“Un tributo a chi fa inchieste indipendenti, ai giornalisti indipendenti, a chi svolge un servizio pubblico per offrire un’informazione indipendente”. E’ questa la frase che vorremmo sentire nello spot che invita al rinnovo del canone.
“Un tributo a chi controlla il potere con inchieste indipendenti, ai giornalisti indipendenti, a chi svolge un servizio pubblico per offrire un’informazione indipendente”.
E’ questa la frase che vorremmo sentire nello spot che invita a rinnovare il pagamento del canone.
E invece – Presidente Garimberti, Direttore Lei – ci troviamo nuovamente alla vigilia di candidature per il rinnovo di direttori selezionate con il criterio dell’affinità politica.
Affinché giornalisti riconoscenti non disturbino i partiti che li esprimono, soprattutto imminenti campagne elettorali. Esattamente il contrario dell’indipendenza.
Presidente Garimberti, Direttore Lei, sappiate che non vogliamo essere più trattati da “utenti-ubbidienti”. Se paghiamo il canone – e lo paghiamo – è perché vogliamo l’indipendenza del servizio pubblico.
E ci faremo sentire.
Finché la RAI non tornerà ai cittadini. Azionisti, non utenti.