“La comunità musulmana residente in Italia è sempre più numerosa. Una buona parte è costituita da arabi. Essi si sono ben integrati, hanno costituito imprese piccole, medie e grandi, sono attivi nella produzione e nel commercio, operano nell’importazione e nell’esportazione ispirandosi a una business ethics che trova fondamento nel loro credo religioso. Che cosa pensano della crisi questi nuovi imprenditori? Come giudicano le leggi italiane che governano l’economia? Come si comportano verso gli obblighi fiscali? C’è una coincidenza di vedute fra il loro modo di essere imprenditori e il quadro che la nostra Costituzione riserva all’impresa?
Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo pensato di aprire un dialogo con una delle principali comunità marocchine di Torino, la Comunità Islamica delle Alpi rappresentata dal dott. Karim Smahi, e un magistrato che da tanti anni si occupa delle inchieste con carattere economico, il sostituto procuratore Giancarlo Avenati Bassi. Interverrà anche l’assessore all’Integrazione e alle nuove cittadinanze del Comune di Torino, Ilda Curti, che da anni segue le evoluzioni dell’immigrazione straniera a Torino.”
Presentazioni di Francesco Merlo, Comitato Aurora e Legalità
Ilda Curti, assessore all’ integrazione e nuove cittadinanze
Saluti e introduzione
dott. Karim Smahi, Associazione Islamica delle Alpi
La visione islamica all’etica dell’impresa
Giancarlo Avenati Bassi, magistrato della Procura di Torino
La libertà di impresa nel quadro costituzionale
Modera il dibattito Paolo Volpato, coordinatore di Libertà e Giustizia di Torino
Promosso da Libertà e Giustizia di Torino, Associazione Islamica delle Alpi e Comitato Aurora e Legalità