dagli amici messinesi “Per una politica della partecipazione. Ruolo delle associazioni, partiti e politiche locali” che si è tenuto lo scorso 8 giugno.
“Te la sentiresti di venire a Messina a parlare di partecipazione? C’è una giovane donna di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica, che non possiamo lasciare sola, perché con la partecipazione dei cittadini è riuscita a diventare “sindaca”, in un comune ad alto rischio di criminalità”.
Dico di sì. A chiedermelo e Giusy Furnari, docente di filosofia e instancabile coordinatrice di Libertà e Giustizia di Messina, che organizza incontri in un’accogliente libreria nel centro, per sollecitare una cittadinanza delusa dalla monotonia inconsistente dei politici locali.
La sala è piena di cittadini e di giornalisti, attirati da una locandina insolita: “Per una politica della partecipazione Ruolo delle associazioni e partiti politici”.
“Tutto è iniziato vedendoci tra amici che non si volevano rassegnare al degrado di Barcellona – dice la sindaca Collica – decisi a passare dal lamento all’azione. All’inizio ci prendevano per dilettanti, ma poi abbiamo scoperto che quel lungo rodaggio è stata la migliore campagna elettorale che potessimo fare, perché nel tempo avevamo realizzato un’ esperienza di partecipazione che i partiti non praticano più nel territorio.”
In sala sono in molti a voler parlare. Intervengono giovani, politici, sindacalisti e l’incontro si anima su come rinnovare la politica.
“Se si ritira la rappresentanza – fa un rappresentante della CGIL – si espande il populismo. Cambiamoli i partiti, ma difendiamoli a denti stretti”.
“Non banalizziamo la questione – dice la coordinatrice Furnari.- con la solita diatriba partiti vs società civile. Il punto è la credibilità delle singole persone”.
Quando arriva il mio turno dico che si cambia distinguendo chi è credibile da chi non lo è. E lo sforzo di distinguere dipende da noi. Da un’opinione pubblica informata ed esigente, che non si fa conquistare da barzellette o parolacce. Che non chiede favori per pochi, ma diritti per tutti.
Solo così possiamo riconsacrare la politica da zona grigia dei privilegi, ad attività a servizio della partecipazione. Solo così da primarie tra favoriti, alla fine la spunta il rinnovamento, come la sindaca di Barcellona e i suoi cittadini attivi.
Esco fuori per prendere una boccata d’aria e smaltire tutta quella intensa discussione.
Nel crepuscolo delle stradine di Messina c’è un vento fresco di mare.
Non ti lasceremo sola, cara Maria Teresa.